Continua il nostro viaggio a Lordran: oggi si scende nelle Catacombe
La paura del buio è uno degli status più condivisi dall’essere umano. Specialmente in tenera età, infatti, la paura del buio è qualcosa che tutti hanno dovuto affrontare e non tutti ne sono usciti trionfali.
Il “buio” è spesso e volentieri associato ad un qualcosa di spaventoso, di oscuro. Avere paura del buio è anche aver paura di ciò che non possiamo vedere e lì, però, entra in gioco la nostra mente. L’oscurità può far sì che la nostra testa vaghi in una spirale di terrore, generata proprio dalla quantità esosa di tetri timori che possono insidiare il nostro cervello quando abbiamo paura di qualcosa. In quel di Lordran, tale sensazione appare parecchio superficiale, dato il numero inquantificabile di minacce, demoni e creature di ogni sorta che ci danno la caccia fin dai nostri primi passi.
C’è un particolare luogo che è pronto a farci ricredere. Un luogo oscuro e terrificante ma, più di ogni altra cosa, minaccioso oltre ogni fervida immaginazione: le Catacombe.
Le Catacombe sono un luogo oscuro dove ogni singola cosa attenterà alla vostra vita
L’oscurità che avvolge la temibile dimora dei morti è davvero asfissiante. Sprovvisti di una qualsiasi forma di illuminazione, infatti, è impossibile distinguere anche soltanto la superficie sulla quale muoversi, cosa che ancor più complessa la traversata.
Le Catacombe, come potete facilmente immaginare, pullulano di creature sepolcrali, che sono sfuggite alla morte e che sembrano essere ancora immuni da tale soluzione. I numerosi scheletri che vagano all’interno della mappa di gioco non possono essere sconfitti ed una volta abbattuti finiranno col ricomporsi e continuare la loro impune faida nei confronti del nostro povero Non Morto Prescelto. Per sconfiggerli definitivamente bisogna cercare una particolare creatura, una sorta di scheletro invocatore, che tiene in vita con la propria oscura magia il resto della “popolazione” del sottosuolo. Continuare ad addentrarsi nelle Catacombe inizierà a sortire i soliti effetti “soulslikiani”: più si avanza e più i pericoli crescono e le creature che saremo costretti a fronteggiare saranno sempre più potenti e minacciose.
Giunti circa a metà percorso, ci toccherà affrontare il primo boss della zona, una figura misteriosa ed inquietante, ma non necessariamente forte come potrebbe sembrare.
Lo scontro con Girandola: il terrificante negromante
Stiamo parlando di Girandola, uno spaventoso negromante che indossa un’altrettanto spaventosa maschera raffigurante un volto fanciullesco.
Lo scontro col misterioso essere, però, non è affatto complesso e superarlo non rappresenta un vero e proprio problema. Sconfitto il boss è tempo di addentrarsi ulteriormente nell’oscura dimora dei morti e di fare conoscenza del loro signore: Nito, il primo dei morti. Il cosiddetto “Re Tombale” è uno dei quattro grandi Lord e, ovviamente, la sua anima è necessaria per completare il nostro viaggio. La prima volta che incroceremo lo sguardo con il signore delle Catacombe non dovremo affrontarlo: Nito, infatti, ci chiederà di unirci al suo patto e farlo, almeno ludicamente parlando, ci offrirà diversi vantaggi (armi, malocchi, incantesimi, ecc).
Superato il primo incontro col Re Tombale la nostra oscura traversata continua.
Nito ci offrirà la possibilità di unirci al suo patto
Tra scheletri giganti, cani scheletro e scheletri a forma di ruota di una pericolosità (e soprattutto fastidio) non quantificabile, ci avviciniamo sempre più alla dimora di Nito.
Nella parte più bassa delle Catacombe, la Tomba dei Giganti, è possibile anche incontrare un’importante figura: Vamos, il fabbro. Quest’ultimo sarà l’unico in grado di forgiarvi alcuni tipi di armi ed è dunque di vitale importanza trovarlo. Il fabbro è ben nascosto e non sarà una facile impresa portare a casa i suoi servigi. La zona successiva a quella dov’è possibile incontrare Vamos è un vero e proprio inferno, ma rappresenta l’ultimo ostacolo che ci separa dall’oscuro Lord. L’intera area è popolata da numerosi invocatori simili al boss Girandola, accompagnati da un quantitativo di scheletri non calcolabile. Superare indenne questo scoglio, però, è di vitale importanza ed il nostro Non Morto Prescelto non può permettersi di sbagliare.
Giunti al termine della traversata niente ci separa dallo scontro: siete pronti ad affrontare la morte?
Lo scontro finale col Re Tombale
Per capire che Nito fosse un personaggio affascinante e pieno di carisma non c’era certamente bisogno di fronteggiarlo.
Soltanto lo status di “Re dei Morti” rende la sua figura affascinante e predominante, ma questo nome ha in realtà una duplice valenza. Nito, infatti, è diventato il Lord dei defunti perché primo essere a conoscere la morte per come la intendiamo, generando così un qualcosa di nuovo, di sconosciuto. L’area dello scontro è un vero e proprio omaggio a questa condizione: l’intera superficie è ricoperta da ossa, resti umani e teschi ed avvicinarci troppo all’oscuro signore vorrebbe dire ritrovarsi maledetti. L’oscurità insita in Nito è talmente profonda che il solo contatto può portarci a soccombere ed a diventare, così, un altro inquilino della poco ospitale dimora sotterranea. Soccombere ancora una volta non è un opzione ed in un modo o nell’altro lo scontro vedrà come vincitore il nostro Non Morto Prescelto.
Sconfitto Nito, un altro importante passo verso la conclusione del nostro viaggio è stato fatto. La paura che inizia ad insinuare la mente del nostro eroe è però un’altra: è davvero giusto tutto ciò? Perché si fa tutto questo? A quale scopo? Lo scopriremo nelle prossime puntate.