Abbiamo finalmente messo le mani su Devil’Hunt, titolo d’esordio di Yalopi Games, che aveva annunciato di puntare alla realizzazione di un titolo action che potesse stare allo stesso livello di capostipiti del genere come Devil May Cry.
La Storia
Il titolo ci mette nei panni di Desmond campione di pugilato, figlio di un uomo ricco e potente, con una casa da sogno, una supercar in garage, tanti amici e una donna bellissima con cui sta per sposarsi.
Purtroppo tutto questo non è destinato a durare, e nell’arco dei primi minuti di gioco assistiamo allo sgretolarsi della vita del giovane protagonista che lo porterà allo stremo fino ad accettare il suicidio, da cui poi partiranno le vere vicende del titolo.
Prima di proseguire oltre con la storia, però, è bene parlare sia di Desmond che degli altri personaggi; il nostro protagonista è quanto di meno carismatico ci possa essere proposto, a partire dal character design, decisamente anonimo, sino ad arrivare al suo comportamento al limite del clichè, il classico badass che non si scompone nemmeno quando finisce faccia a faccia con Lucifero in persona. Purtoppo, così come il protagonista, anche il resto dei personaggi è ideato alla stessa maniera sia in termini di estetica, lo stesso Lucifero non ha nulla di caratteristico, sia in termini di caratterizzazione. Ogni personaggio è piatto e monodimensionale, privo di sfaccettature che possano far appassionare il giocatore alla storia, e comprendere perchè un dato personaggio possa pronunciare un certo monologo o compiere certe azioni.
Tornando alla semplice trama, il nostro Desmond, una volta morto, si ritroverà all’inferno, e verrà assoldato da Lucifero in persona per tornare sulla terra come Esecutore, un mietitore di anime, ma ciò che il protagonista ancora non sa, è che il suo destino è quello di diventare colui che deciderà le sorti dell’intero creato, il prescelto che condannerà o salverà il mondo.
Da queste poche righe è già chiaro come la trama non sia un concentrato di novità, il che porta il giocatore a trascinarsi pigramente tra una sezione di gameplay e l’altro, spesso volendo perfino saltare gli intermezzi.
Il Gameplay
Se dal punto di vista narrativo possiamo perdonare una certa banalità tipica anche di molti altri titoli di stampo action, è sul gameplay che Devil’s Hunt deve giocarsi tutte le sue migliori carte, e purtroppo la sua mano risulta perdente anche in questo campo.
Il titolo propone un combattimento che vorrebbe risultare veloce ed incalzante, ma cade in alcune grosse ingenuità che ne inficiano la resa: prima di tutto, le animazioni di ognuno dei colpi di Desmond sono estremamente lunghe, ogni semplice combo ha un tempo di recupero di diversi secondi, che in giochi di questo tipo è un’eternità, per non parlare poi di come la mancanza di un lock on sui nemici ci impedisca di direzionare chiaramente i nostri colpi nelle situazioni più concitate, andando a generare situazioni in cui vedremo i nostri colpi andare a vuoto nello spazio fra due nemici.
A risollevare la qualità del combattimento ci sarebbero potute essere le abilità uniche sbloccabili da ben tre diversi skill tree dedicati a vari colpi demoniaci di Desmond, ma anche questi risultano spesso poco incisivi nel combattimento e spesso generano più caos che altro, questo anche a causa di una telecamera che durante il combattimento fatica a seguire i movimenti del protagonisata, e ci lascia spesso combattere anche rivolti verso lo schermo.
Infine, il protagonista ha la possibilità di trasformarsi completamente in forma di demone per alcuni secondi, in una sorta di modalità suprema, che però risulta essere l’elemento più noioso e debole del combat system, dandoci la possibilità di sfruttare unicamente la combo base composta da tre diversi pugni.
Per quanto riguarda la giocabilità all’infuori dei combattimenti, possiamo trovare quello che, per chi vi scrive, è stato l’aspetto più snervante dell’intero titolo, infatti, ci troveremo a progredire per enormi corridoi ad un’unica direzione, in cui il giocatore avrà unicamente il controllo sulla corsa del personaggio; in questo titolo ogni altra azione all’infuori del correre non potrà essere svolta dal giocatore autonomamente, che si debba saltare dal ciglio di un burrone, camminare in bilico su delle fiamme, o semplicemente scendere un banalissimo scalino, tutto è deputato alla pressione di un singolo tasto unicamente nel momento in cui saremo nell’esatto punto in cui apparirà il prompt corrispondente, rendendo il nostro incedere fondamentalmente una formalità tra un combattimento e l’altro.
La grafica e il sonoro
Purtroppo, anche il comparto grafico e quello sonoro accusano alcune gravi lacune, a cominciare da un comparto sonoro in cui musiche heavy metal si fermano misteriosamente durante i combattimenti, o ad intere scene di intermezzo in cui alcuni elementi ambientali sono chiaramente senza audio.
La stessa incuria si nota anche sotto il profilo grafico, con una mole poligonale dei modelli che risulta accettabile ma non eccelsa, dei visi e delle espressioni facciali dei personaggi che sembrano essere di una generazione indietro, e delle texture, soprattutto sugli elementi ambientali, veramente povere di dettagli e poco definite. Gli effetti particellari sono realizzati in maniera pessima e si amalgamano male con il resto della schermata, le stesse fiamme lanciate dal protagonista non generano nessun effetto visivo a contatto con i nemici. Tutto questo mentre nelle situazioni più concitate il titolo calava appena al di sotto dei 30 fps su una macchina in grado di sopportare ben altri carichi di lavoro.
Difficoltà e rigiocabilità
Demon’s Hunt non è un titolo complesso da portare a termine nelle poche ore che servono a terminare la campagna, l’unica vera difficoltà è data dalla gestione della telecamera e dalla mancanza di target, che causerà la morte per aver ricevuto colpi da nemici fuori dallo schermo parecchie volte. Anche se giocato in modalità Difficile, il titolo richiede unicamente un po’ più di attenzione durante gli scontri, e una gestione più oculata del nostro posizionamento a schermo per evitare gli inconvenienti appena descritti.
Conculsione
Devil’s Hunt è un titolo che vuole elevarsi al di sopra di altri titoli del genere. Purtroppo un po’ di inesperienza degli sviluppatori, mista a qualche errore dettato dalla superficialità, producono l’effetto contrario a quello desiderato.