Sviluppato da k148 Game Studio e pubblicato da JanduSoft, DETECTIVE The Motel rientra nella saga denominata k418 Game Studios Detective ed è un’avventura investigativa in prima persona in 3D. Noi abbiamo risolto il caso su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a prendere quaderno e penna e a collegare tutti gli indizi che ti ritroverai davanti? …è tempo di andare al Motel!
DETECTIVE The Motel e un caso non molto complicato
Prima di affrontare la narrazione di DETECTIVE The Motel, vero cuore pulsante dell’intera produzione, è bene approfondire il suo ruolo all’interno della saga di JanduSoft. Nel dettaglio, il titolo in oggetto è il terzo capitolo ufficiale dopo DETECTIVE Stella Porta Case e DETECTIVE Minerva Case. E no, lo diciamo subito: non è necessario aver giocato i capitoli precedenti per godersi The Motel. I capitoli DETECTIVE, infatti, ricoprono più un ruolo antologico che sequenziale, presentando storie e personaggio, nonché location, scollegate tra loro.
DETECTIVE The Motel, nel dettaglio, come da titolo stesso, ambienta tutta la scena del crimine in un anonimo motel dove, neanche a dirlo, c’è scappato un morto. Chi l’ha ucciso? Come? Chi è il morto? Chi sono i sospettati? Le risposte a queste e a diverse altre domande, come l’orario approssimativo e il giorno della morte o il numero delle stanze di ogni persona coinvolta nel caso… sta a te cercarle.
Ecco quindi che l’intera narrazione è tutta da costruire (recuperando oggetti, studiando le ambientazioni, analizzando giornali, smartphone e pc, ecc.). Ma, a differenza di Mindcop (di cui puoi recuperare la nostra recensione) qui non c’è neanche un PNG con cui interagire. Niente. Sei completamente solo e il tuo stesso protagonista, un anonimo detective, non parla, non formula pensieri e non interviene attivamente. Motivazione di tale decisione? Semplice: il detective è l’utente stesso. Sei tu. Per questo motivo, il primo avviso che esce su schermo è un invito a recuperare carta e penna (reali) per poter annotare idee, spunti, ipotesi e indizi.
L’invito ha anche una motivazione pratica visto che il gioco è totalmente orfano di inventari, memo o raccolte di informazioni. Non c’è nulla. Come già detto: sei completamente abbandonato nel motel e il tuo scopo è semplicemente quello di esplorare, raccogliere e collegare indizi tra loro. Ti diremo di più, non è neanche necessario raccogliere tutto o risolvere ogni enigma visto che il titolo ti permette sin da subito di poter rispondere a tutte le domande.
E qui c’è il primo reale problema: puoi semplicemente tirare a indovinare, rompendo del tutto il gioco, rovinandoti l’esperienza e concludendo il titolo in neanche cinque minuti. Il motivo è semplice: le risposte alle domande sono prestabilite e limitate, si può quindi procedere a tentativi. Inutile dire che eseguire una strategia simile annulla completamente l’esperienza in sé.
Un’esperienza che, dobbiamo ammetterlo, funziona abbastanza bene. Il senso di investigazione autonoma è presenta anche se di fondo il percorso è comunque abbastanza lineare. Ad esempio, si è costretti a risolvere un enigma per trovare un oggetto che poi ci aprirà una stanza da cui avremo un altro enigma e così via. Un sistema a catena molto pilotate e che vanifica un po’ la decantata libertà di investigazione.
Buone, invece, le false piste che tentano di distrarci al punto tale che la soluzione finale, ossia il vero omicidio con le reale cause, è molto difficile da individuare. O meglio, capire chi ha ucciso chi, è abbastanza semplice, ma la motivazione è così delicata e legata a specifici oggetti (tutto spiegato nel finale) che non è molto intuitivo e neanche granché avvincente, considerando i vari personaggi coinvolti (abbiamo decisamente preferito le sottotrame all’omicidio in sé).
Come investigare
DETECTIVE The Motel è un’avventura investigativa in prima persona in 3D dai comandi molto semplici e intuitivi: ti muovi, utilizzi lo zoom per ingrandire la visuale e interagisci con determinati oggetti (ossia solo quelli su cui il puntatore a schermo va a modificarsi). Come detto, non c’è niente da raccogliere, salvo pochissimi oggetti dall’utilizzo estremamente intuitivo.
Ci sono però degli enigmi ambientali, dal semplice codice numerico da ricavare da oggetti lasciati in una stanza a sequenze di immagini da ricollocare, passando per un puzzle logico leggermente più ostico del resto. Tirando le somme, però, non abbiamo trovato nulla di realmente complicato e neanche di innovativo, purtroppo. Senza contare che l’avventura in sé, è estremamente breve (si può completare al 100%, trofeo di platino incluso, in meno di un’ora).
Probabilmente la scelta di far vivere un solo caso è abbastanza limitata e probabilmente conviene attendere l’antologia completa della saga (se prevista) per poter vivere appieno il titolo… tenendo comunque in considerazione la cifra con cui viene venduto (The Motel, da solo, costa quasi 13 euro).
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, il titolo si difende abbastanza bene ma bisogna tener conto che gli ambienti sono molto pochi. Del Motel, infatti, non avremo accesso a neanche tutte le stanze e, nonostante ciò, ci ritroveremo comunque dinanzi una certa ripetizione di elementi ambientali. In compenso, la cura al dettaglio è abbastanza positiva e credibile, includendo anche l’utilizzo molto limitato di smartphone e PC (la cui navigazione nelle rispettive interfacce è abbastanza legnosa e poco pratica).
Il sonoro è godibile, nulla di eclatante ma neanche fastidioso. Anzi, riesce a essere abbastanza coerente con la tipologia di gioco, riempendo un po’ il desolante vuoto contro cui andremo a imbatterci. Infine, da segnalare la graditissima presenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se non completamente perfetti e con diverse frasi non tradotte e presentate in francese o in inglese.