Dark Deity è stato amore a prima vista per il comparto grafico che possiede; le musiche sono eccezionali e il doppiaggio, per quanto si relega solo a nomi sparsi in mezzo a mugugni e altri monosillabi, non è niente male. Essendo un titolo completamente tradotto in italiano, le mie aspettative erano incredibilmente alte e su molte cose è riuscito ad accontentare la mia spasmodica voglia di strategia e RPG. Purtroppo, però, alcune pecche lo rendono un gioco un po’ particolare che non merita un punteggio totalmente positivo. Anzi, è più giusto dire che lo merita, ma che non può raggiungerlo per i motivi che andrò ad elencare di seguito.
Dark Deity è uscito precedentemente per Steam, durante il periodo primaverile del 2021, ed è sviluppato da Sword & Ax LLC. Personalmente ho provato la versione per Nintendo Switch, in uscita il 16 marzo 2022, e si vede chiaramente che il gioco era stato progettato per altre piattaforme. Il motivo è presto detto, in quanto moltissime componenti sono rimasti allo stato della sua versione precedente e l’adattamento è stato minimale. Non parlo del puntatore, che viene direzionato sul menù di gioco, ma di altre problematiche che hanno fatto storcere il naso.
Prima, però, parliamo della storia di Dark Deity e, almeno su quella, non possiamo fare altro che alzare il cappello per i complimenti.
Dark Deity ha una storia non rivoluzionaria, ma molto intrigante
L’Era dell’ascensione è ormai terminato; dèi e mortali non camminano più insieme, in pace e armonia su Terrazael per colpa di terribile cataclisma chiamato: Catastrofe. Ciò che rimane di quel tempo è la storia, con i templi antichi e manufatti divini. Questa piccola vicenda del passato viene raccontata in Dark Deity in una maniera alquanto a sé stante da ciò che poi viene portato alla luce. Corre l’anno 1105, moltissimo tempo dopo ai fatti precedentemente narrati, e ad Etlan si trova Delia. Sarà proprio questa la terra da cui partiranno le avventure del giocatore, vivendo una guerra fatta partire dal re di Delia. Figlio di un re ormai morto per mani misteriose, accusa la famiglia reale di Aramor di alto tradimento per aver ucciso il regale padre.
La battaglia ha inizio, nonostante non ci siano prove a suo favore, e per vincere questa guerra decide di andare a Sottoroggia, dove risiede una delle accademie per ufficiali più importante di tutta Delia. Qua, però, avviene un fatto strano; invece di mettere alla prova coloro che ancora venivano categorizzati come studenti, così da poter reclutare i più meritevoli, il re decide di prendere con sé tutto il corpo studentesco. In mezzo a loro troviamo il team che dovrai gestire nel corso della partita: Irving (combattente), Maren (chierica), Garrick (ranger) e Alden (mago). Sono loro coloro che dovrai gestire meticolosamente all’interno dei vari combattimenti, trovando la sinergia giusta per affrontare i nemici.
Nonostante ciò, ricordati che il leader sarebbe Irving insieme alla sua possente spada e che sarebbe meglio portarlo sempre avanti. Tralasciando il fattore strategia, è bene sapere che la storia non gira prettamente attorno a lui e che spesso non viene considerato con la carica che dovrebbe possedere. Un esempio è proprio la prima missione, dove per reclutare nuovi partecipanti alla guerra dovremmo andare in un accampamento già saccheggiato dai banditi. Non solo a livello materiale, ma anche di persone vere e proprie in quanto, tramite un’efficace propaganda, hanno preso con sé diversi giovani volenterosi.
I personaggi possono avere dei legami saldi o essere nemici giurati
Un po’ come accade in Fire Emblem, anche in Dark Deity troviamo la possibilità di poter creare dei legami con i vari personaggi. Più si va avanti e più hai l’occasione di incontrare nuove reclute da fronteggiare a dovere. Questo, però, è abbastanza complicato da spiegare e principalmente da capire. È vero che esiste il modo per far rendere le varie amicizie più salde fra i protagonisti dell’avventura, ma è altresì vero che non abbiamo un tutorial per comprendere appieno le funzionalità ultime di questa decisione. Certo, il team sarà più saldo, ma molte cose rimangono un po’ all’oscuro. E, parlando di guide pratiche, non esistono.
L’inizio è legato alla spiegazione iniziale della storia di Dark Deity, ma subito dopo veniamo catapultati nel nostro primo incontro con alcuni soldati. Non sono veramente dei nemici, in quanto appartengono alla stessa accademia, ma già possiamo capire un po’ il funzionamento del combattimento a turni. Il problema più grande è che non esiste un tutorial, né qualcosa in grado di spiegare anche la meccanica più basilare; sembra che il gioco sia stato sviluppato per quei giocatori già esperti, rendendolo quasi inaccessibile per chi si approccia a questo genere per la prima volta. Questo fa lasciare un po’ di amaro in bocca, specialmente perché da qui trovo subito altri elementi che non vanno bene.
