In questo articolo ti parlerò di Cyberpunk 2077, il titolo del momento, uscito da un paio di giorni dopo “millemila” mesi di attesa, rinvii, ritardi vari. Mi sembrava giusto farlo, a prescindere che tu sia o meno un appassionato del genere, anzi se non lo sei è meglio, perché così potrò provare a farti ricredere su questo gioco.
Proverò a parlarti di Cyberpunk 2077 dividendo in due parti l’articolo; nella prima parte ti descriverò delle opere, videoludiche e non, da cui gli sviluppatori di CD Projekt Red hanno tratto ispirazione per realizzare e contestualizzare al meglio il loro progetto, e di come queste opere ne abbiano influenzato l’operato.
Nella seconda parte invece ti parlerò delle prime impressioni, che saranno personali e quindi totalmente soggettive, che mi sono fatto dopo le prime ore di gioco. Il tutto naturalmente e rigorosamente spoiler free, per quelli c’è tempo, e se ce ne fosse qualcuno anche minimo, sarà attentamente segnalato prima che tu possa procedere nella lettura.
Pre-sviluppo di Cyberpunk 2077
Parto subito col dirti che sono stati gli sviluppatori stessi a rivelare, in più di un’occasione, quali e quante opere hanno preso come fonte di ispirazione, e che tra ognuna di esse c’è una differente tipologia di fantascienza. Hanno dovuto familiarizzare con tutti i più grandi media a tema cyberpunk prima di iniziare lo sviluppo vero e proprio. Stanislaw Swiecicki, sceneggiatore di Cyberpunk 2077, ha fatto nomi tipo Robocop, Terminator, Blade Runner, Ghost in the Shell, affermando che:
“La narrazione è enormemente importante per noi come studio. Vogliamo raccontare storie che rimangano impresse nelle persone a livello emotivo e che possano stimolare importanti quesiti. C’è molto di questo nel gioco. Cyberpunk 2077 porterà a domande su cosa sia l’identità e l’individuo in un mondo dove le persone sono così connesse con la tecnologia.”
Il Senior Quest Designer Phillip Weber ha confermato invece che il cuore dell’ispirazione è Cyberpunk 2020, il gioco di ruolo cartaceo creato da Mike Pondsmith, dicendo che tutto il team di sviluppo lo ha analizzato profondamente e giocato più volte. Ha inoltre rivelato che ogni singolo membro ha dovuto farsi una cultura sul genere cyberpunk, gli scrittori, il designer delle quest e il designer cinematografico, hanno dovuto stilare una lista di film, libri e videogiochi, per far immergere tutti i membri nel “mondo cyberpunk”. Ha affermato che:
“Se vuoi raccontare delle storie belle, devi conoscere veramente il mondo cyberpunk. Dovevamo immergerci davvero, dovevamo sapere del cyberpunk altrettanto bene di quanto sapessimo del mondo di The Witcher. D’altra parte, facciamo giochi maturi, vogliamo raccontare storie interessanti che trattino temi interessanti ed è questo il modo in cui lo facciamo.”
Cyberpunk 2020
Esaminiamo adesso il gioco di ruolo cartaceo da cui gli sviluppatori hanno tratto maggiore ispirazione per il setting di gioco, Cyberpunk 2020. Pubblicato nel 1988 si basa sull’utilizzo di un dado a 10 facce, il che comporta una certa difficoltà, soprattutto in caso di combattimento, rendendo ogni scontro potenzialmente mortale. Infatti, molta attenzione viene data alle armi, alla tecnologia degli innesti cybernetici, all’aspetto grottesco dell’ambientazione e alle personalizzazioni cosmetico-tecnologiche estreme. Tralascia le riflessioni sociologiche presenti praticamente in tutte le opere del genere, ma non è indifferente alle ripercussioni psicologiche sugli individui di una società sempre più disumanizzata e cybernetizzata.
Alcuni di questi aspetti li ritroveremo in Cyberpunk 2077, infatti, allo stesso modo della sua “controparte” cartacea, qualsiasi scontro a fuoco è potenzialmente fatale (se giochi a modalità difficile o estrema), anche quelli in cui magari ci sentiamo in vantaggio o che non ci vedono neanche protagonisti. Ritroviamo anche la smisurata importanza delle personalizzazioni, quasi ad ostentare la propria caratterizzazione di personaggio, armi e innesti.
