Sviluppato e pubblicato da World Makers Limited, Deceit 2 è un gioco horror in prima persona facente parte della categoria dei giochi di “deduzione sociale online”. Tradotto: è un gioco multiplayer online asimmetrico e fortemente sociale in pieno stile Among Us. Noi abbiamo affrontato innumerevoli tentativi di rituali oscuri su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione.
Deceit 2: un nuovo modo per odiare i tuoi amici
Dopo l’annuncio dell’anno scorso, Deceit 2 è realtà ed è finalmente sbarcato anche nel mondo console. Il titolo che, ricordiamo, è free-to-play, è dotato del cross-play permettendo l’interazione tra utenti PC e console senza alcuna distinzione e agevolando non poco la situazione, non proprio idilliaca, dei server.
Ma procediamo con ordine. Per chi non lo sapesse, Deceit 2 è il sequel diretto di Deceit di cui recupera atmosfere, alcuni personaggi e, ovviamente, le meccaniche ludiche di base. Il problema è che l’identità dell’opera originale viene qui minata da goffi e incoerenti tentativi di pescare e riproporre elementi appartenenti ad altri titoli congeneri e più famosi, primo fra tutti, il già citato Among Us.
Deceit 2 non dispone di una narrazione vera e propria limitandosi a dare un contesto che fa da giustificazione per quello che andremo poi a giocare su schermo. Di base la situazione è simile a quella del prima: nove individui si recano in un manicomio sperduto e decisamente poco rassicurante. Qui c’è un Game Master, un individuo misterioso con tanto di maschera da coniglio, che tira le fila dell’incontro mirando all’esecuzione di un rituale.
Ma non finisce qui: tra i nove ci sono ben due infetti. Questi esseri non appartengono al mondo umano ma sono creature immonde che, in determinati momenti del gioco, daranno sfogo alla loro follia ammazzando gli innocenti dal primo all’ultimo. Chi sono gli innocenti? Trattasi degli altri umani del gruppo il cui scopo è semplicemente quello di sopravvivere, recuperare una chiave e fuggire da quel luogo maledetto oppure, scovare ed eliminare i due infetti (attività che può essere svolta uccidendo fisicamente altri giocatori e procedendo con un comodo sistema di voto popolare alla Lupus in Tabula).
Riassumendo, abbiamo due infetti (ossia creature demoniache e crudeli), sei innocenti e infine un “maledetto”. Quest’ultimo agisce da solo e punta a ingannare entrambe le fazioni principali. Lo scopo di questo essere è portare a compimento la sua maledizione, sfruttando le faide, alimentando inganni e conflitti e, allo stesso modo, cercando di sopravvivere a entrambi: mostri e innocenti.
Come avrai potuto facilmente intuire, l’intera struttura di Deceit 2 si basa sull’interazione sociale tra i partecipanti incentrata sul dialogo. Esatto, i giocatori dovranno letteralmente comunicare a voce tra di loro. Parlare è la chiave principale per cooperare o per ingannare. Senza microfono, sarai praticamente condannato. Parlare con gli altri, partecipare ai confronti, ai dubbi, difendersi da accuse più o meno infondate, è la chiave principale per non crepare.
Se gli innocenti comunicano tra loro in modo indifferenziato, i due infetti hanno anche un canale audio a parte (praticamente un canale dedicato) e che permette di parlare e pianificare comodamente senza essere ascoltati dagli innocenti. Decidere chi ammazzare per primo, se accusare un innocente o semplicemente se prolungare la loro agonia, sono tutte strategie pianificabili unicamente interagendo a voce. Deceit 2 è un gioco sociale e bisogna tenerlo a mente.
Ed è proprio da questa sua natura che possono nascere situazioni imprevedibili e non sempre positive, non esclusive e già viste in altri titoli congeneri e legate esclusivamente alla tipologia di utenti che potresti trovare in game. Ci è capitato di giocare con giocatori che ammazzavano tutti senza motivo logico e già a inizio partita, altri che si abbandonavano a imprecazioni divine molto colorite e altri che pur di pretendere ragione, diventavano verbalmente aggressivi ma anche involontariamente divertenti.
Come sopravvivere e come ammazzare
Deceit 2 è un gioco multiplayer asimmetrico in prima persona che non offre granché di nuovo. Anzi, proprio ludicamente sono presenti alcune stravaganti criticità tra cui qualche passo indietro persino rispetto al capitolo originale. Ma procediamo con ordine. Ogni partita ci vede chiusi in un’area prevalentemente al chiuso, costellata da minigiochi di vario genere e da percorsi che mutano al mutare del momento.
