Dealer’s Life 2 è un simulatore di banco dei pegni sviluppato e pubblicato da Abyte Entertainment. Lo studio italiano fondato da Giulio Marra e Federico Palombini, ispirandosi ai vari programmi TV che raccontano i retroscena e le dinamiche dei banchi dei pegni, ha realizzato Dealer’s Life nel 2019 e successivamente gli sviluppatori hanno deciso di realizzare un seguito: Dealer’s Life 2.
Dopo essere entrato in early access su Steam il 16 dicembre 2020, il titolo è stato pubblicato nella sua versione definitiva il 15 febbraio 2022. Dealer’s Life 2 è disponibile per PC su Steam e per Android sul Play Store, la versione oggetto di questa recensione è quella di Steam.
Dealer’s Life 2, “non so Rick, mi sembra un falso”
In Dealer’s Life 2 insieme al nostro amico Bob Canaglia entreremo nel burrascoso business dei banchi dei pegni. Partendo con qualche oggetto racimolato qua e là e un negozio fatiscente, cominceremo a ricevere i nostri primi clienti e portare a termine le prime trattative. Non sarà affatto facile perché molti clienti si riveleranno degli ossi duri nelle trattative e cercheranno di trarre profitto dalle vendite e dai pegni o di strapparci un prezzo basso per gli acquisti.
Ci saranno anche clienti che proveranno a truffarci rifilandoci oggetti contraffatti che spesso non riusciremo a riconoscere e che non gioveranno affatto alla nostra attività e saranno difficili da rivendere.
Se l’acquirente, infatti, riconosce l’oggetto come un falso, potrà denunciarci alle autorità e questo evento ci farà perdere punti di reputazione. La reputazione è uno degli elementi chiave di Dealer’s Life 2, perché è in grado di influenzare gli eventi e la tipologia di clienti che verrà al nostro banco dei pegni. Starà a noi decidere come comportarci e scegliere la nostra attitudine. Potremo, infatti, sfruttare gli oggetti contraffatti per venderli agli acquirenti più incauti, o valorizzare oggetti senza pregio avvalendoci di un falsario. Oppure potremo perseguire la via dell’onestà e vendere gli oggetti contraffatti come repliche, guadagnando meno, ma salvando la faccia.
L’unione fa la forza
Per fortuna non dovremo avvalerci solo delle nostre capacità per riconoscere e stimare con precisione gli oggetti, ma man mano che la nostra attività ce lo permette potremo assumere dei dipendenti.
All’inizio di ogni giornata, prima di aprire il negozio, possiamo leggere le ultime notizie, verificare la presenza di proposte di lavoro e altri eventi come la disponibilità di aste. Sul giornale troveremo, infatti, degli annunci di lavoro di personale che si propone per diverse mansioni: commesso, buttafuori, esperto, restauratore, analista, profiler, pubblicitario, fortunello, lavacervelli e perfino falsario. Ognuna di queste figure ha le sue peculiarità e ci aiuta anche a incrementare le statistiche del nostro personaggio. Per esempio il profiler ci aiuta a riconoscere i tratti caratteristici dei clienti e ci permette di capire se la persona che ci troviamo davanti è più propensa a spendere, se si tratta di un collezionista e così via.
Il restauratore invece ci permetterà di migliorare le condizioni degli oggetti e riparare quelli in cattivo stato per farli aumentare di valore. Alcune volte sarà difficile per noi riconoscere il valore degli oggetti, in quel caso avere a disposizione un esperto che possa fare una stima ci sarà estremamente d’aiuto. In base alla nostra liquidità potremo assumere personale più o meno qualificato e avere quindi più vantaggi.
Oltre alla reputazione, il nostro personaggio avrà anche quattro caratteristiche: carisma, intuito, competenza e fortuna. Ognuna di queste abilità ci verrà aiuto in maniera diversa nel rapporto con i clienti. Avere più carisma ci permetterà di convincere meglio anche i clienti più titubanti, mentre l’intuito ci permetterà di carpirne i tratti, la competenza sarà fondamentale per stimare in maniera più accurata il valore degli oggetti e riconoscere i falsi. Per finire, una buona dose di fortuna ci terrà al riparo dai peggiori imprevisti e ci fornirà migliori opportunità di guadagno.
“Mio figlio poteva morire”
Di tanto in tanto verranno a farci visita dei personaggi ricorrenti che ci metteranno di fronte a delle scelte da compiere. Dovremo interfacciarci, infatti, con lo scagnozzo della mafia locale, che verrà a chiederci in maniera più o meno velata dei tributi in cambio di “protezione”. Un nostro rifiuto a questa sorta di assicurazione ci farà perdere clienti, a causa di piccoli sfregi che l’esattore farà al nostro negozio.
Anche l’FBI, nei panni di una giovane Scully, verrà a farci visita facendoci delle richieste bizzarre e anche in questo caso ci verranno chiesti dei soldi. Oppure clienti molesti che cercheranno di fare danni al nostro negozio. Ci saranno anche incontri più piacevoli, come quello con un famoso collezionista della zona che verrà a farci richieste per pezzi unici per i quali pagherà profumatamente.
Dalla periferia ai quartieri più ricchi
Le trattative con i clienti non saranno tutte uguali, con alcuni saranno rapide e semplici, altri renderanno le cose difficili e sarà estenuante riuscire a trovare un accordo vantaggioso per noi. Questo fa sì che il gioco non sia ripetitivo, perché nessuna trattativa sarà uguale alla precedente. Ad aumentare la variabilità del gioco concorre anche l’enorme varietà di oggetti ognuno con caratteristiche differenti sia per rarità che condizioni.
Oltre agli scambi che potremo effettuare all’interno del nostro banco dei pegni, raggiunto un certo grado di fama potremo partecipare alle aste sia per aggiudicarci oggetti rari, sia per mettere in vendita i nostri. Dealer’s Life 2 oltre a permetterci di partecipare alle aste tradizionali, come nei migliori show made in USA, include anche le aste dei magazzini.
Con i proventi delle vendite potremo migliorare il nostro negozio, trasferendoci in quartieri via via più elitari e attirare sempre più clienti facoltosi.
Fine della trattativa
Dealer’s Life 2 ha una grafica leggera, colorata e cartoonesca che ben si addice allo spirito goliardico del titolo che è disseminato di riferimenti satirici alla cultura pop. L’interfaccia di gioco è semplificata per potersi adattare anche ai dispositivi mobili, ma vista la tipologia di gioco non lo riteniamo un punto negativo. Nel complesso Dealer’s Life 2 è molto curato nei dettagli sia per la varietà dei clienti, nell’aspetto fisico e nell’abbigliamento, nei nomi e nella personalità. Lo stesso discorso vale per gli oggetti, che sebbene siano in quantità finita, hanno livelli di rarità e usura differenti e ognuno ha una descrizione unica.
L’unica pecca è la mancanza di un tutorial che ci chiarisca fin dall’inizio alcune dinamiche meno intuitive come la gestione della reputazione. Sono però presenti dei consigli del giorno all’inizio di ogni giornata lavorativa.
Nonostante Dealer’s Life 2 abbia una meccanica di gioco apparentemente semplice che potrebbe quindi rischiare di farlo diventare ripetitivo, ogni partita è coinvolgente e ci fa restare per ore incollati allo schermo. Cercare di ottenere profitti più alti, migliorare il negozio per poter assumere più dipendenti, scoprire a quanto riusciremo a vendere un oggetto raro, sono tutti elementi che ci spingono a proseguire.