Neuromancer
Tratto dal romanzo Neuromante di William Gibson, uscito nel lontano 1989 su diverse piattaforme tra cui Commodore 64 e Amiga, è un classico punta e clicca, definito da molti il migliore e il più iconico titolo a tema cyberpunk. L’esperienza prende a piene mani tutto dal mondo del genere: macchine volanti, viaggi nel cyberspazio, compravendita di organi cybernetici. E’ un’avventura grafica complessa e articolata che però si discosta dal romanzo a cui si ispira per i toni molto meno seri.
Anche qui posso notare qualcosa che il titolo sviluppato da CD Projekt Red ricalca in qualche maniera. Infatti, almeno all’inizio, i toni non sono poi così seri, anzi potremmo dire quasi “giocosi e colorati”. I viaggi nel cyberspazio, invece, sono riproposti, rivisti e corretti con una forma di trip mnemonico chiamato Braindance, in cui il protagonista del gioco può scrutare e rivivere i ricordi di altre persone.
Deus Ex
Questo videogame è forse l’opera videoludica che più si avvicina ai temi classici degli autori Gibson e Bethke, i padri del cyberpunk scritto. Se è vero che il cyberspazio viene lasciato leggermente in secondo piano, possiamo trovare comunque potenziamenti cybernetici, multinazionali che controllano la vita delle persone e una denuncia sociale tale da far diventare piccoli programmi moderni come LE IENE o Propaganda Live. Saga iniziata nel 2001, è diventata simil-mainstream nel 2011, con il capitolo Deus EX: Human Revolution, dove erano presenti oltre agli innesti, i complotti con multinazionali rivali e denunce sociali.
Dal lato gameply troviamo una discreta varietà di armi potenziabili, una grande quantità di dialoghi e un sistema di hackeraggio ben congeniato e soddisfacente. Ecco, anche qui, troviamo qualcosa di simile in Cyberpunk 2077, la personalizzazione e il potenziamento di armi lo si è già scoperto grazie a i Night Wire, e il sistema di hackeraggio di computer, banche dati, sistemi di sicurezza: tutto ciò che è elettronico è potenzialmente qualcosa che si può hackerare.
Per i dialoghi apro una parentesi: in Human Revolution erano molti e addirittura si poteva potenziare nel protagonista, un’apposita voce per renderlo più persuasivo. In base a come li si gestivano, si potevano cambiare alcuni eventi nel corso del gioco, non in maniera totale, ma qualcosa di significativamente diverso si poteva notare in base a come si concludevano. Posso affermare con certezza che è presente un sistema simile, ma nettamente più stratificato, profondo e coinvolgente, di quanto sia mai stato fatto prima in un videogioco.
Parliamo adesso di due opere cinematografiche che hanno ispirato e influenzato lo sviluppo del titolo CD Projekt Red, Blade Runner e Johnny Mnemonic.
Per quanto riguarda Blade Runner, gli sviluppatori non solo hanno preso spunto per la progettazione della loro Night City, con la sua architettura vasta, verticale e distopica, ma anche tutto quello che concerne l’estetica della città, delle persone che la popolano e anche di qualche npc (basta guardare Misty). Mentre la filosofia cyberpunk che si cela dietro il film e dietro il gioco è diametralmente opposta: se infatti nel titolo, fin dalle prime battute è chiaro il desiderio dell’uomo di raggiungere l’immortalità robotizzandosi, nel film sono i replicanti (robot senzienti) che vogliono essere umani.
Anche dal film Johnny Mnemonic, Cd Projekt Red prende più spunti, anzi forse lo spunto principale del gioco. Attenzione, quello che sto per scrivere non è uno spoiler, questa informazione è stata resa di pubblico dominio dallo studio di sviluppo stesso, ma se hai intenzione di giocare Cyberpunk 2077 e nel frattempo ti siete evitato, non so come, 8 anni di sovrainformazione, puoi saltare quanto segue.
Il protagonista del film ha la capacità di immagazzinare nel proprio cervello più informazioni di quante un normale cerebro umano possa contenerne, attraverso una procedura invasiva, infatti, viene impiantato un chip di memoria contenente informazioni, riservate e importanti, che gli procurano più di qualche grattacapo. In Cyberpunk alla stessa maniera è proprio l’impianto di un chip, con all’interno “l’anima digitalizzata di Johnny Silverhand” nella testa del protagonista a dare il via agli eventi principali della storia. Tra l’altro Johnny Mnemonic e Johnny Silverhand sono interpretati dallo stesso attore, Keanu Reeves, e il film è sceneggiato da William Gibson.
Con quest’ultimo film si conclude la prima parte dell’articolo, adesso voglio parlarti delle prime impressioni che il gioco mi sta dando, sappi che l’ho iniziato da poco, non ti faro spoiler e cercherò di essere il quanto più esaustivo possibile, al fine di farti avere un’idea più chiara possibile su che cosa ti aspetta se deciderai di giocare Cyberpunk 2077.
