Arriva su Steam store Disgaea 5 Complete, il JGDR che unisce exp farming ad un complesso ed interessante sistema di combattimento. Il tutto in pieno appagamento anche dei più incalliti otaku e che dà spazio a quel grigio humor nipponico sempre sul filo del rasoio della censura.
Nelle vesti di un’ammiccante protagonista, percorriamo il Netherworld a bordo di una pocket ship, che racchiude tutto il nostro mondo virtuale, pronto ad esplodere di combattimento, NPG e tanto tanto divertimento.
Disgaea 5 Complete, un po’ di storia
Disgaea è un franchising videoludico pubblicato da Nippon Ichi Software che affonda le sue radici nel 2003, con Disgaea: Hour of Darkness, e che riscosse un successo planetario per tutti gli amanti dei tactical game legati al mondo Anime – Manga.
Da allora, più di 5 milioni di copie, numerosi articoli di merchandise ed un manga dedicato sfociato in un anime, hanno decretato l’affermazione del marchio più come tratto culturale che come fenomeno videoludico.
Come spesso la cultura giapponese propone, i protagonisti sono demoni, o comunque personaggi borderline tra il bene ed il male, in contrapposizione con gli eroi Marvel, ad esempio, dove i protagonisti incarnano necessariamente un valore positivo, all’interno dell’economia delle storie che li vedono protagonisti.
Quindici anni dopo, il titolo, in virtù delle sue meccaniche di gioco, dell’ambientazione e della cultura che si porta addosso, è più vivo che mai con release sulle principali piattaforme (Switch e PS4) ed i relativi porting per raggiungere in ogni dove gli otaku di mezzo mondo.
Il marchio di fabbrica del gioco è la presenza di un hub / navicella spaziale, che naviga nel Netherworld e dalla quale partono missioni in campi da gioco sempre più complessi.
All’interno del nostro Hub, avremo accesso a tutte le possibili opzioni di gioco, come il reclutamento di nuove anime, lo sviluppo delle skill dei personaggi, la cura degli stessi, la personalizzazione delle skin e il battle plan, che servirà negli stadi più avanzati del gioco.
L’interazione avviene tramite dialoghi, grazie ai quali possiamo scoprire le meccaniche del gioco nel caso in cui siamo dei newbie oppure possiamo accedere ai vari shop e abilità di ciascun NPG.
Impianto grafico e colonna sonora
La grafica di Disgaea 5 Complete ripercorre quella delle passate edizioni, con un merge ben fatto tra sprite bidimensionali animati e un mondo 3D con una vaga attinenza all’isometrica di qualche gioco dei primi anni 2000.
È possibile aumentare o diminuire risoluzione e dettagli per venire incontro alle esigenze della macchina su cui farai girare il gioco, problema che naturalmente non si pone sulle versioni per console.
La fusione del 2D con l’ambientazione tridimensionale e gli effetti scenici è credibile e molto lineare. Inoltre, la possibilità di ruotare la telecamera e di avere tre gradi di zoom permette di non avere angoli ciechi durante il gameplay, sia nell’hub che nelle schermate di combattimento.
La colonna sonora è, per essere pacati, molto giapponese. Per cui tutto ciò che è sottofondo ed effetto sonori legato all’azione di gioco è perfettamente coerente con il titolo. I pezzi della soundtrack ufficiale, invece, eccellono per livello di trashaggine e fanno nel complesso abbastanza pena.
Dai una chitarra elettrica in mano ad un giapponese, e diventerà un perfetto chitarrista tecnico. Ma non permettergli mai di mettere in piedi una band rock. Farà sempre schifissimo.
Il rock si disseta col Jack Daniel’s, non con il Saké.
Scopo del gioco
Nei panni di questa coppia di demoni ipersessualizzati, con una lei dalle tette improbabili che sfidano le leggi della fisica (e della buon costume, ndr) ed un lui diversamente peloso, specie nel generoso inguine mostrato da dei pantaloni a vita bassa illegali almeno in quattordici stati USA, andremo in giro per il Nether a reclamare anime e a salvare innocenti.
