Sviluppato da PD_CGT e pubblicato in sinergia con Ratalaika Games, Cycle Chaser H-5 è uno sparatutto in 2D a scorrimento orizzontale di stampo arcade e che richiama, neanche troppo palesemente, titoli come R-Type (di cui puoi recuperare la nostra recensione di R-Type Final 3 Evolved) e affini. Noi abbiamo impersonato un misterioso pilota e siamo andati ad affrontare orde di alieni sgargianti su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a salvare il mondo?
Cycle Chaser H-5 nulla di nuovo nello spazio
Cycle Chaser H-5 segue i canoni classici del genere e non si focalizza sulla narrazione, almeno non in principio. Le prime battute, infatti, sono poche, fumose e per niente indicative. La Terra è praticamente in preda al caos e alla devastazione e c’è una misteriosa razza aliena a minacciare i pochi superstiti che stanno cercando asilo nello spazio. Il nostro compito, in quanto “misterioso pilota” è quello di annientare gli invasori e riportare la pace nella galassia.
In realtà, dietro a un incipit discretamente banale, Cycle Chaser H-5 prova a donare qualche lieve approfondimento extra ma, curiosamente, decide di farlo solo una volta completato il titolo. Nel dettaglio, prima dei titoli di coda, ti troverai a leggere un piccolo wall text accompagnato con immagini criptiche e spigolose, che vanno a fungere da incipit alla trama svelando cosa è successo alla Terra e fornendo qualche input extra proprio sul nemico finale.
Non solo, una volta completato il gioco, si sbloccherà un’opzione all’interno del menù principale che va ad approfondire praticamente ogni singolo alieno presente nel titolo, anche quelli più assurdi. Lo fa con una sorta di “alieno-pedia” dove viene data una, mai troppo approfondita, spiegazione dei nostri colorati avversari cercando, nel suo piccolo, di dar forma a una lore fantascientifica di cui apprezziamo lo sforzo.
Il segreto è: variare
Cycle Chaser H-5 è un classico sparatutto a scorrimento orizzontale in 2D di stampo arcade dove, neanche a dirlo, chi ama i punteggi troverà pane per i suoi denti. Di base, avremo il controllo di un’abbastanza anonima navicella che però è dotata di ben tre set di armi differenti, liberamente e autonomamente interscambiabili e tutte con poteri illimitati.
Questi tre set di armi vengono differenziati tra loro dalla tipologia di proiettili che saremo in grado di scagliare nelle aree di gioco e che mutano per forma e raggio di attacco con il terzo set che è leggermente più diverso in quanto dotato di proiettili automatici che vanno a puntare e inseguire l’avversario anche se il danno inferto è leggermente inferiore rispetto alle altre due tipologie di attacco.
Decidere quale set usare è essenziale soprattutto nelle fasi più avanzate in un titolo che, purtroppo, ha una durata discretamente bassa: un’ora circa divisa in nove livelli differenti tutti dotati di un boss finale (alcuni multi fase). La longevità di questo generi di titoli è legata principalmente nell’esecuzione di più run mirando a sconfiggere i propri punteggi e quelli degli altri utenti e Cycle Chaser H-5 non manca di questa sfida anche se l’esperienza in sé potrebbe risultare leggermente anonima.
In compenso, il titolo è dotato di innumerevoli modalità di difficoltà inclusa una per i neofiti che rende l’utente praticamente immortale, dotandolo di vite infinite e permettendo anche a chi non è pratico del genere, di completare la prima run in quella che, a conti fatti, è una sorta di palestra/tutorial. Inutile dire che Cycle Chaser H-5 mira a far vivere un’esperienza graduale e ciclica invitando dopo ogni run a rivivere l’esperienza alzando il livello di difficoltà con l’ultimo che nasconde non poche grane anche per chi è esperto.
Le principali critiche osservate durante l’esperienza con Cycle Chaser H-5, oltre a una longevità abbastanza bassa, è la scarsa originalità generale e il caos a schermo che vede i nostri proiettili mescolarsi a quelli dei nemici e allo sfondo stesso delle aree di gioco. Ci vuole, infatti, un po’ di tempo ad abituarsi al caos multicolore che si forma su schermo e al miscuglio di forme geometriche che saremo chiamati a distinguere ed eventualmente schivare.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Cycle Chaser H-5 non brilla per dettagli ma ha stile. L’uso dei colori e delle forme geometriche rende il tutto più identitario, cercando di far emergere, con una lieve fatica, il titolo dalla marea di congeneri. Ci riesce in parte e sicuramente lo spettacolo psichedelico è di tutto rispetto. Peccato per le animazioni, poche e abbastanza legnose mentre è apprezzabile la varietà dei nemici che spaziano da forme geometriche ad amebe che si espandono, virando verso immancabili navicelle e creature lievemente più articolate e complesse.
Il sonoro si difende abbastanza bene con sonorità coinvolgenti, discretamente varie e che riescono a dare ritmo all’esperienza in sé. Da segnalare l’assenza della lingua italiana anche se la mole di testo a schermo è abbastanza scarsa e facilmente comprensibile. Infine, il titolo si difende abbastanza bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo anche se la portatile è quella in cui dona il meglio di sé.