Passato un determinato lasso di tempo (allungabile in caso di risoluzione positiva dei minigiochi), infatti, il mondo di gioco muta così come i due infetti che si trasformano nella controparte mostruosa. Qui gli innocenti si ritrovano in una fase da puro survival horror dove, anche se armati di pistola, non potranno utilizzarla per difendersi. Questo è tra i primi inspiegabili cambiamenti rispetto al titolo originale.
In Deceit 2 le armi, come gli altri gadget, possono essere recuperati dal mercante, nostro migliore “alleato” che, in cambio di determinati numeri di mini-giochi risolti, amplierà il suo catalogo, dandoci la possibilità di equipaggiarci con vari aggeggi più o meno utili. Tra questi, il più utile è sicuramente la macchina fotografica dotata di ben 5 scatti. Fare la foto a un mostro, infatti, lo abbaglierà al punto tale da offrirci una manciata di secondi per fuggire.
Durante le fasi da survival horror, infatti, gli innocenti hanno poche possibilità di salvezza, limitandosi a correre in giro nel disperato tentativo di scappare dalle grinfie dei mostri. Potremo sfruttare a nostro vantaggio alcune scorciatoie, come dei portali interdimensionali o dei buchi nel muro ma seminarli sarà tosta. Infatti, più va avanti il gioco, più gli infetti potranno potenziarsi arrivando alle ultime fasi che saranno praticamente dei cacciatori provetti e fortissimi.
Non solo, l’infetto può vincere eliminando tutti gli innocenti (o lasciandoli eliminare tra di loro) o ammazzando l’innocente dotato di chiave. La chiave è l’ultimo oggetto che viene rilasciato dal mercante e bisogna condurla a una delle uscite per poter aprire la via di fuga e salvarsi. Ironia della sorte, ottenuta la chiave la partita diventa ancora più facile per gli infetti. A questi basta appostarsi vicino a una delle uscite per attendere il portatore di chiave e farlo secco senza dargli grandi occasioni di salvezza.
Da segnalare l’utilità della barra “salute mentale”. Questa diminuisce man mano che gli orrori andranno a influenzarci e, se piena, può aiutarci a scappare in caso di cattura da parte di un infetto. Purtroppo, se la barra è vuota, non solo non potremo scappare se veniamo acciuffati ma non potremo neanche più correre, divenendo una preda facile e indifesa. Eppure, anche in questo stato, Deceit 2 non riesce a spaventare in alcun modo, risultando invece discretamente frustrante per gli innocenti.
Mini-giochi tutti uguali
Li abbiamo citati più volte ma a cosa servono i mini-giochi? Ogni area di Deceit 2 presenta diverse tipologia di microattività che servono principalmente agli innocenti per ottenere anime. Queste servono per sbloccare oggetti dal mercante tra cui l’agognata chiave per liberare l’uscita e ottenere la salvezza. tali mini-giochi sono discretamente vari ma anche tremendamente ripetitivi.
Si va dal fare scacco matto in una mossa, al risolvere un veloce “trova la coppia” fino al classico e decontestualizzato “collega i fili dello stesso colore”. Presenti anche mini-giochi in cui devi premere una barra appena si rientra, un altro in cui devi trovare delle frequenze audio e altri che prevedono la ricerca di eventuali codici o istruzioni per risolvere elementali enigmi ambientali.
La cosa di queste micro attività che salta subito all’occhio, oltre alla loro esasperante ripetitività, è il fatto che non richiedono una collaborazione tra giocatori e possono essere quindi risolti in completa autonomia. Questo va a depotenziare lo spirito sociale dello stesso gioco con tanto di occasioni per poter ingannare e sabotare gli stessi mini-giochi. Un peccato considerando che allo stato attuale i mini-giochi sono semplici attività noiose da effettuare velocemente e in massa sperando di non essere ammazzati.
Da evidenziare che a fine partita, saremo premiati con monete in game ed esperienze varie che andranno a sbloccare elementi estetici che non vanno a influire l’attività ludica stessa. Gli sviluppatori hanno anche anticipato che in futuro saranno previsti nuovi aggiornamenti con mappe e mostri inediti.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Deceit 2 è un mezzo disastro. Se l’atmosfera generale è discretamente evocativa, lo stesso non si può dire di personaggi e creature demoniache, afflitte da animazioni arcaiche e poco convincenti. Da segnalare anche diversi bug, tra compenetrazioni varie e pop-up di dubbio gusto. Problemi anche per le fasi di transizione tra portali magici oltre che con gli stessi salti che in alcuni casi venivano eseguiti con ritardo.
Il sonoro non è male ma diventa presto ripetitivo come il resto del titolo, non riuscendo a coinvolgere come dovrebbe. Da segnalare problemi anche coi sottotitoli. Deceit 2 dispone di sottotitoli in lingua italiana… ma gran parte del titolo non è tradotto. Basta dare uno sguardo al tutorial (di base non esaustivo) di cui solo alcuni paragrafi risultano tradotti e anche in modo discutibile.