Prime ore e prime impressioni su Cyberpunk 2077
Si può, innanzitutto, affermare che ogni tratto distintivo dell’universo, letterario, cinematografico, videoludico cyberpunk, lo ritrovi all’interno del mondo di gioco. Se sei un appassionato del genere, ogni angolo, ogni insegna luminosa, ogni vicolo, auto, passante, mercato, street food, ti farà tornare in mente qualcuna delle opere citate nella prima parte dell’articolo, ti farà sentire a “casa”.
Se non sei un appassionato, tutte quelle cose che ho elencato, ti lasceranno semplicemente a bocca aperta.
Al netto di qualche piccolo bug, certamente non trascurabile ma correggibile nel breve periodo, la mastodontica operazione di sviluppo di CD Projekt Red, ti lascerà letteralmente sbalordito di fronte a tanta cura del dettaglio in ogni parte del mondo di gioco. È veramente un titolo “spacca mascella” dal punto di vista visivo.
Storia
La sceneggiatura della storia principale, al momento mi sembra ben scritta, ripeto, non ho che scalfito la superfice del gioco, ma gli intrecci con le quest secondarie e le sottotrame che ne derivano, sono incalzanti e soddisfacenti.
La quantità di cose da fare è tale da poter disorientare, all’inizio, un giocatore poco avvezzo ai giochi di ruolo, ma basterà prender dimestichezza con gli incarichi da svolgere e tutto risulterà più facile dopo qualche minuto.
Personalizzazione
Personalizzare esteticamente il tuo personaggio in pre-game è molto facile, non ci sono una quantità spropositate di scelte cui far fronte, ma il menù è perfettamente bilanciato e immediato. Durante il gioco invece le cose cambiano nettamente, le possibilità aumentano notevolmente, e non riguardano solo l’estetica: potenziare il tuo alter ego implicherà delle scelte che modificheranno molto il gameplay e dovranno essere attentamente ponderate.
Gameplay
Il gameplay è ricco e sfaccettato, si può davvero far fronte ad ogni combattimento in mille modi diversi, sparando all’impazzata, hackerando nemici, agendo in maniera stealth, e in qualsiasi modo tu scelga di agire ti sentirai comunque soddisfatto. Ho guidato pochi veicoli fin ora e ti dico che quello è, per il momento, uno dei pochi punti deboli della produzione polacca: la fisica dei veicoli risulta non troppo coerente con la realtà e il sistema di guida è un po’ troppo sensibile ai cambi di direzione in movimento, e troppo poco quando si è fermi o impegnati in una manovra.
Esplorazione
Night City non è solo combattimenti o sparatorie, è anche esplorazione, ed è questa la parte che mi ha convinto di più sulla bontà di Cyberpunk 2077. La vastità della città e la sua bellezza sono davvero magnifiche. Esplorandola nei suoi più bui anfratti di cemento e acciaio, nei suoi edifici più splendenti o quartieri più malfamati, reperirai risorse utili per te o cianfrusaglie buone per la rivendita. Il tutto è reso anche più semplice, per i non amanti dell’esplorazione a piedi, dalla possibilità usare i “viaggi veloci” che ti faranno spostare da una parte all’altra della città in pochi secondi.
Conclusioni
Per riassumere, l’impressione che mi sono fatto di Cyberpunk 2077 è molto positiva. Lo sto giocando su Xbox Series X nella modalità grafica di qualità a 30 fps e 4K (dinamico), so dei problemi che invece sta creando sulle console base di vecchia generazione. Questa è per me e gran parte dell’utenza, un grande rammarico. CD Projekt Red ha commercializzato il titolo proprio per quelle console, vedendo i risultati sullo schermo, forse, avrebbe dovuto fare una scelta netta, al costo di rimandare ancora il gioco avrebbe dovuto scegliere di portare un titolo completamente next-gen.
Ma come in Night City è il profitto il padrone del mondo, anche nel mondo reale, e ancora una volta non si è avuto il coraggio di operare delle scelte dolorose in termini economici, ma più lungimiranti e sicuramente apprezzate da noi videogiocatori. Ciò non toglie che Cyberpunk 2077 sia comunque un gioco meraviglioso, non rivoluzionario ma dalla qualità eccelsa, almeno per chi possiede una console next-gen o un pc di fascia medio-alta; per tutti gli altri, non resta che aspettare ancora, se si avrà la pazienza di farlo dopo 8 anni di frustrante attesa.
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