Sviluppato e pubblicato da Renegade Sector Games in sinergia con Eastasiasoft, Diorama Dungeoncrawl è un gioco d’azione e platform in 2.5D che punta tutto su una struttura a diorama già nota in altri titoli. Lo fa, inoltre, utilizzando una grafica low poly che prova a creare un effetto nostalgia. Noi abbiamo indossato l’armatura dell’impavido cavaliere e questa è la nostra recensione!
Diorama Dungeoncrawl – Un castello pieno di mostri da ammazzare
Diorama Dungeoncrawl non ha una vera e propria storia ma un banale pretesto. Bastano infatti poche righe anonime, spente e anche non del tutto leggibili, per farci scoprire che c’è un male da sconfiggere, un castello da espugnare e un eroe pronto a imbarcarsi in quest’avventura apparentemente folle e suicida. Ecco, quell’eroe siamo noi. Tutto qui. Non c’è altro.
Lo sviluppo narrativo, se così vogliamo chiamarlo, procede di livello in livello semplicemente in modo estetico. Ossia vediamo mutare scenari e ambienti mentre massacriamo qualsiasi essere ci capiti a tiro, boss inclusi. E a tiro ci capiterà davvero di tutto anche se niente che riesca davvero a restare impresso: da orsi giganti che saltano in modo incredibilmente irrealistico a giganteschi mecha fuori contesto.
Quello che funziona però in Diorama Dungeoncrawl è l’effetto nostalgia e un vago richiamo a Castlevania per NES. Quest’ultimo più che altro per contesto e ambientazione ma siamo anni luce lontani dal buon Castlevania e anzi, Diorama Dungeoncrawl soffre pesantemente di anonimato. L’eroe è tanto brutto quanto insignificante e così lo sono anche i nemici, tutti incredibilmente dimenticabili e mera carne da macello per la nostra unica arma: un esteticamente orrendo martello da guerra.
Uccidi e salta di diorama in diorama
La cosa che attira di Diorama Dungeoncrawl è presente nello stesso titolo ed è l’idea di chiudere i livelli all’interno di piccoli diorama. Il problema è che, a differenza di Bleak Sword Dx (qui trovi la nostra recensione per Nintendo Switch), Diorama Dungeoncrawl pecca di coraggio estetico ritrovandosi a ripetere gli stessi elementi di area in area con pochi scenari realmente accattivanti. Ma procediamo con ordine.
Diorama Dungeoncrawl è un action platform in 2.5D con telecamera fissa frontale e lo sviluppo di aree in profondità. Questo significa che non potrai avere il comando della telecamera e che potrai muovere il personaggio lungo il quadro sfruttando la profondità del diorama stesso (che funge da contorno per ogni area). La struttura dei livelli è in sé croce e delizia del titolo. Se l’effetto inizialmente funziona e diverte, presto i limiti tecnici emergono con prepotenza.
Primo tra tutti c’è la difficoltà a saltare oltre i burroni. Nota: se cadi nel vuoto muori e ricominci dall’ultimo checkpoint e in Diorama Dungeoncrawl cadrai tantissimo. Questo perché non è mai chiaro dove diavolo atterrerai. Inoltre, unire tale imprecisione a salti da effettuare durante combattimenti “serrati” alimenta una certa frustrazione. Frustrazione intrinseca anche nel combattimento.
Il cavaliere del gioco è un tizio che oltre a muoversi come se soffrisse d’emorroidi, è terribilmente impreciso. O meglio, le hitbox non combaciano sempre e spesso ti troverai a colpire il vuoto. Ma tranquillo, capiterà anche ai nemici. Quindi eccovi a sferrare vicendevolmente colpi a vuoto in modo decisamente poco divertente e per niente appagante. Tranquillo, nulla che la pazienza e la pratica non possano risolvere ma l’impatto iniziale è abbastanza fastidioso. Da segnalare anche momenti di difficoltà estremamente elevati e ingiustificati soprattutto con alcuni boss.
Tra questi segnaliamo un gigantesco orso salterino che è in grado di sferrare attacchi molto più velocemente di noi. Perché sì, il nostro cavaliere armato di grande e graficamente bruttissimo martello, sferra colpi in modo molto, troppo, lento (oltre che imprecisi). Quasi sempre ti troverai a lottare con la tattica del mordi e fuggi che alla lunga stanca. C’è però da dire che potrai superare le aree semplici (quindi senza boss) anche semplicemente schivano tutti e raggiungendo l’uscita.
Infine, da segnalare che l’arma del cavaliere resterà quella fino alla fine così come le sue poche abilità che vanno ricaricate dopo ogni utilizzo e che, se utilizzate strategicamente possono salvare da brutte situazioni. Per quanto riguarda la longevità, una volta presa la mano, Diorama Dungeoncrawl può essere concluso in una manciata d’ore lasciando un’esperienza anonima, vuota, poco ispirata e priva di mordente.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Diorama Dungeoncrawl prova a sfruttare la grafica low poly rinchiudendola in piccoli diorama. Se le ambientazioni, comunque ripetitive, riescono a risultare accattivanti, i personaggi (dall’eroe ai nemici) sono brutti, anonimi e privi di identità. Le animazioni stesse sono sinceramente brutte e poco credibili. Il sonoro, invece, si difende leggermente meglio nonostante una certa riptitività di fondo.
Da evidenziare come Diorama Dungeoncrawl si difendi bene in entrambe le modalità dell’ibride Nintendo con quella portatile consigliata in modo maggiore per comodità. Infine, il titolo non presenta sottotitoli in lingua italiana ma i contenuti testuali sono quasi nulli.