“Cara Blizzard Entertainment, chi ti scrive lo fa con cognizione di causa, ho acquistato a suo tempo Diablo più espansione, Diablo 2 più espansione, e Diablo 3 più espansione su qualsiasi piattaforma esistente al mondo, e pure due copie per PC, una fisica e una digitale.
Ho anche acquistato i due fumetti, quasi tutti i libri, e il tuo ultimo pupillo Diablo 2: Resurrected per tutte le piattaforme, quindi parliamoci chiari, forse mi devi delle spiegazioni convincenti.”
Così dovrebbe iniziare questo articolo, e così dovremmo scrivere tutti insieme a mamma Blizzard, soprattutto in questo periodo buio in cui sembra annaspare, cercando di gettare un po’ di acqua qui e li per spegnere le polemiche intorno ad essa, senza però riuscirci.
Blizzard Entertainment e i precedenti con Diablo 3
Io detesto dire “te lo avevo detto”, però ci godo anche quindi: “Te lo avevo detto!!!”. I miei atroci dubbi sulla gestione dei server da parte di Blizzard Entertainment si sono avverati, e se non hai idea di cosa sto parlando puoi leggere il nostro articolo sulla questione.
Già al day one il mitico Diablo 2: Resurrected aveva mostrato problemi ai server, e neanche di poco conto, dall’uscita effettiva del gioco al momento in cui i videogiocatori hanno potuto iniziare a giocare online è passata più di una giornata e mezza. Si sperava che i problemi fossero risolti, ed invece no.
Ricordi il day one di Diablo 3? No? Allora ti rinfrescherò io la memoria, il gioco alla sua uscita era qualcosa di disastroso (tanto da farmi meritare un ban fino all’anno 3000 a forza di lamentarmi sul forum ufficiale, e non sto scherzando), con accessi al server tipo “fila alle poste” e, se riuscivi ad accedere, un ping di circa 400 ms.
Innanzitutto ti spiego che vuol dire “ping di 400 millisecondi”, vuol dire che se giochi ad un qualsiasi Call Of Duty vedi un nemico, spari, il problema è che fra quello che hai visto e quello che è realmente accaduto sono passati 0,4 secondi, che ti sembrerebbero pochi ma fidati non lo sono, soprattutto nei videogiochi online.
Non soltanto i problemi al server affliggevano Diablo 3, anche la presenza di una Casa d’Aste accessibile sia con soldi reali che monete d’oro di gioco, che stravolgeva tutta la meccanica legata al loot e alla progressione del personaggio, io stesso dovetti acquistare più volte monete d’oro utilizzando i miei euro poiché non ne avevo per riparare il mio equip, quindi non potevo proseguire nel gioco.
Per non parlare di nemici che avevano una rigenerazione vitale senza un reale countdown, che potevano utilizzare sempre e comunque risultando pressoché invincibili, costringendoti a scappare a gambe levate. Ripensando a tutto quanto credo che il mio ban fino al 3000 è più che meritevole di applauso, considerando che il gioco ci ha messo quasi 2 anni per diventare decentemente giocabile.
Diablo 2: Resurrected, la sua triste storia
Arriviamo infine a parlare di Diablo 2: Resurrected, perché l’ho associato a Diablo 3? Se me lo stai chiedendo vuol dire che sei il fortunato possessore di una copia per PC, sei uno dei pochi eletti che ha avuto la saggezza di Deckard Cain, e soprattutto non hai acquistato la versione per console di questo videogioco.
Sono ormai diversi giorni che i server di Diablo 2: Resurrected risultano poco o per nulla accessibili, se hai fortuna puoi assistere ad un messaggio che ti avverte che sei in coda e tempo un paio d’ore potrai giocare (non hai caricato New World tranquillo), se invece non sei fortunato dopo alcuni minuti ti comparirà il messaggio che i server sono irraggiungibili.
I forum di Blizzard stanno prendendo fuoco con continue richieste di rimborso (giustificate), e con i moderatori dei forum che fanno i vaghi come Fantozzi a dieta che mangia di nascosto. Prevedo che saremo in molti in fila nell’anno 3000 pronti a mandare a quel paese Blizzard Entertainment, non appena il ban dal forum ufficiale terminerà.
Se poi aggiungiamo che la stessa software house sta dando la colpa delle problematiche dei server ai videogiocatori, allora siamo apposto. Si, a quanto sembrerebbe la colpa è dei videogiocatori che stanno farmando come ossessi, chiudendo e riaprendo partite in sequenza (povera Contessa dell’Atto II).
Non voglio fare il sapientone, ma se nella versione originale di Diablo 2 del 2000 dopo 90 giorni c’era la necessità di “alleggerire i server”, cancellando i personaggi non utilizzati entro quel periodo, perché la Blizzard Entertainment non ci ha pensato prima all’eventualità che i server non reggessero?
Lo stato attuale dei server di gioco
Mettiamo da parte congetture e discorsi da bar, attualmente la questione dei server di gioco come è messa? Siediti perché ti avverto, è messa veramente maluccio. Testato da me poco fa, il videogioco permette l’accesso online soltanto sulla versione PC, le altre versioni non consentono l’accesso garantito ai server online.
E’ vero che Diablo 2: Resurrected permette di essere giocato anche offline, ad ogni modo questa situazione resta inconcepibile, soprattutto se poi si da la colpa della propria incapacità a videogiocatori che hanno acquistato il titolo pagandolo.
Francamente non posso che dar ragione a tutti gli utenti infuriati che pretendono di essere rimborsati, pronostico un inferno a parte per quelli come me che saranno bannati da Blizzard Entertainment soltanto perché “stanno provocando del flame sul forum ufficiale” (questa fu all’epoca la giustificazione a me rivolta per il mio ban).
E pensare che dovrei avere un accesso personale e privato ai server, visto la mole di denaro che io stesso ho messo nelle tasche di Blizzard Entertainment!!!!