Portatore di Morte è un lanciarazzi esotico piuttosto particolare, rilasciato con il DLC Ombre dal Profondo e ottenibile tramite una quest data da Eris Morn sulla Luna. L’impresa si chiama Sinfonia di Morte e può essere acquisita dal chiosco delle imprese sulla Torre o facendo visita ad Eris al suo campo base lunare.
Si tratta di un’arma piuttosto particolare sia per l’aspetto che per la storia che cela. Una singolarità nell’arsenale di Destiny 2 che sarà davvero utile in diverse situazioni grazie alle sue caratteristiche di fuoco.
L’impresa per Portatore di Morte
L’impresa è piuttosto semplice e lineare, composta da 7 semplici passaggi ed è completabile nel giro di un’ora grazie alla nostra guida. L’impresa sarà svolgibile anche solo restando sulla Luna in quanto ogni passaggio sarà legato all’attività dell’Alveare sul satellite terrestre.
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Il primo passo per ottenere il Portatore di Morte ci porterà ad indagare nel Cerchio delle Ossa, sotto la superficie lunare. Per accedere a questa zona possiamo usare l’ingresso al Tempio di Oryx che si trova nella Corda dell’Arciere. Sarà sufficiente seguire l’indicatore per trovare la posizione, quindi sarà la volta di addentrarci nei cunicoli dell’Alveare.
Una volta giunti a destinazione sarà ora di avviare l’impresa che troveremo e rintracciare quindi Toland, l’Infranto che ci porterà alle Fosse di Evocazione dove incontreremo i seguaci di Dur Yût. Una volta ripulita l’area da ogni nemico raccoglieremo il Teschio Silenzioso.
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Raccolto questo strumento finiremo il primo step e sarà ora di tornare da Eris Morn presso il Santuario sulla Luna. Sarà proprio la nostra alleate a iniziare a svelare in parte la natura dell’arma esotica che stiamo cercando.
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Il terzo step ci chiederà di ottenere 3 elementi compiendo attività sulla Luna. Sarà dunque ora di completare 3 obiettivi:
- Un evento pubblico alla Bocca dell’Inferno ci darà l’Osso Infestato;
- Completare il settore perduto Rivelazione R1 presso Porto del Tormento per Osso Rituale;
- Sconfiggere il Collezionista di Ossa Errante per il Midollo del Collezionista di Ossa.
I primi due punti della lista sono tanto semplici da non necessitare spiegazione. Il Collezionista di Ossa invece non comparendo sulla mappa di Destiny 2, sarà un tantino più difficile. In realtà si tratta solo di un accolito boss per nulla impegnativo.
Per ottenere la sua “attenzione” sarà sufficiente recarsi ad Ancora della Luce e individuare la zona di spawn dell’Alveare vicino alla torre radio. Sarà sufficiente ingannare l’attesa eliminando qualche nemico finché non apparirà anche lui.
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Una volta terminata la raccolta delle Ossa dell’Alveare sarà necessario avviare l’assalto La Fortezza Scarlatta per eliminare la Suprema Direttrice Sulmatka. La maliarda in questione si trova nella fase finale dell’assalto.
Quando prenderemo l’ascensore che ci porterà allo scontro con il boss, Sulmatka si troverà sulla destra una volta giunti al secondo piano. Come in altre occasioni di Destiny 2, sarà necessario colpirla almeno una volta per completare questo passaggio.
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Adesso ci verrà richiesto di registrare le urla di dolore di vari combattenti. Dovremo collezionare la sofferenza dei nemici comuni, le urla di dolore dei nemici d’élite e dei mini-boss e l’agonia dei boss e guardiani.
Il contatore salirà piuttosto rapidamente, inoltre non ci sono limitazioni di sorta per completare gli obiettivi. Azzardo e l’Altare del Tormento sono due ottime possibilità per completare celermente questo passaggio.
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Sarà ora di incontrare Ir Airâm, la Cantamorte. Questa maliarda ci attenderà nelle profondità del Cerchio delle Ossa; una volta sconfitta potremmo riportare anche i suoi resti a Eris Morn. L’impresa sarà piuttosto semplice; Toland ci accompagnerà durante i combattimenti, svelandoci la natura di questa arma esotica raccontandoci frammenti del suo passato.
L’impresa si svolgerà negli oscuri cunicoli dell’Alveare dove saremo a “portata” delle letali sinfonie delle Cantamorti. Per sopravvivere, una volta che il malus viene visualizzato, sarà sufficiente superare i nemici seguendo l’indicatore che ci conduce alla maliarda da eliminare.
