Anche stavolta, come spesso accade, l’ispirazione per questo nuovo articolo dedicato a Divinity Original Sin II è arrivata dritta dritta dal mio tanto imbarazzante quanto imponente backlog. Purtroppo o per fortuna infatti, viste le continue uscite a dir poco interessanti, la lista dei giochi che puntualmente mi riprometto di recuperare continua ad allungarsi di mese in mese, costringendomi così a fare abitudinariamente i conti con vere e proprio perle arretrate.
Se a questo aggiungiamo poi la combo letale rappresentata dal mio nemmeno troppo latente spirito da completista, unito alla passione per i giochi di ruolo che mi porto dietro da che ho memoria, il risultato finale non può che essere il continuo accumulo di titoli da almeno un centinaio d’ore l’uno, capaci di assorbirti come (a mio avviso) pochi altri generi riescono a fare.
Negli ultimi giorni, come avrai già capito, mi sono immerso a capofitto nel fantastico mondo di Divinity Original Sin II, un gioco di ruolo sviluppato da Larian Studios e considerato da molti come uno dei migliori esponenti del genere mai realizzati. Ora, tralasciando quello che è il mio personale parere a riguardo, che purtroppo non condivide a pieno questa visione dati alcuni brutti scivoloni nella cura realizzativa delle ultime battute di gioco, gli aspetti su cui vorrei soffermarmi sono invece l’innegabile profondità dell’opera e l’enorme libertà d’azione data all’utenza.
In Divinity Original Sin II infatti, il numero di modi in cui è possibile affrontare qualsiasi situazione è davvero esemplare. Dalle moltissime opzioni di dialogo (che variano a seconda di come abbiamo caratterizzato i nostri personaggi), alle diverse Abilità e Talenti in grado di facilitarci le cose, l’esperienza di ogni giocatore non può che essere ampiamente diversa da quella degli altri.
Per queste ragioni, l’ipotesi che qualcuno possa perdersi una o più chicche tra quelle offerte dal titolo è sempre valida e quindi, visto che io stesso ho finito con l’accorgermi di certe cose solamente dopo moltissime ore di gioco, ho deciso di condividere con te cinque dritte che potrebbero tornarti molto utili nel corso della tua avventura. Senza ulteriori indugi, direi quindi che siamo pronti a cominciare. Per prima cosa, raccogli quel barile laggiù.
L’importanza dei barili
Se ci stai giocando te ne sarai certamente accorto, in Divinity Original Sin II (proprio come nel suo predecessore) i barili svolgono un ruolo a dir poco fondamentale, specie quando si tratta di prendere parte a combattimenti impegnativi. Che contengano Olio altamente infiammabile, Veleno o semplice Acqua, il corretto impiego di questi elementi di gioco è in grado di ribaltare le sorti di uno scontro, aiutandoti ad assumere il controllo totale del campo di battaglia.
Grazie alle strepitose interazioni tra le diverse sostanze e superfici elementali, nel caso in cui il nostro party annoverasse un membro particolarmente forzuto, potremmo ad esempio considerare l’idea di portarcene dietro qualcuno, magari per scagliarlo tra le fila dei nostri prossimi nemici e scatenare così una fantasiosa reazione a catena. Lo scopo? Disintegrare la loro Armatura Magica o limitarne sensibilmente i movimenti. Gli impieghi potenzialmente utili dei barili però, all’interno di Divinity Original Sin II, non si fermano certo a questo.
Un altro particolare modo di sfruttare un barile pieno infatti, forse meno intuitivo e che quindi potrebbe sfuggire a molti, è quello di combinarlo con la propria arma. Prendiamo ad esempio il mio Kolar, un nano non morto armato di doppio pugnale a cui piace, tra un assassinio e l’altro, dilettarsi nelle arti geomantiche. Per lui, un uso interessante dei barili di Divinity Original Sin II potrebbe essere quello di immergere le proprie lame nel Veleno, aggiungendo così un input di danno venefico a qualsiasi abilità legata al loro utilizzo.
Ma non è ancora finita. La stessa cosa potrebbe infatti tornare decisamente utile anche a un arciere. Combinando ad esempio alcune punte di frecce con un barile d’acqua, si ottengono all’istante delle munizioni di quell’elemento e ancora, nel caso avessimo bisogno di qualche ampolla d’Olio di Roccia, è sufficiente riempirne una al barile più vicino. Insomma, in un sistema di crafting come quello di Divinity Original Sin II, gli unici limiti sono la capacità del tuo inventario e la tua fantasia. Non mi credi? Sta a vedere.
Caro ghiaccio, non ti temo
Una delle tante cose che potrebbero capitarci durante l’esplorazione di Divinity Original Sin II, è senz’altro quella di ritrovarci culo a terra dopo aver mosso qualche passo su una lastra di ghiaccio. Dover aspettare che il nostro personaggio si rialzi è sicuramente una cosa fastidiosa, ma il vero problema è dato dal fatto che certi inconvenienti potrebbero tranquillamente verificarsi nel bel mezzo di una battaglia. Dopotutto, non è certo raro incontrare dei maghi specializzati in quel tipo di incantesimi.
Fortunatamente però, la stessa profondità del crafting di cui ti ho parlato un attimo fa, può aiutarci ancora una volta nel tenere al caldo le nostre natiche. Il tutto, a patto ovviamente di non aver pensato nemmeno per un istante che le varie cianfrusaglie trovate in giro per il Rivellon fossero completamente inutili. Prendiamo i chiodi, ad esempio. Quante volte ci sarà capitato di incrociarne qualcuno durante le nostre avventure? Ebbene, nel caso in cui il tuo inventario ne fosse munito, sappi che esiste un loro utilizzo tanto geniale quanto vantaggioso.
