Continua il nostro viaggio alla ricerca della salvezza negli oscuri meandri della terra di Lordran
L’universo di Dark Souls, seppur minaccioso e avvolto da una coltre di follia e pura perversione, sa anche trasmettere sentimenti positivi, affetti. Lo abbiamo scoperto nelle precedenti puntate, grazie alle tristi vicende di personaggi come Havel, reso schiavo dai propri ideali, o Solaire, annebbiato da una devozione senza fine, o ancor di più Lautrec, consumato da un amore irreale ed inesistente, ma che gli ha portato via tutto, compeso sè stesso. La lucida follia che pervade ogni essere, seppur mosso dalle più sane intenzioni, alla fine ha sempre la meglio, ed ogni piccola speranza finisce con lo svanire, proprio come il fuoco della Prima Fiamma, destinato a spegnersi inesorabilmente. La nostra missione, però, non è impossibile, solo dannatamente disperata: superare il Borgo dei Non Morti è solo un timido passo avanti verso una titanica impresa. Siete pronti ad abbracciare l’oscurità?
Il Demone Capra è pronto a mettere fine alla nostra esistenza
Dopo aver abbattuto il gigantesco Demone del Toro ed aver superato indenni l’incontro-scontro con Havel, è tempo di proseguire in vista della prossima area. La discesa verso la parte più bassa del Borgo dei Non Morti ci porterà verso un ambiente ancora più ostile, tetro e minaccioso, quasi come se fosse una discesa negli Inferi. Ad attenderci troviamo uno scenario ancor più surreale, laddove sia possibile, di ciò che abbiamo già incontrato finora: una gigantesca pira di cadaveri ci da il benvenuto e, in lontananza, un lungo corridoio pieno di porte semi aperte sembra attenderci a braccia aperte. Le insidie, infatti, si nascondono ad ogni angolo e riuscire a raggiungere la “nebbia in fondo al tunnel”, seppur consci di ciò che rappresenta, sembra l’unica speranza di salvezza. Una volta superata la moltitudine di agguerriti cani zombie e di guerrieri ninja dalle lame velenose, e raggiunta la tanto agognata nebbia, ci ritroveremo di fronte ad un inquietante e gigantesco mostro: il Demone Capra.
Lo scontro con la creatura è reso ancor più ostico dalla complessa area che ospita lo scontro
Il Demone Capra è, all’apparenza, uno dei più minacciosi e spaventosi, se non il più spavetoso in assoluto, boss che incontreremo nel corso della storia. La sua reale forza, però, non va di pari passo con la sua bruttezza: il mostro, infatti, è reso ancor più minaccioso di ciò che è realmente da una location ai limiti dell’illegale, fatta di scale e spazi stretti. Il tutto è condito da due cani zombie che vi attaccheranno a vista appena metterete piede nall’area dello scontro. Liberarsi prima dei cani, dunque, appare la soluzione più logica. Una volta privatisi della compagnia dei due fastidiosissimi “nemici a quattro zampe”, lo scontro col gigantesco essere che ci insegue, imbracciando due gigantesche mannaie, diventa più agevole. La creatura è potente e pericolosa, ma lenta, è questo gioca a nostro vantaggio. La salma del gigantesco essere, caduto sotto i nostri disperati fendenti, nasconde un importante oggetto di cui avremo bisogno per proseguire con la nostra epopea: la chiave che apre l’accesso alle Profondità.
La discesa nelle Profondità, un luogo pieno di insidie e strane creature
Le Profondità rappresentano un vero e proprio purgatorio. All’interno di quella che altro non è che una gigantesca rete fognaria, vi sono racchiuse una quantità impressionante di creature di ogni genere. A fare da ospite al poco accogliente ambiente ci pensano dei poco amichevoli topi dalle dimensioni attribuibili più che altro ad un cane o ad un gatto, ma questo è solo l’inizio. Superato il primo ostacolo, la situazione non fa altro che peggiorare: in uno dei canali di scolo, una gigantesca sagoma ci attende. Un topo gigante, di cui però non è così difficile sbarazzarsi, difende un importante oggetto, molto utile al proseguio del cammino nelle lugubri fogne. Una volta giunti nella parte più interna, incontreremo esseri di ogni tipo, compresi degli spaventosi macellai mangiauomini che affettano cadaveri su cadaveri. Superata, seppur con non poche difficoltà, la minaccia portata da queste creature umanoidi, è tempo di continuare a scendere fino ad un livello ancora più basso delle fogne, dove gli spiacevoli incontri saranno ancora all’ordine del giorno.
I temibili Basilischi e il primo incontro con Kirk, il Cavaliere di Spine
Giunti nella parte più bassa delle Profondità, una coltre di nebbia ci accoglie lasciandoci intendere che la situazione è più minacciosa che mai. La nebbia che avvolge tutta l’area è una della più complicate sfide che saremo costretti ad affrontare. Si tratta, infatti, di una skill dei pericolissimi basilischi che infestano l’area: il contatto con prolungato con tale nebbia può condurci alla maledizione e, dunque, ad una morte istantanea. Non solo, morendo a causa della maledizione, il nostro alter ego si ritroverebbe con la barra della salute dimezzata, rendendo il tutto ancora più difficile. Solo l’utilizzo di un determinato oggetto può salvarci, ma reperirlo non è affatto una cosa da poco. In questa zona, inoltre, faremo la conoscenza di uno degli invasori più frequenti di tutto il gioco: Kirk, il Cavaliere di Spine. Tale figura, infatti, sembra quasi darci la caccia, e più volte attenterà alla nostra incoluminità. Dotato di una scintillante armatura ricopera di spine, il cavaliere parrebbe essere un Darkwraith, esseri con la costante fame di anime che ritroveremo a Petite Londo (di cui parleremo in futuro).
L’arrivo di Solaire di Astora e di Lautrec di Carim
Superato anche lo scoglio rappresentato da Kirk, arriveremo, finalmente, in vista di ciò che è la fine di questa spaventosa location. A separarci dal tanto agognato ritorno in superficie, però, ci saranno ancora numerosi ostacoli. Nella parte immediatamente antecedente la nebbia del pericolosissimo boss dell’area, infatti, troveremo ancora una volta un numero assai pericoloso di topi che ci tenderanno un agguato, sfruttando anche la complicata struttura architettonica del luogo. Superata anche questa prova è tempo di preparsi in vista dell’ultimo sforzo per poter, finalmente, dire addio alla tanto odiata mappa. Oltre la nebbia ci attende una gigantesca creatura: il Drago Famelico. In questo scontro, però, non saremo soli: Solaire di Astora e Lautrec di Carim (qualora l’avessimo già liberato nella Chiesa) ci offriranno la loro spada. Come finirà lo scontro? Riusciremo, ancora una volta, a salvarci dalle terrificanti creature che attendono con ansia la nostra dipartita? Lo scopriremo nella prossima punta della nostra rubrica.