A inizio mese le autorità australiane hanno deciso di bannare da tutti i negozi e dagli store digitali il gioco DayZ, a causa dell’uso improprio di droghe che è presente all’interno del titolo. Questo finché gli sviluppatori non hanno deciso di eliminare il problema alla fonte, vediamo insieme tutti i dettagli.
Il videogioco conteneva negozi di cannabis, dove il giocatore poteva comprare la marijuana medica per ricaricare i suoi punti salute. Ed è proprio a causa di questo che la Australian Classification Board ha deciso che era inappropriata la vendita del titolo in Australia – ed ecco quindi il ban -, in quanto i giovani potevano prendere il cattivo esempio, imitando ciò che vedevano sullo schermo.
Gli sviluppatori, Bohemia Interactive, hanno rimosso dunque tutti i riferimenti alle droghe e al loro uso in tutte le versioni del gioco, a livello mondiale, in modo da non dividere la fanbase. Dopo questa scelta le autorità hanno deciso di reinserire il videogioco survival nel PlayStation Store, Xbox Live e Steam, insieme a tutti i negozi fisici della nazione. Con la rimozione di questa funzionalità, il Board ha deciso di qualificare il gioco come MA15+.
DayZ non è il primo videogioco che l’Australia si rifiuta di classificare, Fallout 3 e Mortal Kombat 9 hanno subito lo stesso trattamento finché gli sviluppatori non hanno rimosso o modificato ciò che veniva ritenuto offensivo, ma anche We Happy Few a causa dell’uso di droghe, oppure Hotline Miami 2 che è riuscito a entrare nel paese solo con la release per Nintendo Switch, oppure il famoso sparatutto in prima persona Call of Duty: World War II, i cui sviluppatori hanno dovuto modificare una scena perché poteva alludere a un tentativo di stupro.
Il gioco è uscito dall’accesso anticipato nel dicembre del 2018 per PC. Mentre è uscito per Xbox One il 27 marzo 2019 seguito poi da PlayStation 4 il 29 maggio dello stesso anno.