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Ora che abbiamo ottenuto l’ultimo componente per assemblare il lanciarazzi esotico di Destiny 2, è finalmente ora di tornare da Eris Morn e ricevere finalmente la nostra ambita ricompensa: Portatore di Morte è nostro.
Portatore di Morte
Ora che abbiamo finalmente l’arma nell’inventario, è ora di dargli finalmente un’occhiata e sperimentare il suo potenziale sui nostri avversari. Portatore di Morte è un lanciarazzi esotico con danni da Vuoto dotato di perk davvero interessanti.
Liberazione Oscura, il perk intrinseco consente di sparare proiettili a detonazione remota, come avviene per molti lanciagranate. Rilasciando il tasto di fuoco il proiettile libererà sfere del Vuoto sugli avversari. Fondamentalmente sarà come avere un “lancia-bomba nova” più che un lanciarazzi.
Il comportamento del “razzo” sparato sarà come quello di un normale missile, anche se più lento della media; rilasciando il tasto di fuoco il proiettile si suddividerà in diverse sfere da vuoto che cadranno come una pioggia sui nemici, inseguendo i bersagli nella loro traiettoria.
La seconda caratteristica unica di Portatore di Morte è Discesa Oscura: più lontano atterra una sfera del vuoto e più potente risulta la sua detonazione. In altri termini, maggiore è la distanza tra il punto in cui il proiettile si divide e i nostri nemici, maggiori saranno i danni.
Il proiettile in sé sparato da Portatore di Morte non farà danni, ma solo le sfere che rilascerà, ma facciamo un esempio. Per massimizzare il danno, è necessario puntare un gruppo di nemici da lontano, o molto in alto rispetto alla loro posizione in modo da infliggere molti danni.
Il tracciamento dei proiettili è abbastanza debole, ma considerato il gran numero di sfere generate, è un compromesso accettabile. La quantità di danni generata con la detonazione a distanza supera di gran lunga quello di altri lanciarazzi a disposizione, sempre che i nemici non si muovano eccessivamente, uscendo dall’area d’impatto.
Portatore di Morte, la lore in Destiny 2
Questo lanciarazzi ha una storia molto particolare, si intuisce già dalla quest oltre che dall’aspetto. Per comporre il Portatore di Morte infatti abbiamo utilizzato ossa e parti di diversi esponenti dell’Alveare. L’aiuto ricevuto da Toland ed Eris, esperti nelle magie oscure dell’Alveare infatti sono alla base per la comprensione di quest’arma.
Durante l’impresa abbiamo spesso incontrato il termine “Cantamorte” in riferimento a diverse maliarde con cui ci siamo scontrati. Le prime Cantamorti sono figlie dirette di Oryx, Ir Anûk e Ir Halak, con cui i guardiani si sono scontrati nell’incursione La Caduta di un Re nel capitolo precedente a Destiny 2.
L’Alveare si “fonda” sulla logica della spada: la razza dell’Alveare è focalizzata sulla guerra. Vede la pace (la Luce e il Viaggiatore) come una menzogna e il combattimento perenne, l’unica verità assoluta. Le maliarde altro non sono che una sorta di streghe che conducono spesso esperimenti e rituali volti ad accrescere il potere del loro esercito.
Tra le varie tecniche, esiste una specie di nenia mortale per chi l’ascolti, capace di molto altro. Le figlie di Oryx, le più potenti Cantamorti dell’Alveare infatti in passato crearono la Superanima (vedi Crota), una tanatosfera tautologica e autonoma (citazione da i Libri del Dolore, Grimorio di Destiny) in grado di aumentare i poteri del loro canto.
Il Portatore di Morte, composto da diverse ossa appartenute all’Alveare incanala questi poteri nelle sfere da vuoto; l’aspetto che potrebbe ricordare in parte gli Urlatori (non a caso è un’arma da Vuoto) è un chiaro richiamo alle letali vocalità dell’Alveare. Cantamorti e Urlatori infatti usano le loro intonazioni per distruggere i loro nemici, e questo è appunto il potere di questa arma esotica di Destiny 2.
Leggendo la storia del Portatore di Morte infatti comprendiamo come i mortiferi cori delle Maliarde siano in grado di distruggere la vita con atroci sofferenze, lasciando il vuoto dietro di sé. Omar Agah, ex compagno di Eris Morn è una prova evidente della malvagità dei temibili poteri dell’Alveare.