60 FPS o non 60 FPS, questo è il dilemma, e pare che nemmeno una produzione grandiosa come quella di Devil May Cry 5 sia esente dal doverci meditare su.
Nell’analisi della demo del nuovo capitolo della saga Capcom, il canale Youtube Digital Foundry esamina minuziosamente il problema delle prestazioni del gioco sulle piattaforme Microsoft, nella fattispecie raffrontando le dinamiche video tra Xbox One e Xbox One X.
Sebbene infatti la risoluzione della demo, che ci vede guidare Nero attraverso una Londra infestata dai demoni, abbia un livello strabiliante di resa in 4k del dettaglio e di ombreggiatura, dato dalla potenza del RE Engine (inaugurato per l’appunto con Resident Evil 7), nell’analisi video è possibile notare come su Xbox One X il calo del frame rate sia piuttosto notevole durante la boss fight con Goliath, arrivando da un massimo di 50-55 fps fino a un minimo di 40. Per contro, su Xbox One il calo registrato, complice anche l’uso di un motore grafico appartenente alla generazione precedente e una minor definizione dei margini, più sfocati di quelli del “cugino”, si attesta al massimo attorno ai 15 frame, portando le prestazioni minime a un livello leggermente più performante di 45 fps.
In altre parole, minori prestazioni richieste danno una maggiore fluidità.
Il problema, ovviamente, nasce dalla natura stessa del RE Engine, che è stato progettato per un survival horror in prima persona, focalizzandosi sulla resa realistica con un gioco supportato dalla tecnologia VR, che difficilmente trova ad avere un “traffico” e una frenesia su schermo paragonabile alla media degli scontri di DMC. Se poi a ciò si aggiunge la presenza di nemici dettagliati che occupano tranquillamente tre quarti di schermo, è comprensibile come la resa grafica su un hack ‘n slash presenti un margine di calo piuttosto evidente.
Nelle parole di Koshi Nakanishi, director di Resident Evil 7:
Il RE Engine [….] è stato sviluppato per avere una grafica fotorealistica e grandi prestazioni. Ma anche per una questione di velocità di sviluppo. Si tratta di un motore che velocizza maggiormente il processo di sviluppo[…]
Una processazione così intensa di un numero così elevato di elementi, dunque, nonostante le indubbie capacità del motore grafico, è normale che renda l’azione più lenta. O meglio, lo sarebbe su una qualunque console della generazione precedente, considerando anche che non ci sono differenze rilevanti nelle texture implementate, tra una versione e l’altra.
Nondimeno, c’è tutto il tempo di essere ottimisti sul porre rimedio alle mancanze, considerando che l’esordio sul mercato di Devil May Cry V è previsto per l’8 marzo per PC, PlayStation 4 e, naturalmente, piattaforme Xbox.
Per ora, non ci resta che affilare le lame, caricare i carrelli e aspettare al varco le orde dell’Inferno.