Alcune descrizioni, più a livello di statistiche che di aiuti veri e propri sulla comprensibilità di ciò che dobbiamo fare, si sovrappongono. Mi spiego meglio: le scritte si sovrastano, andando a rendere illeggibile ciò che può servirci sapere. Probabilmente è un lascito della versione per Steam, quindi per PC, dove i vari layout e alcuni dettagli devono essere in un certo modo per poterli vedere adeguatamente su tutti gli schermi. Su Nintendo Switch è diverso, con uno schermo decisamente più piccolo e una risoluzione diversa. In poche parole, a volte mi è stato difficile poter apprendere quel poco che potevo sapere.
I personaggi aumentano di livello velocemente
Il problema delle scritte non è l’unico difetto di Dark Deity; moltissimi caricamenti risultano essere quasi infiniti, talmente è tanto il tempo impiegato. Il mondo di gioco è abbastanza grande, questo vero, ma ciò non giustifica questo lasso di tempo veramente esagerato. Parliamo di un titolo che possiede ben 28 capitoli con oltre 30 personaggi diversi e ambientazioni fantastiche. Esistono videogiochi molto simili che possiedono il doppio di tutto ciò e non hanno questa piccola e spiacevole caratteristica. Questo smorza un po’ l’entusiasmo durante le partite, anche se il tutto è estremamente lento.
Un combattimento a turni può durare minuti, al livello più basso presente in gioco. Esistono ben tre modalità e quella più bassa, la prima che si vede sulla schermata del menù, sarebbe colei che possiede un livello di sfida abbastanza basso da poterti garantire un maggior coinvolgimento nella storia. I combattimenti? Dovrebbero essere veloci o quantomeno facili; in Dark Deity non è propriamente così, arrivando a farti durare il primo combattimento una decina di turni estremamente lenti. Le ripetizioni delle azioni non si contano neanche, facendo calare ancor di più l’attenzione dell’utente.
Ciò che risulta essere veloce è il sistema di exp dei personaggi, che riescono a salire di livello in fretta e senza problemi. Tutto questo è proprio grazie ai turni in questione, dove dovrai pensare bene alle strategie da adottare. Immaginati sopra una grande scacchiera, con tanti pedoni da dover muovere e tutti con abilità diverse. Ogni volta che un personaggio sale di livello, esso avrà anche delle statistiche migliorate e potrà trasportare con sé ben quattro armi e raggiungere una seconda classe. Non male, se tutto ciò non rimanesse di una lentezza disarmante.
I combattimenti possiedono tantissime animazioni, per la maggior parte tutte uguali
Quando i personaggi si sfidano e lottano per la propria causa, vediamo principalmente l’uso eccelso della pixel art e di come questa sia stata fatta mischiando anche altri elementi di grafica niente male. Il problema più grande è che l’arte utilizzata viene animata per qualche secondo dopo aver deciso l’azione del protagonista e il gioco si appesantisce. A parte ciò e la lentezza spropositata dei vari turni, ogni personaggio ha modo di potersi muovere sul campo di battaglia come più desidera. Non è proprio corretto, in quanto ognuno di loro ha modo di potersi muovere in diversi punti come su una scacchiera, mentre alcune zone rimangono precluse. Dipende tutto se colui che deve essere mosso è un chierico o un guerriero con le armi fra le mani.
Come già accennato, le statistiche sono un elemento molto importante e da tener conto, specialmente per poter portare a termine attacchi ben mirati ai nemici. Non solo, perché raggiungendo una ferita mortale, diminuiamo la nostra tempra ed è un elemento talmente prezioso che consiglio di fare ben attenzione. Ogni combattimento, alla fine, mostra il suo MVP e le statistiche finali come i colpi schivati o quelli ricevuti. Tutto questo, però, viene compreso dall’utente solo provando il gioco per diverso tempo. Io stessa ho dovuto ricominciarlo un paio di volte per poter apprendere e usare comandi che prima non avevo capito appieno.
Altra pecca? Il fatto che, spesso, i comandi fanno un po’ ciò che più desiderano. No, non è la mia console ad avere problemi, è proprio il gioco ad avere un’alta sensibilità ai movimenti che siano fatti con la levetta adibita o con le frecce direzionali. Spesso mi sono trovata a selezionare più di una volta un’opzione, in quanto la scelta veniva sbalzata via a causa di qualche effetto strano. Un bug, senza dubbio, che spero possano risolvere con delle patch future.
Non solo note negative…
Dark Deity è un bel gioco. A parte tutto ciò che ho elencato fino ad ora, risulta essere un grandissimo gioco per chi è un giocatore esperto in questo genere. Un’indie così strategico non mi era mai capitato fra le mani e devo dire che, tutto sommato, è anche divertente. La grafica, inoltre, è spettacolare e regala dei veri e propri momenti magici tra pixel art e personaggi in 2D. La musica è buona, alla pari con l’epicità che il titolo dovrebbe trasmettere.
Dark Deity può essere acquistato nella sua versione digitale su Nintendo eShop al costo di €21,99, ma su Steam è possibile ottenerlo con un piccolo sconto da non sottovalutare. Potrai portarti a casa uno strategico niente male a soli €12,59, grazie all’offerta che toglie un bel 40% sul costo di listino. Ovviamente non è presenta la modalità multiplayer ed è comprensivo di tantissime lingue. Per poterci giocare, dovrai rispettare i seguenti requisiti minimi:
- Sistema operativo: Windows 7;
- Processore: i3;
- Memoria: 4 GB di RAM;
- Scheda video: GPU di ultima generazione;
- Memoria dedicata: 5 GB di spazio disponibile.