Darksiders, a che ora è la fine del mondo?
La legge è chiara: quando il settimo sigillo si romperà, quattro cavalieri giungeranno per punire gli empi nel corso dell’Ultima Guerra.
Che siano figli dell’Uomo, signori del Paradiso o feccia infernale, tutti sulla Terra (il cosiddetto “terzo regno”) verranno giudicati e un nuovo patto sarà stipulato a protezione di ordine ed equilibrio.
Nel caso di Darksiders, il problema è che Guerra, il primo dei Cavalieri dell’Apocalisse, è stato ingannato affinchè portasse la fine del mondo prima del previsto.
Il risultato è un massacro, in cui le forze infernali combattono contro le schiere angeliche discese dal Paradiso per reclamare la Terra come loro proprietà.
Caduto in battaglia, Guerra viene portato davanti all’Arso Consiglio ed accusato di avere tramato con le forze del male per portare la distruzione e rompere il patto; pur privato dei propri poteri, il cavaliere nega le accuse e chiede di potere ritornare per punire i responsabili di tutto questo caos.
Il Consiglio accetta, ma Guerra dovrà essere accompagnato e tenuto sotto controllo da una Sentinella, che in originale ha la voce minacciosa di un altro famoso cavaliere, ovvero Mark Hamill.
Il ritorno di Guerra
Il gioco originale ha ormai quasi un decennio di vita alle spalle, essendo del 2010, ma una volta acquisito da THQ Nordic, Guerra è stato evocato ancora una volta sui campi di battaglia di questo Darksiders Warmastered Edition.
Uscito originariamente su Pc, PlayStation 4 e Wii U, abbiamo oggi l’occasione di giocare questo action adventure in mobilità su Nintendo Switch.
Torniamo quindi sulla Terra un secolo dopo l’Apocalisse, quando l’umanità è già estinta da anni e il pianeta è stato sconvolto dal conflitto, in cerca di risposte e vendetta. L’avventura ci porterà ad attraversare dungeon infestati da demoni, risolvere puzzle, sconfiggere giganteschi boss e tutto quello che la defunta Vigil Games aveva programmato di lanciare contro il giocatore.
Darksiders è sempre stato molto intuitivo da giocare, come altri esponenti del suo genere, ed è difficile non divertirsi camminando al fianco di Guerra in uno scenario unico o durante momenti esaltanti come quando abbattiamo Angeli a cavallo di dragone.
Il mondo e i dungeon che attraverseremo ricordano quelli della serie The Legend of Zelda, mentre il sistema di combattimento basato sulle combo e finalizzato da attacchi speciali richiama quanto visto in titoli come God of War e Devil May Cry.
Questi paragoni sono innegabili, ma è altrettanto vero che Darksiders, allora come oggi, riesce ad ergersi a qualcosa di più di un mero emulo dei classici sopra citati.
Gran parte del merito va attribuito al design dei personaggi e del mondo, opera del famoso disegnatore Joe Madureira (Uncanny X-Men, Deadpool, Battle Chasers), nonché ad un’esperienza che continua ad ampliarsi man mano che procediamo nel gioco.
Il sistema di combattimento, puro hack ‘n slash, è coinvolgente ma monotono all’inizio, in breve però sbloccheremo nuovi attacchi e svariate armi, così da diversificare l’esperienza di gioco e renderla meno noiosa. Lo stesso dicasi per l’attraversamento del mondo devastato, lento e noioso all’inizio ma la musica una volta sbloccata l’abilità Shadowflight che ci consente di attraversare le voragini colme di lava, insieme alla catena che ci consente di raggiungere velocemente determinati punti e alla possibilità di cavalcare sul destriero di Guerra, dall’evocativo nome di Rovina.
Nel complesso il lavoro svolto dai Joycon è egregio, non ci farà rimpiangere controller più classici e ci restituisce intatto il feeling della versione originale giocata su console fisse.
Il porting di Darksiders per Switch ha delle aggiunte interessanti sotto il profilo tecnico che consentono al giocatore di privilegiare la qualità video (modalità Qualità) oppure una migliore performance generale (modalità Prestazioni), potendo passare dall’una all’altra rapidamente e senza problemi.
La scelta è essenzialmente tra risoluzione e texture migliorate ad un frame rate più basso (30fps), uguale a quello della versione per Wii U, o impatto generale di livello più basso ma con un più alto frame rate (60 fps); la scelta sta al giocatore, in base alle proprie preferenze, ma avere questa possibilità sia per la modalità portatile che per quella TV è sicuramente un plus di questa versione.
Personalmente ritengo che, specie giocando direttamente sul tablet in modalità handheld, prediligere un numero più alto di fotogrammi alla lunga possa risultare la scelta più sensata e più piacevole allo sguardo.
La veste grafica comunque risente, sia pure in parte, della vetustà del titolo e di tanto in tanto le performance del titolo sono singhiozzanti ma, paragonando le varie versioni di questa Warmastered, sembra essere un problema diffuso e non specifico della console Nintendo.
Il comparto audio, tanto come effetti sonori e musiche quanto per il parlato si conferma su buoni livelli, rimanendo inalterato rispetto al titolo originale.