Che Cyberpunk 2077 sia uno dei giochi più attesi del momento non è certo un mistero. L’ultima fatica di CD Projekt è un titolo così atteso da essere già considerato un successo commerciale, basti pensare che i pre-ordini hanno superato quelli di The Witcher 3: Wild Hunt e che in Cina il gioco è già un best-seller di Steam… nonostante non sia ancora effettivamente uscito! Le aspettative intorno a questo gioco hanno ormai raggiunto livelli impressionanti mentre quello che viene chiamato hype è alle stelle. Tutto questo, però, è un bene o no per Cyberpunk 2077?
Il grosso problema di aspettarsi qualcosa
Prima di affrontare il caso specifico di Cyberpunk 2077, entriamo un attimo in un territorio leggermente più complesso: quello della sociologia. Alexander Pope scriveva: “beato chi non si aspetta nulla dagli altri, perché non resterà mai deluso.” Se tale frase, chiaramente, si riferiva ai rapporti interpersonali, è ormai evidente a chiunque navighi nel settore videoludico da un po’ di tempo come questo sia vero anche per i prodotti mediali di qualsiasi tipologia. Se il successo commerciale, la frenesia ad ordinare ed acquistare e, in modo più generale, l’hype sono figlie delle aspettative, lo sono anche la delusione, la frustrazione, l’insofferenza e l’amarezza. L’altro lato di una medaglia non sempre luminosa.
Da un punto di vista sociologico le aspettative sono frutto di modelli culturali pre-impostati dal nostro ambiente culturale. Ognuno di noi ha alle spalle un certo universo di esperienza, ruoli e norme sociali con cui interpreta il mondo circostante. Il marketing dei prodotti videoludici (e di quelli mediali in genere) cerca di toccare emotivamente questi universi per genere desiderio attraverso l’attesa. Si arriva a volere qualcosa così ardentemente che ci è impossibile immaginare di non possederla. Quante volte però questa, una volta ottenuta, perde di interesse al punto che la dimentichiamo? L’attesa, spesso, è più piacevole dell’obiettivo raggiunto. Questo è il grosso problema delle aspettative.
La lunga strada di Cyberpunk 2077
Da un punto di vista teorico possiamo quindi riconoscere due tipologie diverse di aspettative: quelle spontanee, generate dal nostro ambiente culturale nel momento che sente parlare di un prodotto, e quelle “imboccate”, generate volontariamente da chi distribuisce il prodotto. Tornando più nello specifico all’argomento di oggi, Cyberpunk 2077 ha “goduto” di entrambe le tipologie di aspettative. Se infatti non si può negare che la promozione da parte di CD Projekt sia stata più che all’altezza di un titolo di primissima qualità, a rendere questo gioco una bestia leggendaria, desiderata da ogni videogiocatore del mondo, è stato tuttavia il suo continuo essere rimandato in avanti, il suo costante non arrivare mai.
Ripercorriamo in breve la lunga strada percorsa da Cyberpunk 2077. Prima di tutto bisogna dire che di un videogioco ispirato al gdr cartaceo Cyberpunk 2020 (ironico l’anno scelto, vero?) si parlava da davvero tanto, tanto tempo. C’era già stato un tentativo in quel senso nel 2007 con un terribile platform 2D chiamato Cyberpunk: Arasaka’s Plot, ma lascerò ad altri il “piacere” di parlarne. Quando nel 2012 venne annunciato Cyberpunk 2077, il fandom del gioco esplose di gioia. Il teaser trailer mostrato l’anno dopo mostrò un gioco decisamente promettente e da lì le aspettative iniziarono a crescere. Bisogna tuttavia aspettare ben 6 anni (!!!) per avere una prima data di rilascio: il 16 Aprile 2020. L’avvento della pandemiada Covid-19, però, unita alla complessità del gioco, ha a quel punto portato ad un continuo rinvio. Prima il 17 Settembre, poi il 19 Novembre e infine il 10 Dicembre… con la versione per PlayStaion 5 e Xbox Seroes X/S che dovrebbe uscire ipoteticamente nel 2021 (senza data certa). 8/9 anni di attesa non sono pochi.
Un nuovo Death Stranding?
Tutto questo attendere come ha inficiato sulle aspettative? Chiaramente non c’é stata una risposta univoca. Se da una parte Cyberpunk è diventato un oggetto del desiderio supremo poiché costantemente irraggiungibile, dall’altro lato è diventato anche una barzelletta per via dei suoi continui rinvii. Nonostante ciò credo che tutti possiamo confermare che, meme o non meme, tutte queste persone acquisteranno Cyberpunk 2077 (se già non lo hanno pre-ordinato). In questo senso l’aspettativa non è assolutamente dannosa. Alla fine spingerà e sta spingendo comunque le vendite verso un risultato positivo. Tuttavia ,potrebbe diventare dannosa nel momento in cui Cyberpunk 2077 sarà effettivamente inserito in una console e giocato. Questa continua attesa ha reso le aspettative talmente elevate che mi chiedo se il gioco ne sarà veramente all’altezza.
D’altronde quante volte è successo che un gioco non riuscisse in questo difficile compito? Credo che Death Stranding sia l’esempio più recente di aspettative troppo grandi per il risultato finale. Death Stranding non è un brutto gioco, tutt’altro. Tutto quello che è stato dichiarato in fase promozionale era presente nel prodotto finale. Tutto. Nonostante ciò il gioco aveva creato tali aspettative per cui tutti si aspettavano un risultato rivoluzionario impossibile. Mi spiego meglio, ognuno aveva un proprio “Death Stranding ideale” che era perfetto, ma, per forza di cose, il videogioco finale non ha potuto soddisfare la visione di tutti. Troppe aspettative hanno portato ad un giudizio del pubblico molto fratturato, spesso eccessivamente critico. Cyberpunk 2077 sta percorrendo lo stesso cammino, se non più periglioso. A oggi Cyberpunk 2077 DEVE essere un gioco perfetto. Inizio sempre più a temere che questa perfezione richiesta abbia ormai raggiunto un livello tale da non poter più essere soddisfatta pienamente.