Come? Mettendo in piedi un manipolo di eroi pucciosetti che dovranno darsele di santa ragione con i cattivi utilizzando, appunto, un combattimento a turni su una sorta di scacchiera multidimensionale.
Ad ogni combattimento potremo quindi raccogliere loot e ricompense, che, nei vari shop della nostra navicella graziosa e gay-friendly si trasformeranno nell’edge di vantaggio di gioco che ci permetterà di avanzare di livello in livello.
Man mano che le nostre risorse aumenteranno, potremo quindi reclutare eroi più forti, levellare i nostri amichetti e fornire equipaggiamento e skill sempre più grasse, grosse, rumorose e potenti.
Una curva di apprendimento abbastanza rapida per le meccaniche base del gioco, che si complica sempre di più a mano a mano che si attivano diverse features del gioco come le anime degli innocenti (l’anima de li mortacci vostra poteva essere una traduzione altrettanto funzionale) che permetteranno di avere superpoteri all’interno delle nostre armi e che saranno disponibili solo dopo alcuni stage.
Riusciranno in definitiva i nostri eroi a sconfiggere “il male” e trionfare sui loro avversari pompatissimi? Scopo del gioco è sì quello di percorrere la “storia”, combattimento dopo combattimento, ma sopratutto è offrire divertimento nella gestione di un universo parallelo che cresce con il crescere delle ore di gioco, e che si arricchisce sempre di più di cose da fare.
Il sistema di combattimento a turni
Dal nostro hub spaziale (o dell’aldilà, come preferisci definire il Nether) potremo, tramite un pinguino parlante che termina ogni frase con “dood”(nipponizzazione di “dude”, americano) e che dopo qualche ora di gioco vorrai smembrare con un cucchiaino poco affilato, potremo accedere alla selezione del quadro di gioco:
Ed una volta selezionato dove vorremo andare a fare a mazzate, accederemo a livelli come questo:
dove da uno “spawn point” potremo procedere al deploy della nostra truppa, che potrà muoversi ed attaccare in base alle caratteristiche di ciascun personaggi.
Il movimento è indicato da quadrati rossi, come la gittata o l’area di influenza degli attacchi e delle armi, che potranno essere da melee, a lunga gittata o magiche.
Una volta che avremo posizionato i nostri pucci pucci in giro per la mappa, potremo scegliere se compiere attacchi, lanciare cure ai compagni feriti oppure (non scherzo) raccogliere un compagno / nemico e lanciarlo in giro per la mappa. Questo permette di raggiungere punti impervi, o avvicinare nemici ad un gruppo di nostri soci che si diletterà a percuoterli vistosamente con attacchi combo di cui agevolo screenshot:
Qui un frame dell’animazione di un attacco combo
Ed addirittura un podio dei tre MVP che riceveranno un bonus exp da spendere nelle loro varie caratteristiche.
Se lo stage che completeremo sarà rilevante per l’avanzamento della trama, potremo essere beneficiati di simpatiche cutscene sia in versione manga / testuale,
sia come animazioni con la grafica del gioco:
Il Rage mode
Oltre agli scazzottamenti e all’utilizzo di minions come armi improprie (potreste vedere una maghetta prendere un nerboruto vikingo post-nucleare ed utilizzarlo come mazza contro un nemico), ogni volta che un nostro puccio puccio muore o un avversario le prende, si caricherà una barra che indicherà il grado di “incazzatura” del nostro personaggino, permettendogli, una volta raggiunto il “rage mode” di sbroccare e dare fondo alle proprie più nefande abilità.
Non è una caratteristica che vada a sbilanciare chissaché il gioco, sembra più una trovata per aumentare il grado di complessità (almeno visiva) dei combattimenti, che restano una sorta di “giocare a scacchi” con due milioni di regole e sfaccettature diverse, anziché i classici pezzi da scacchiera.
