Fantasy e giochi di ruolo sono tra le mie passioni principali, per questo motivo ho subito guardato con attenzione Dark Quest 3, un titolo che presentando elementi rogue-lite, li mescola sapientemente con esplorazione a base di “carte”, e dei combattimenti a turni su scacchiera, rapidi ma al tempo stesso strategici. Il fatto che graficamente poi ricordi i vecchi giochi da tavola, non ha fatto altro che aumentare il mio interesse e adesso, dopo diverse run, sono pronto a parlarne in recensione.
La storia di Dark Quest 3, e quanto di più fantasy stereotipato si possa trovare in giro, ma al tempo stesso riesce a dare un senso alle nostre gesta, e alle innumerevoli morti dei nostri eroi. Saremo alla guida di un manipolo di eroi, i quali saranno chiamati a intraprendere un viaggio irto di pericoli, per affrontare e sconfiggere lo stregone malvagio (no, non quello di Evil Wizard). Tutto qui, né più né meno, ma da subito si capisce che Dark Quest punterà molto, anzi quasi tutto, sul gameplay.
Dark Quest 3: tra dadi, carte e combattimenti
Il gioco è molto intuitivo, anche se questo non gli impedisce di avere molta profondità strategica, soprattutto per quanto riguarda i combattimenti. Appena inizieremo la partita, saremo chiamati a formare il nostro party, scegliendo fra i 12 eroi disponibili (inizialmente solo 4), ognuno dei quali con punti di forza, debolezze e abilità uniche. Fatto questo si parte, e il gioco ci trasporterà su una schermata fissa che rappresenta uno scorcio fantasy, quasi come fosse il tabellone di un gioco da tavola.
Qui comincia la partita: inizieremo a girare una carta alla volta, e compiremo l’azione descritta su di essa. Il gioco presenta oltre 150 di queste carte, e su ognuna di essa si trova un evento diverso, e ogni evento può dare esiti diversi. Infatti su molte carte saremo chiamati a prendere una decisione fra le opzioni disponibili, oppure a tirare un dado a 10 facce ed eseguire l’azione data dal risultato. Alcune invece saranno dei combattimenti inevitabili che dovremo affrontare col nostro team.
Parlando ancora delle carte, gli avvenimenti saranno diversi, e il testo sarà specifico per la zona che staremo esplorando in quel momento. Per superare una zona e proseguire nella successiva, dovremo completare il mazzo di carte relativo, ovviamente sopravvivendo col nostro team.
La varietà delle opzioni date dalle carte è davvero notevole, con trappole, scontri, oggetti ottenibili, alleati, e via dicendo, alla quale spesso sarà associato un tiro di dado, o una scelta, come ad esempio scegliere se tentare un’imboscata, tirare un dado per vedere se attiveremo una trappola e se riusciremo a evitarla o questa ci infliggerà danni. Risolvendo alcune carte poi, sarà possibile ricevere dei potenziamenti
Combattimenti svelti e strategici
Come accennato prima, i combattimenti di Dark Quest 3 sono a turni su scacchiera. La principale differenza con i titoli che presentano questo tipo di combattimenti, è che su Dark Quest 3 non avremo movimento limitato, ma potremo muovere i membri del nostro team su qualsiasi spazio delle piccole mappe.
Con turni scanditi dalla velocità di nemici e alleati, dovremo muovere ognuno dei membri del nostro team, e fargli compiere un’azione utilizzando una delle carte del suo mazzo. Le carte, tranne casi particolarissimi, potranno essere utilizzate una volta per combattimento, eccezione ovviamente fatta per l’attacco base. Inoltre risolvendo le diverse carte avventura, avremo la possibilità di potenziare le abilità del team, elemento necessario se si vuole arrivare a fondo dell’avventura.
Nel malaugurato ma anche probabilissimo caso che un membro del nostro team cada in combattimento, non potremo ovviamente utilizzarlo nelle battaglie successive. L’unico modo per resuscitarlo sarà avere fortuna risolvendo le carte avventura. Questo fattore casuale fa si che, anche se molto basse, si abbiano possibilità di riuscita anche se si dovesse rimanere con un solo combattente a disposizione. Mai dire mai insomma.
Ci saranno inoltre altre tipologie di carte, come quelle equipaggiamento che doneranno bonus permanenti per quella run all’eroe sul quale vengono assegnate, carte oggetti da utilizzare in combattimento e con vari effetti, e carte amuleto, le quali offrono dei bonus permanenti passivi per la run.
Come un gioco da tavola
Dark Quest 3 visivamente è davvero piacevole da guardare. La grafica colorata e fissa, riesce a dare tutta la sensazione di star giocando a un gioco da tavola, cambiando solamente durante i combattimenti, anche se per rimanere in tema, nemici e alleati saranno rappresentati come pedine. Il sonoro è davvero piacevole, mentre la voce narrante dello stregone è ottima.
A livello di gameplay, grazie alla sua parte rogue lite, Dark Quest 3 risulta davvero rigiocabile, adatto sia a brevi che lunghe sessioni, e la profondità strategica dei combatti, mista alla loro velocità, è davvero un mix ben riuscito e accattivante.