In effetti, Dig or Die parte proprio da Terraria, dato che lo stesso sviluppatore ha raccontato di averlo amato e di averci giocato tanto, nonostante non ne apprezzasse alcune caratteristiche, che saranno poi la base per la creazione del suo gioco, iniziato come un piccolo progetto e cresciuto fino a diventare qualcosa di più consistente e divertente.
Il gioco inizia con lo schianto della nostra navicella su un pianeta ostile e disabitato, durante quello che sembra il nostro primo viaggio per la Craft and Co, la compagnia per cui lavoriamo, e che produce l’equipaggiamento altamente tecnologico che dovremo usare per scappare dal pianeta. Di fatto, la storia è tutta qui. Non è altro che un pretesto per ciò che ci attende sul pianeta stesso.
La trama non è mai stata il piatto forte per i titoli del genere, che di solito si limitano a buttarci all’interno del mondo di gioco, lasciandoci senza nessuna motivazione o senza indizi sul da farsi. Dig or Die invece, pur nella sua semplicità, offre un obiettivo da raggiungere, che sarà la chiave per concludere l’avventura e che darà un senso di progressione costante per tutto il corso del gioco, oltre che una certa soddisfazione quando riusciremo a raggiungerlo.
Infatti, riuscire a costruire un razzo per lasciare il pianeta infernale su cui siamo non sarà per niente semplice, e richiederà di affrontare diversi pericoli, che diventeranno sempre più difficili da gestire.
All’inizio di ogni partita ci ritroveremo davanti al relitto della nostra navicella, con una IA che ci darà i primi consigli generali per proseguire nel gioco. Dopo aver preso i primi frammenti di metallo e gli strumenti presenti intorno al luogo dello schianto dobbiamo subito metterci all’opera.
Come al solito possiamo iniziare raccogliendo le risorse vicine, per poi craftare i primi strumenti e le prime difese. A questo punto ci accorgiamo subito delle prime, importanti, differenze con i titoli del genere: la prima è la raccolta delle risorse, molto più rapida e veloce di altri giochi simili (grazie al miniaturizzatore) e che ci permette addirittura di raccogliere dei materiali diversi blocchi sotto di noi, senza dover rompere quelli che abbiamo davanti.
La seconda differenza risiede nell’intelligente modo di scandire la progressione del giocatore, permettendogli di esplorare solo piccole porzioni di mondo per volta, sulla base degli strumenti che il suo livello di “costruttore” mette a disposizione. Per esempio, inizialmente non potremo rompere determinati tipi di materiali, per i quali avremo bisogno del secondo livello di miniaturizzatore e questo ci impedirà di accedere ad aree che avrebbero dei nemici troppo forti. Allo stesso modo, senza prima avere delle armi migliori, non potremo esplorare alcune aree che in teoria sarebbero facili da raggiungere, dato che il danno dei nemici ci porterebbe al game over.
Tutto questo si va poi ad unire con la stupenda fisica di gioco, elemento centrale del gameplay, ed altra differenza con i titoli affini.
Infatti, ogni blocco di un certo materiale avrà un peso ed una resistenza diversi, che gli permetteranno di reggere una pressione limitata. In soldoni significa che in Dig or Die non sarà possibile creare torri che arrivino fino al limite del cielo, dato che dopo una certa altezza la struttura crollerà, a meno che non si costruiscano dei sostegni adeguati. Tutto ciò è regolato, inoltre, dal materiale dei nostri muri, che potranno reggere un peso limitato all’inizio, impedendoci in ogni caso di creare strutture troppo grandi. Questo limite sarà sempre meno pressante con l’avanzare del gioco e con l’ottenimento di materiali più resistenti. Una meccanica intelligente, che impedisce al giocatore di creare un fortino troppo grande ed inespugnabile fin da subito.
Un fortino per cosa?
In Dig or Die la notte sarà realmente pericolosa e se giocherete con la morte permanente sentirete una pressione incredibile quando vedrete lampeggiare l’orologio se non sarete nella vostra dolce casa, che come ci fa notare il gioco, non è una casa per le vacanze ma una vera e propria fortezza.
Durante le ore notturne le specie dei nemici di cui avrete ucciso qualche individuo (e qui vediamo un’altra progressione molto ragionata, in cui sarà il giocatore a decidere se è arrivato il momento di confrontarsi con un nuovo nemico) vi attaccheranno in massa, raggiungendovi in qualunque luogo voi siate ed addirittura scavando attraverso i blocchi, con un’aggressività mai vista durante il giorno, cercando la strada più breve per arrivare a noi. Va detto che, nonostante l’IA sia ottima, in alcuni casi i nemici tendono a bloccarsi davanti ad un blocco, non riuscendo a proseguire come farebbero normalmente; tuttavia sono accadimenti sporadici, che per fortuna non vanno ad intaccare l’esperienza di gioco complessiva.
Per sopravvivere a questi assalti sarà necessario costruire strategicamente i muri che dovranno difenderci e soprattutto posizionare adeguatamente le nostre torrette, che saranno i nostri migliori alleati.
In questi frangenti il gioco diventa un vero e proprio Tower Defence in 2D, in cui la strategia nel posizionamento delle difese sarà tutto ciò che farà la differenza tra la vita e la morte; dando un senso in più alle meccaniche di crafting, che ci permetteranno di costruire le difese.