Tutto molto bello, per carità, ma a volte sembra che alcune features siano inserite più per giustificare i GB di installazione piuttosto che apportare qualcosa di significativo al gameplay.
Il sistema di controllo di Disgaea 5 Complete
Tutte le nostre azioni, nella versione per Steam, saranno governate o da un joypad analogico (che consiglio vivamente: il gioco è stato pensato per l’utilizzo su console e su interfacce utente dedicate) oppure da mouse punta-e-clicca (noiosissimo) o da una mappatura della tastiera che è abbastanza comoda, sopratutto perché configurabile nel menu opzioni.
una volta liberati dall’uso del mouse, giostrarsi nei menu e nel campo di battaglia diventerà semplice ed intuitivo, permettendo di automatizzare la ricerca dei tasti e concentrarsi sul divertimento e sul combattimento.
Classi RPG nuove e complesse
La vastità del gioco è comunque impressionante: decine di classi diverse, ciascuna con tre diverse declinazioni, un sistema di gestione dei personaggi che è follemente complesso e divertente, che appaga i maniaci delle statistiche e delle char specs.
Chi ama i GDR per la possibilità di decidere l’evoluzione dei suoi alter ego, troverà in Disgaea 5 pane per i suoi denti, perché solo immagino quanto, specie in endgame, la calibrazione accurata dei PG possa diventare fondamentale.
Avremo quindi personaggi con la loro classe, il loro rank, le loro mastery (magiche o di destrezza con armi specifiche) che serviranno a pompare il più possibile numerini che nel motore della risoluzione dei combattimenti peseranno più o meno a nostro favore.
I collectibles in Disgaea 5 complete
Per completare la follia di questo gioco (è un complimento, sia chiaro, a me piacciono molto queste cose) un simpatico NPG terrà traccia di tutto ciò con cui noi entreremo in contatto: stage, arredamento, nemici, amici, altri NPG, mosse, item, armi, ecc, che verranno inseriti in un “catalogo del Nether”, una specie di pokedex gigantesco che contempla la collezionabilità di praticamente qualsiasi cosa sia inserita nelle meccaniche di gioco.
Una trovata interessante, per aumentare la longevità del gioco, e che ne aggiunge un altro elemento di ricerca e di divertimento per chi si lascerà trascinare in questo mondo dai colori saturi ed eccessivo nel modo in cui il Giappone piace farsi vedere. E che a noi filonipponici piace altrettanto.
In definitiva, vale la pena giocare a Disgaea 5 Complete?
Se sei un amante del genere JGDR e ti piacciono i combattimenti a turni, questo è il gioco che può regalarti mesi e forse anni di divertimento, con la sua complessa profondità e la sua eterna ricerca di nuovi espedienti per tenerti incollato allo schermo (tranne per la musica, quella fa proprio un po’ schifino).
Inoltre, la bellezza del gioco è dettata da una cura generale del titolo in effetti ineccepibile, a cui siamo abituati nel mondo giapponese, e che unisce l’amore per i Manga – Anime con l’amore per i videogiochi, consegnando ai posteri un titolo profondo ed appassionante, abbastanza casual da giocare, ma che può rapire per la sua comicità un po’ “deranged” e le sue trovate così profondamente Jappo.
Però, c’è un però: Disgaea 5 per Steam è stato lanciato in preordine su Steam, ed è disponibile da qualche giorno. tutto normale dirai tu, ma solo dopo alcuni giorni dalla release, NIS AMERICA ha annunciato alcune rinunce sullo sviluppo del gioco via lan / internet, impedendo di fatto ai giocatori di sfidarsi in PvP sui vari campi di battaglia. Non solo, a suo tempo la demo ufficiale conteneva praticamente tutto il gioco e una lunga serie di ritardi e di ri-trattazioni ne ha fatto un titolo molto controverso, specie tra gli appassionati del franchising.
Qui, si possono leggere alcune rimostranze da parte del pubblico, anche se, a mio modesto parere, un gioco così profondo e vasto, può regalare tantissime ore di intrattenimento anche nella sola modalità single-player