Dead Cells è un nome ormai molto noto a tutti gli appassionati di roguelike e di metroidvania. Il gioco, infatti, è riuscito a ritagliarsi una grossa fetta di fan, grazie alla sua struttura di gioco che unisce perfettamente i due generi appaena citati, creando una formula divertente e che porta all’assuefazione. Ora tutto questo arriva anche su mobile. Vale la pena giocare Dead Cells sui nostri touchscreen?
La storia di un esperimento alchemico
Dead Cells non ha una vera e propria storia. Dopo una brevissima introduzione veniamo subito catapultati nell’affascinante mondo di gioco, dove incontreremo personaggi più o meno assurdi che ci parleranno puntualmente in modo criptico. Le informazioni a disposizione sono poche: siamo il cadavere di un prigioniero decapitato da poco e tornato in vita grazie a una sorta di esperiemento alchemico. L’isola sulla quale ci troviamo è un’enorme fortezza-prigione che cambia continuamente “come fosse dotata di vita propria” e, se vogliamo scoprire di più sul nostro passato, sta a noi percorrerne le varie sale per arrivare alla fine.
Nelle stanze di questo castello troviamo, in modo simile a quanto visto nei Souls, dei pezzi di lore che ci permettono di ricostruire la nostra storia e quella del luogo. Parliamo però di brevissime iscrizioni, sempre criptiche, che richiedono grande volontà di interpretazione per essere ricostruite. Soprattutto va detto che il loro ritrovamento è opzionale, nonché affidato al caso.
Proprio questa struttura rende Dead Cells perfetto per essere giocato anche su mobile. Non essendoci lunghi dialoghi da seguire, è possibile ricostruire la trama poco alla volta, anche leggendo velocemente le iscrizioni trovate durante una partita veloce.
Un roguevania tutto da scoprire
Il gameplay è sicuramente il cavallo di battaglia di Dead Cells, dato che è così rifinito da rasentare la perfezione. Il gioco parte dalle rodate basi dei roguelike, aggiungendoci poi una progressione che permette di navigare il livello in modo simile a un metroidvania: dobbiamo avanzare in dungeon composti da piani progressivamente più difficili e complessi, mentre esploriamo ogni anfratto per potenziare il nostro personaggio. Morire significa perdere tutto (o quasi, in questo caso) e ricominciare dall’inizio. Alla partita successiva, però, il dungeon sarà generato casualmente e in modo diverso dalle volte precedenti.
Da queste basi, Dead Cells aggiunge tanti piccoli dettagli che rendono l’esperienza un vero must play. Il pregio maggiore dell’esperienza è sicuramente la varietà delle partite: ognuna è molto diversa da quella precedente e, anche se la struttura dei livelli è simile, non sarà mai uguale. Inoltre, la meta-progressione del gioco permette di sbloccare dei potenziamenti permanenti, che rendono le partite future sempre più varie e piene di nuove possibilità.
Di fatto, all’inizio di Dead Cells abbiamo poche armi a disposizione, ma proseguendo nel gioco possiamo sbloccare una lunga serie di strumenti di morte, che ci permettono di agire in modi sempre diversi durante le varie situazioni. Abbiamo a disposizione spade (corte, giganti, veloci), magie, granate, trappole, archi e molto altro.
Gli oggetti sbloccati verranno aggiunti tra quelli reperibili casualmente nelle varie run, aumentando ancora di più la varietà complessiva di ogni partita. Dalla situazione iniziale si arriverà ad avere un pool sempre maggiore di strumenti di morte.
Questo è possibile grazie al farming che possiamo portare avanti nelle varie run. Uccidendo dei nemici otteniamo delle cellule che sono utilizzabili per sbloccare in modo permanente gli oggetti dei progetti. Questi ultimi sono sparsi nei livelli e sono ottenibili esplorando per bene (e avendo un pizzico di fortuna).
Il sistema di combattimento, poi, è stato adattato perfettamente per il touchscreen: oltre ai tasti di movimento e schivata, abbiamo anche quattro pulsanti virtuali dedicati alle varie armi che possiamo reperire. Tutto può essere utilizzato con naturalezza, semplicemente cliccandoci sopra. Questo permette di combattere con la stessa fluidità delle altre versioni di gioco, combinando a piacimento ogni arma e oggetto. Se hai un minimo di dimestichezza con i comandi touch, in Dead Cells ti troverai subito a casa.
Come probabilmente saprai, se hai già giocato il titolo, gli scontri sono la parte più divertente, dato che possiamo utilizzare velocemente tutto quello che abbiamo, adattando il nostro stile di conseguenza, dando vita alle combinazioni più inaspettate. Avere una granata congelante, una magia di fuoco e una torretta, per esempio, ci consente di attaccare i nemici dalla distanza. Una spada corta e una frusta elettrica ci rendono più efficienti da vicino. Una magia di ghiaccio e uno spadone possono renderci dei guerrieri devastanti.
Inoltre, in ogni partita abbiamo una piccola progressione ruolistica, che permette di personalizzare le caratteristiche del nostro personaggio. Trovando alcune pergamente, infatti, possiamo aumentarne una fra tre statistiche disponibili, che vanno praticamente a definire la nostra classe, potenziando il danno di alcuni oggetti, la salute o determinate abilità passive.
Infine, il gameplay di Dead Cells è caratterizzato da tanti segreti. Ogni livello, seppur generato casualmente, è composto da aree segrete, forzieri nascosti, armi da trovare, pezzi di lore sparsi per le stanze o zone accessibili solo con determinati potenziamenti. Ogni partita dona una senso di scoperta continua, persino dopo diverse ore.
Gli unici difetti di tutto questo? Le prime fasi del gioco richiedono un pizzico di farming per sbloccare diversi strumenti di morte, che poi andranno a creare la varietà che caratterizza il gioco.
In aggiunta va detto che le boss fight sono fin troppo semplici e difficilmente mettono alla prova il giocatore, soprattutto perché per arrivarci si passa attraverso un lungo ciclo di morti e rinascite che rende progressivamente più abili. Una piccola sfida extra in questo frangente non avrebbe guastato.
In ogni caso, il prodotto finale è divertentissimo, in special modo se pensiamo che possiamo giocare tutto questo su un semplice telefono.
Tra schivate e attacchi
Il comparto tecnico di Dead Cells è semplicemente bellissimo, in particolare se consideriamo di essere su mobile. Le animazioni del nostro personaggio e dei nemici sono fluide, gli effetti visivi sono ottimi e le ambientazioni sono create con una pixel art davvero stupenda. Anche il frame rate è stabile, persino nelle situazioni più caotiche.
Il comparto sonoro del gioco è altrettanto soddisfacente, con effetti e musiche davvero belle da sentire, anche dopo diverse partite.
Infine, il comparto artistico è eccellente, grazie a un design originale di personaggi, ambienti e atmosfera.
L’unico difetto è dato da occasionali freeze del gioco durante alcuni caricamenti, che costringono a riavviare per proseguire. Per fortuna, però, i progressi non vengono persi. Sicuramente verrà tutto risolto con i prossimi aggiornamenti.