Per questo motivo sarà essenziale tenere la base in perfetta forma, cercando di evitare a tutti i costi le inondazioni generate dagli oceani vicini o dalle piogge incredibilmente violente. Infatti la fisica del gioco non si limita alle strutture, ma influenza anche l’acqua nell’ambiente circostante, che inonderà tutto il mondo di gioco (compresa fortezza e tunnel) in modo realistico ed alzerà il livello dei mari vicini, costringendoci a tener conto anche di questo quando decidiamo dove e come arroccarci. Un’aggiunta davvero unica, che dona tatticità alla costruzione delle strutture.
Dig or Die vuole spingere il giocatore a concentrarsi interamente sulla perfetta progressione che offre e sulla pianificazione delle difese, per questo motivo sono assenti le classiche meccaniche di gestione di fame o sete dei survival, enfatizzando in questo modo esplorazione e combattimenti. Questi ultimi non saranno totalmente affidati alle torrette, infatti il giocatore avrà la possibilità di craftare ed utilizzare diverse bocche da fuoco, che varieranno dai fucili a pompa a quelli di precisione e che potranno essere utilizzate con un preciso sistema di puntamento affidato ad un cursore su schermo.
Nonostante l’assenza della gestione del nostro personaggio possa sembrare una semplificazione, considerando la difficoltà complessiva del gioco, non ne sentirete la mancanza, dato che l’esperienza del titolo funziona benissimo, trainata proprio da quella progressione che guida il giocatore in modo invisibile.
Tutto questo è coronato da menù semplici ed efficienti, che non sono mai confusionari, persino per un novizio del genere. Anche i controlli sono pensati ottimamente, con la comoda trovata di assegnare il miniaturizzatore al tasto destro del mouse e l’oggetto equipaggiato a quello sinistro. In questo modo potremo comodamente raccogliere le risorse senza dover cambiare oggetto.
Divertente da giocare e bello da vedere
I pregi di Dig or Die non si fermano qui. Il comparto tecnico del gioco rende giustizia al all’ottimo gameplay proposto dal titolo, con uno stile grafico che presenta degli sprite bidimensionali (per giocatori nemici e boss) belli da vedere, seppur con animazioni che purtroppo non riescono ad eccellere. Il mondo di gioco ed i nemici presentano colori molto vivaci, distaccandosi dalla pixel art e dallo stile “cubettoso”, rendendo tutto sempre chiaro e definito, complice la risoluzione personalizzabile offerta dalle impostazioni.
Oltre a questo vediamo alcune trovate interessanti, come la luce generata dagli spari delle armi o dall’uso di alcuni oggetti, che permetterà di illuminare anche i luoghi più bui.
Il comparto sonoro del titolo fa il suo lavoro, proponendo delle musiche piacevoli e rilassanti durante l’esplorazione e più incalzanti durante lo scontro con i boss o di notte. Nel complesso sono convincenti, ma purtroppo ci sono pochi motivetti che si alternano casualmente per tutto il gioco. Inoltre ogni categoria di arma presenterà un suono diverso al momento dello sparo, che richiamerà quello delle classiche armi laser Sci-Fi.
Tutto questo va a creare un gioco divertente e longevo, dato che i mondi creati ad inizio partita sono sempre diversi (nonostante abbiano gli stessi biomi). Inoltre saranno disponibili diverse modalità aggiuntive che andranno a modificare pesantemente l’esperienza di gioco, per esempio facendoci iniziare su delle isole sospese nel cielo o sott’acqua. Oltre a ciò, sarà possibile inserire una variabile che vedrà un evento ambientale al giorno rendere le cose più difficili o più facili, come una pioggia di meteore, pioggia acida o bassa gravità.
In aggiunta abbiamo diversi livelli di difficoltà ed una morte permanente, che renderà tutto piacevolmente stressante per gli appassionati del genere e che rappresenta propone una sfida non da poco in caso decidiate di completare il gioco in questo modo. (Nel caso ci doveste riuscire, complimenti davvero!)
Come se non bastasse, il gioco offre anche un ottimo comparto multigiocatore online, permettendo di giocare con gli amici o con altri utenti, rendendo tutto ancora più divertente.
Ma, ha dei difetti?
Purtroppo Dig or Die non è perfetto ed espone il fianco a diversi problemi, primo tra tutti la poca varietà di nemici. Ci sono diverse specie nel gioco,ma alcune di quelle incontrate avanti nel gioco sono delle varianti delle prime che incontreremo all’inizio, con attacchi e colori diversi.
Sempre parlando di nemici, va detto che i combattimenti con i boss sono facili e banali, dato che questi ultimi hanno dei pattern di attacco poveri e ripetitivi. Tuttavia, essendo una minima parte del gioco, fortunatamente la cosa non infastidisce più di tanto.
In ultimo, il titolo diventa dispersivo nell’ultima parte dell’avventura, in cui diventa difficile capire dove andare dopo aver sbloccato tutto l’equipaggiamento disponibile.
Nonostante questi difetti, però, l’esperienza complessiva di Dig or Die diverte molto ed intrattiene per molte ore. Sicuramente un gioco consigliato agli appassionati del genere, ma anche a qualcuno che volesse approcciarsi ad esso per la prima volta, dato che il gameplay non impone la gestione del personaggio e presenta dei livelli di difficoltà gestibili dal giocatore.