Era la fine degli anni 80′ e il mondo dei videogiochi stava già avvertendo i primi effetti della guerra appena cominciata tra le console di Nintendo e SEGA, conflitto che nel tempo avrebbe visto trionfare proprio la “grande N”, ma questa è un’altra storia. Nel frattempo su PC il mercato videoludico vedeva il periodo d’oro di una categoria di videogiochi dalle caratteristiche a dir poco uniche, che perfettamente si integravano alle componenti hardware del PC, stiamo parlando delle prime avventure grafiche e in particolar modo della famiglia dei Punta e Clicca. Di questa assortita categoria i principali esponenti sono certamente saghe videoludiche del calibro di The Secret of Monkey Island di LucasFilm Games e Broken Sword di Revolution Software. Con il passare degli anni la storia ha visto l’avvento del 3D con titoli di azione e avventura come Tomb Raider e l’attenzione del pubblico si allontanò da quella dei punta e clicca, che furono destinati a diventare un prodotto di nicchia per appassionati o nostalgici come me. Ciononostante molte software house non hanno abbandonato completamente il genere e sono riuscite a tirar fuori dal “cilindro” dei piccoli capolavori, come per esempio la saga di Deponia che venne rilasciata il 27 gennaio 2012 su PC dalla software house tedesca Daedalic Entertainment.
Sono passati 7 anni da allora e il 23 marzo 2019 la saga di Deponia vede sbarcare finalmente il suo primo capitolo (nella versione retail italiana è Fuga da Deponia) proprio sullo store di Nintendo Switch, nella speranza di stupire gli utenti console come fece qualche anno fa su PlayStation 4 (17 marzo 2017) e ancora prima su PC. Sarà stato un successo? Scopriamolo insieme!
Deponia è un pianeta complicato su cui vi…sopravvivere!
Deponia è proprio un pianeta molto strano e complicato, dove le colline e le montagne hanno ceduto il loro posto a quelle di rifiuti e rottami, dove le persone per sopravvivere (esatto, a Deponia non si vive!) si sono riuniti in piccole città ben organizzate riutilizzando quello che la “nuova Natura” mette a loro disposizione, dove l’acqua è un tesoro più prezioso della vita stessa. In questa “triste e malinconica” realtà vive il giovane dispettoso e ribelle Rufus, anche un po’ scroccone visto che abita a casa della sua ex ragazza Toni. Questo giovane disoccupato della ridente cittadina di Kuvaq ha il sogno di poter fuggire da questa triste realtà e, seguendo le orme di suo padre prima di lui, raggiungere la misteriosa città nel cielo Elysium, dove coloro i quali non vi sono nati non possono accedervi. In fondo, “chi si porterebbe in casa la spazzatura?”
Un giorno, dopo tanti tentativi, riesce ad assemblare un arpione e a lanciarsi (per la gioia della sua ex Toni e del suo “amico” Wenzel) verso uno degli incrociatori gestiti dall’Organon, un’organizzazione guidata da un misterioso uomo di nome Balivo Argus, e a salire a bordo della nave. Qui incontra per un breve istante (non abbastanza breve, purtroppo) una bellissima abitante di Elysium, la giovane Gal, la quale grazie alle “gesta eroicamente maldestre” di Rufus precipita dalla nave verso la città di Kovaq, dove cade in un sonno profondo e sarà compito di Rufus falla svegliare e riportarla a Elysium.
Un “Punta e Clicca” come non se ne vedevano da tempo
Una volta completato il Tutorial, cioè essere riusciti a far letteralmente sparare Rufus sull’incrociatore Organon e dopo aver fatto precipitare la bella Gal dritta verso la città di Kovaq, partirà l’avventura attraverso lo strano mondo di Deponia. Un’avventura grafica in 2D come non se ne vedevano da tempo, che richiama fortemente titoli del calibro di Broken Sword e Monkey Island, e che è riuscita a farmi sorridere con il suo mondo pieno, anzi farcito di umorismo e sarcasmo. Tutta l’avventura vissuta al fianco del simpatico Rufus sarà piena di situazioni paradossali e per molti tratti comici, dove in ogni situazione sarà necessario dimenticare la logica e pensare fuori dagli schemi.
Dal punto di vista del design grafico, Deponia è un piccolo capolavoro artistico con le sue ambientazioni in stile cartoonesco, ricche di colori sgargianti e tratti ben definiti. Lo stesso discorso viene applicato a tutti i personaggi, vivi e ben caratterizzati, che avremo il piacere (o dispiacere) di incontrare all’interno del mondo di gioco. Tutti gli elementi fanno capire come questo titolo rappresenti un piccola perla videoludica per quello che riguarda la sua categoria di appartenenza.
Se la grafica di Deponia mi è piaciuta, il comparto sonoro mi ha letteralmente stupito, sia per la qualità del doppiaggio in italiano che ricordo NON essere selezionato in automatico, sia per le bellissime canzoni di intermezzo che di tanto in tanto allieteranno l’utente durante la sua avventura tra i rifiuti di Deponia, cantate da un pittoresco “musico dei rottami” (simile al Cantagallo di Robin Hood della Disney).
Passiamo adesso alla parte più “succosa” del gioco, il gameplay, che grazie ai suoi puzzle letteralmente fuori dagli schemi permette di vivere tutta l’avventura, della durata media di 10 ore con il massimo entusiasmo e la massima curiosità dall’inizio alla fine. Posso garantirvi che la soddisfazione provata dopo aver risolto uno degli strani e contorti enigmi presenti in Deponia non ha prezzo, il “ah, ah!” finale avrà un sapore veramente stupendo.
Ovviamente non è tutto oro quel che luccica, perché come ho detto all’inizio, Deponia è un gioco punta e clicca che è stato convertito e riproposto su console. In particolar modo su Nintendo Switch posso dire che il lavoro fatto dalla software house mi ha decisamente deluso, veramente pessimo e poco curato sia per l’instabilità del gioco stesso, dove mi è capitato più di una volta di assistere a Crash improvvisi sia per la legnosità dei comandi. Quest’ultimi si presenteranno macchinosi, a volte poco precisi e andranno a rovinare nettamente l’esperienza di gioco. Capiterà spesso di trovarsi a dover roteare più volte l’analogico destro per poter finalmente centrare un solo punto esatto con cui interagire, Peccato veramente!
Chiude il quadro dei difetti il prezzo di vendita decisamente esagerato proposto da Nintendo nel suo store, infatti, mentre su tutte le altre piattaforme videoludiche questo si manterrà abbastanza contenuto (su Steam attualmente è disponibile a 0,99€), per poter giocare a Deponia su Switch dovrete versare nelle casse giapponesi la modica cifra di 39,90€, non proprio un affarone. Per questo motivo consiglio l’acquisto sull’ibrida di Nintendo solo se è strettamente necessario, in alternativa guardate altrove.
Consiglio vivamente a chiunque deciderà di immergersi nel fantastico e particolare mondo di Deponia di prepararsi a giocare tutti i titoli della serie, dal primo all’ultimo, altrimenti l’esperienza di gioco ne verrà compromessa perché tutti gli episodi sono strettamente legati tra loro e non presentano un vero e proprio finale, se non quello dell’ultimo capitolo. Per questo semplice motivo, completando il primo capitolo Fuga da Deponia, si resterà con un mucchio gigantesco di domante senza risposta. State attenti a ciò che fate.