Quando si è videogiocatori accaniti, spesso e volentieri ci si ritrova a cercare qualsiasi informazione che ruota intorno al nuovo titolo preferito, e solitamente si finisce sempre a cercare ogni sorta di documentario a riguardo. Poi avviene il miracolo: scopri che una serie di documentari sono stati girati durante la creazione del titolo e ne rimani estasiato: vedi come lavora il team, il modo di pensare del director, la produzione di quella colonna sonora che tanto ami e molto altro.
E se ti dicessi che, se sei appassionato della saga di Yakuza (che in occidente si chiamerà Like a Dragon d’ora in poi ed è stato anche spiegato il perché) la software house ha deciso di pubblicare una serie di dietro le quinte dedicati al prossimo capitolo della serie?
Like a Dragon 8: partendo da zero…
Il video-documentario (che ricordiamo comunque essere il primo episodio di quella che sembrerebbe dunque essere una serie) inizia proprio dalle basi: nel 2021 Toshihiro Nagoshi (il leggendario director della serie) abbandonò la software house insieme ad un altro pilastro per il brand, Daisuke Sato. Questi cambiamenti interni portarono all’inevitabile riorganizzazione del team, che ha alla fine visto Masayoshi Yokoyama alla direzione del nuovo titolo.
Nel documentario, Yokoyama ed alcuni membri del team sono stati intervistati chiedendogli cosa è cambiato con la riorganizzazione del team. Il director ha scherzosamente dichiarato che la cosa più grande che è cambiata è che “adesso ha più budget per i suoi lavori”, mentre tutto il resto è pressappoco identico. Anche altri membri dello staff sembrerebbero essere sulla stessa lunghezza d’onda: tutti sono d’accordo sul fatto che è rimasto tutto bene o male identico, eccezion fatta per un arricchimento del team permesso grazie all’assunzione di nuovi giovani talenti che sotto la guida di alcuni veterani della software house stanno apprendendo in fretta.
Hanno anche parlato del peso che la software house ha sulle spalle con Like a Dragon, in quanto hanno una “responsabilità qualitativa” sempre maggiore, dichiarando anche che non sono mai stati più pronti di così, grazie al nuovo team formatosi con veterani del brand e giovani talenti tutti amanti del brand, che hanno il solo obiettivo di creare un qualcosa “di cui andarne fieri”.
Ci si sposta poi verso lo sviluppo vero e proprio del titolo, in cui si scopre che per il team il vero fulcro di tutto è il motion capture: una volta delineata la trama e lo storyboard, tutto il resto gira intorno al motion capture, fondamentale per capire come dettare i ritmi della narrazione o di determinate scene e tanto altro. Dal primo giorno di motion capture infatti, non si torna più indietro: lo sviluppo effettivo del titolo (che, tra l’altro, è stato avviato a inizio 2021) è iniziato!
Ci si è soffermati poi sull’enorme attenzione riposta nella fedeltà al realismo: per il team, uno dei motivi cardine per il quale la saga è tanto apprezzata è da ritrovarsi proprio nel fatto che, seppur con momenti parecchio teatrali e scene fuori dalle righe, sia i dialoghi che le movenze dei personaggi cercano di essere il più riconducibili alla realtà possibile. Questo fattore, come si vede nel documentario, è amplificato anche dal modo in cui il team decide di realizzare il voiceover.
Yokoyama ha infatti dichiarato che molte software house danno giusto qualche accorgimento all’attore che deve prestare la voce ai personaggi, ma per il resto hanno fondamentalmente carta bianca. In Ryu Ga Gotoku le cose invece funzionano molto diversamente: il director e lo staff supervisionano ogni sessione di voiceover, dando consigli su consigli finché la battuta non viene realizzata nel modo più autentico possibile.
Per molti attori, a detta di Yokoyama, questo metodo sta un po’ antipatico in realtà, perché gli toglie molta libertà creativa, ma è convinto del fatto che il metodo da loro utilizzato funzioni meglio. Yomoyama spera che questo metodo venga apprezzato dai membri del team e, a giudicare dalle reazioni entusiaste dell’attore che presta la voce a Ichiban, sembrerebbe proprio di sì!
Insomma, il documentario ha mostrato un team che, seppur cambiato alla radice, è pronto e motivato a regalare un prodotto migliore dei precedenti che, seppur con varie novità, possa fare breccia nei cuori degli appassionati tanto quanto i precedenti capitoli hanno già fatto. Una preview del prossimo episodio è stata inoltre rilasciata, in cui possiamo scorgere la leggendaria voce di Kiryu, il protagonista degli Yakuza precedenti al settimo capitolo, che sembrerebbe avere un ruolo più centrale in questo nuovo titolo, anche se ancora non ne sappiamo molto.
Ti consigliamo dunque di seguire il canale YouTube di SEGA per non perderti i nuovi capitoli del documentario e, se questa serie di dietro le quinte ti sta mettendo l’acquolina alla bocca, potresti ingannare l’attesa con il (più o meno) nuovissimo Like a Dragon: Ishin!