Il mondo dei gamer non potrebbe fare a meno di Twitch, la più grande e popolosa piattaforma di streaming esistente. Fondata nel 2011, arriva dopo qualche anno nel 2018 a superare i 15 milioni di utenti giornalieri, numeri molto maggiori rispetto a canali televisivi come CNN e ESPN.
Una piattaforma che nel 2014 è stata al centro delle attenzioni di Amazon, finendo per essere acquisita con l’esorbitante cifra di 970 milioni di dollari, affiancandosi ad Amazon Prime inserendo il programma promoziale Twitch Prime per premiare il collegamento tra le due iscrizioni.
Non solo gaming
Una piattaforma nata inizialmente per trasmettere Esports e altre attività legate al gaming come podcast, talk show e streaming, piano piano si è allargata introducendo nuovi “settori” come arte, bricolage, scienza, musica, scacchistica e molti altri interessi.
Qualunque cosa purchè non violi le condizioni di utilizzo; contenuti violenti o inneggianti all’odio (nazismo,razzismo, odio in genere), contenuti per adulti, ovviamente pornografia ed esiste anche un divieto di addormentarsi durante le stream, ma non credo sia il caso di indagare oltre.
Un bacino di utenza interessante con una modalità di trasmissione comoda ed assolutamente autonoma volendo, sarebbe passato poco tempo prima che qualcuno utilizzasse Twitch per trovare un pubblico disposto ad ascoltare. Ecco il pensiero di Bernie Sanders, senatore dello stato del Vermont che ha utilizzato proprio Twitch come ausilio alla sua campagna elettorale, seguito dopo poco dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Una scelta dettata dai tempi, dalla possibilità di entrare nel mondo di una fascia di popolazione votante poco interessata alla politica potrebbe essere più propensa a seguire un candidato che fa le sue stream invece di un noioso comizio.
Attenzione ai contenuti
Con un così elevato numero di utenti attivi, molti dei quali minorenni, Twitch ha sempre combattuto la diffusione dei contenuti non appropriati, ricorrendo a ban e restrizioni qualora gli utenti non rispettassero le norme di utilizzo e/o comportamento.
In diversi periodi Twitch ci ha fatto vedere ondate di ban per diversi motivi, tutelando l’utenza più giovane da molestie, cyber-bullismo e contenuti di natura sessuale o turpiloquio. Nessuno è stato risparmiato dal duro martello del ban che di recente si è abbattuto su Dr. Disrispect, un content creator con oltre 4 milioni di iscritti.
Il caso di Dr. Disrispect non è l’unico e solo; diversi streamer importanti sono stati “bacchettati” per aver violato le condizioni di utilizzo, alcuni hanno addirittura dovuto vedersela con atti giudiziari e forze dell’ordine.
Ma cosa potrebbe succedere se Twitch decidesse che a violare le buone norme d’uso è una persona molto, molto importante? Qualcuno come un presidente degli Stati Uniti?
The president ban
Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti, un personaggio che ha fatto molto discutere dalla sua salita alla White House. