Durante la campagna di Destiny, esplorando il Collettivo Isthar su Venere ci imbattiamo in uno dei personaggi più misteriosi dell’intero gioco, seguito compreso: l’Ignota Exo. Ignota di nome e di fatto, si tratta di un mistero vivente; non sappiamo da dove e soprattutto da quando venga.
Tra le sue misteriosi e utilissime apparizioni riusciamo a capire ben poco della sua identità e provenienza; eppure, dopo aver sconfitto il Giardino Nero, ci lascia un dono incredibile. La sua arma: il fucile ad impulsi esotico Senza Tempo per Spiegare.
L’arma originale
Compiendo la missione “Paradosso” e consegnando lo spettro di Praedyth al Culto della Guerra Futura (una della fazioni dell’Ultima Città) possiamo avviare la quest per ottenere l’arma esotica. Si trattava di una quest particolarmente elaborata per alcuni versi, ma molto soddisfacente.
Tra i vari step veniva chiesto di aumentare la reputazione della fazione, effettuare uccisioni di alcuni nemici (minotauri corrotti mi sembra), completare l’incursione Volta di Vetro dove ottenere un drop dopo aver sconfitto Atheon e qualche altra azione.
Dopo aver completato la quest, sarà proprio Lakshmi del Culto della Guerra Futura a consegnarci personalmente l’arma, ricompensando le nostre fatiche.
Il suo perk distintivo è indubbiamente Rewind che consente ai colpi precisi di ritornare nel caricatore, migliorando decisamente la nostra capacità di fuoco. Nel primo capitolo era un discreto fucile ad impulsi, soppiantato più tardi da Pandemia Primordiale, ma in genere non ha mai brillato eccessivamente, ne in PvE ne in PvP.
Ma non è tanto la sua capacità offensiva ad interessare, quanto la sua storia. Si tratta infatti di una versione “perfezionata” del mitico Fucile dell’Ignota. Il Fucile dell’Ignota è un’arma rara che come suggerisce appunto il nome è di proprietà dell’Ignota Exo.
Sembra essere stato esposto a poteri incredibili ed è composto da parti che non dovrebbero nemmeno esistere. Una descrizione decisamente curiosa e particolare, ma ragionando sulla sua provenienza, troviamo una certa coerenza.
Durante il primo capitolo di Destiny effettivamente non possediamo sufficienti informazioni per capire bene il background dell’arma e della proprietaria. Adesso, con Destiny 2: Oltre la Luce e gli sviluppi che stiamo vivendo e abbiamo precedentemente affrontato, la storia è ben diversa. Andiamo adesso a vedere cosa è cambiato in questo periodo.
Destiny 2 e il nuovo Senza Tempo per Spiegare
Richiamati su Europa dalle misteriose e minacciose delle navi piramidali dell’Oscurità, ci troviamo a incontrare nuovamente la nostra vecchia alleata, l’Ignota Exo. L’arma verrà rilasciata ai possessori delle Deluxe edition.
I guardiani che hanno saggiamente effettuato il pre-order potranno riscuotere la ricompensa dopo aver completato la campagna principale di Destiny 2: Oltre la Luce, reclamandolo direttamente dall’Ignota Exo su Europa.
Questo fucile ad impulsi esotico ha molto in comune con la precedente versione; si tratta di un impulsi a bassa cadenza (340), un caricatore da 24 colpi. Il precedente perk “rewind” diventa ora “riavvio continuo”.
I colpi di precisione e quelli contro i combattenti rallentati o congelati dalla Stasi tornano nel caricatore. Una possibilità in più di recuperare preziosi munizioni durante lo scontro rispetto alla versione originale, che accentua di molto l’importanza della Stasi in alcune fasi di combattimento.
La cosa più interessante però è la storia dietro l’arma che svela un indizio fondamentale per identificare l’Ignota Exo, ecco qui di seguito il racconto riportato.
Sul telaio dell’arma è incisa una singola parola: “Ora”.
L’analisi temporale di Novarro indica che l’arma è il leggendario fucile dell’Ignota exo, potenziato nel futuro e poi mandato indietro nel presente…
…su Europa. Tarda Età dell’Oro. Nei recessi di un laboratorio segreto.
“Quale finestra?”
“3025, dottor Bray.”
“Pensavo che avessimo esaurito le possibilità, laggiù.”
“Infatti… ma se n’è aperta una nuova.”
“Austen-1, com’è possibile?”
“Non lo sappiamo. Ancora non capiamo come tutto questo possa funzionare. È altamente volatile e incontroll…”
“Abbiamo individuato l’esatta posizione dell’arma?”
“…Più o meno. Elsie-1 dovrebbe tentare un recupero stanotte.”
“Non possiamo rischiare che la finestra si chiuda prima. Questa volta vado io.”
“Ma l’ultima volta quelle cose nel cielo l’hanno quasi uccisa.”
“E ora so come funzionano. È già metà della battaglia.”
Il vecchio si prepara ed entra in una strana capsula metallica realizzata con parti di vex. Austen-1 si tiene a distanza da essa, digitando “10 aprile 3025” in una console.
“Va bene, dottor Bray. Salto in 3… 2… 1…”
Un lampo di luce.
Una distesa ghiacciata. Ciò che poco fa era intonso è ora buio, vecchio e cadente, come se fossero passati secoli.
Clovis avanza tra i rottami e raggiunge un campo di battaglia congelato e deserto, coperto di corpi umani, exo, vex e alieni. Si china e spolvera la neve da uno dei corpi alieni, sollevando una delle sue molte braccia.
“Affascinante…”
Un ronzio penetrante emana in lontananza da un punto imprecisato: Clovis alza lo sguardo e vede una nave rossa e nera sospesa in aria. Si ferma sopra il campo di battaglia ed emette una forte luce rossa, scansionando l’area come alla ricerca di qualcosa.
Clovis estrae lentamente un dispositivo dalle sue tasche. Preme un pulsante verde e lo schermo si attiva, mostrando un punto lampeggiante a pochi metri di distanza. Molto vicino all’area che la nave sta esaminando.
Afferra un exo morto e apre un pannello sul suo braccio, armeggiando un po’ prima di richiuderlo con cautela. Si allontana rapidamente senza fare rumore, e pochi secondi dopo l’exo esplode, attirando l’attenzione della nave. Clovis attraversa di corsa il campo di battaglia per raggiungere il punto ispezionato dalla nave.
Usando di nuovo il suo dispositivo, scansiona il terreno finché la luce lampeggiante diventa fissa. Scava nella neve e presto incontra qualcosa. Lo estrae a metà: un fucile, scintillante come se fosse nuovo, su cui è incisa una sola parola: Adesso.
Clovis cerca di liberare completamente l’arma, ma è bloccata, incastrata su qualcosa. Tira più forte, rivelando un intero exo morto con le mani saldamente chiuse intorno all’impugnatura. Dà un’occhiata al suo volto e sussulta.
“Elisabeth…?”
Il ronzio raggiunge di nuovo le orecchie di Clovis, riscuotendolo dal suo stupore. La nave è diretta verso di lui. Estrae l’arma dalle rigide mani di Elsie e torna indietro di corsa, lanciandosi nella capsula e attivandola appena prima che la nave apra il fuoco su di lui.
Un lampo di luce.
“Avrebbero potuto ucciderti”, dice una voce familiare.
“Invece ti ho portato un regalo, Elisabeth”, replica Clovis, prendendo fiato e togliendosi la polvere di dosso.
“Uno di infiniti altri che arriveranno. Spero che ne sia valsa la pena.” Lui la guarda negli occhi e abbozza un mezzo sorriso.
“Faremo in modo che sia così.”
Rimane ben poco da spiegare, chi ha già letto il nostro precedente articolo sull’Ignota Exo o si è già informato a suo tempo sa bene che la conclusione è solo una. Elizabeth, Elsie, Elsie-1 e l’Ignota Exo, sono la stessa persona.