Combinando dei semplicissimi chiodi a qualsiasi nostra calzatura, infatti, aggiungeremo al pezzo d’equipaggiamento un bonus permanente che ci impedirà di scivolare sul ghiaccio. In altre parole, otterremo un’immunità all’atterramento da superfici congelate, senza il minimo sforzo. Un dettaglio quindi tutt’altro che trascurabile, specie nel caso in cui utilizzassimo noi stessi un Idrosofista, ovvero un mago che basa la maggior parte dei suoi danni proprio sulle abilità congelanti.
Il buon riposo è essenziale
Che sia dopo uno scontro particolarmente arduo, nel bel mezzo di una stanza stracolma di trappole o mentre il nostro protagonista sta morendo tra le fiamme, un bel riposino è quello che ci vuole. Nel caso non avessi ancora capito a cosa mi riferisco, sappi che in Divinity Original Sin II esistono parecchi oggetti vantaggiosi e alcuni davvero imperdibili. Il Sacco a pelo, così come quello di cui ti parlerò nel paragrafo successivo, è decisamente uno di questi.
L’oggetto in questione non è particolarmente raro né tanto meno unico, tuttavia è possibile che un giocatore, vedendoselo davanti, decida di non raccoglierlo nemmeno. Per questo motivo, dato il suo enorme potenziale celato non poteva che entrare di diritto in questa lista. Utilizzando un Sacco a pelo direttamente dal tuo inventario, non solo ritornerai immediatamente in piena salute ma guadagnerai anche un discreto bonus alle statistiche del personaggio. Niente male, no?
Escluso il suo utilizzo già di per sé vantaggioso, va sottolineato che poter risparmiare così spesso in pozioni curative nel corso delle fasi d’esplorazione, gioverà davvero molto alle nostre tasche; un dettaglio da non sottovalutare mai in un titolo come questo, dove è possibile commerciare con praticamente qualsiasi personaggio che si incontra.
Post fata resurgo
Altro consiglio su Divinity Original Sin II, altro oggetto dannatamente imperdibile: l’Idolo della rinascita. Premurandomi come sempre di evitare fastidiosi spoiler o intaccare la sacralità della tua esperienza di gioco, anche stavolta eviterò di dirti chiaramente dove poter trovare e come ottenere questo artefatto unico nel suo genere. Senza dunque spingermi oltre a questo semplice indizio: Città del Legno, Arena, Donna sospetta, vado immediatamente a parlarti di quello che personalmente considero essere uno degli oggetti più forti di tutto il gioco.
L’Idolo della rinascita, come suggerisce il nome, è un particolare manufatto in grado di riportare in vita chiunque dovesse esalare l’ultimo respiro. Il suo effetto, più nello specifico, è quello di resuscitare il personaggio che lo porta con sé nell’inventario, donandogli nuovamente una Barra della Salute piena. Detta così sembra piuttosto sbilanciata come cosa, te lo concedo, ma ci sono anche dei limiti. Dopo averlo sfruttato infatti, l’Idolo perderà ogni suo potere e fino a che non verrà combinato con una nuova Pergamena della Resurrezione, risulterà inutilizzabile.
Ciò che rende comunque utile questo oggetto, se non addirittura abusabile, è il fatto che in Divinity nulla ci vieta di costruire qualcosa nel bel mezzo di uno scontro. Dopo essere rinati la prima volta infatti, nel caso riuscissimo a sopravvivere fino al nostro prossimo turno, potremo spendere un solo Punto Azione per ridare vigore all’Idolo. Di fatto, saremo quasi immortali con almeno un personaggio del nostro party e questo, specie per chi gioca alle difficoltà più alte, significa davvero molto.
Un fiore è per sempre
Eccoci arrivati all’ultima dritta di questo mio breve elenco, ancora una volta incentrata su uno degli oggetti unici presenti in Divinity Original Sin II. Come per l’Idolo della rinascita qui sopra, non ho assolutamente intenzione di rovinarti la sorpresa e senza svelarti dove poterla trovare, ti parlo subito di cosa rende la Rosa del sangue un fiore davvero speciale. Ovviamente, tralasciando il fatto che non ne esistono semplicemente altre.
Stiamo infatti parlando di un solo esemplare in tutto il mondo di gioco, quindi nel caso in cui riuscissi a sottrarla con la forza alla sua precedente proprietaria, ti consiglio vivamente di averne cura. Questo particolare fiore scarlatto, che una volta consumato ci garantirà per breve tempo un bonus ad ogni nostro attributo principale, può infatti essere utilizzato in un secondo modo decisamente più conveniente.
Combinando questa rosa sanguigna con una boccetta vuota, potremo estrarre l’essenza del fiore e creare così una pozione in grado di aumentare permanentemente ogni nostro attributo principale di un punto. Purtroppo, questo enorme bonus ha effetto solamente finché il personaggio in questione rimane in vita, per questo motivo è consigliabile applicarlo a chi difficilmente incontra la morte in battaglia. Ciò nonostante, stiamo pur sempre parlando di un consumabile capace di donare a un tuo personaggio gli stessi vantaggi che avrebbero sei livelli extra, uno per ogni attributo. Direi che non è il caso di sputarci sopra!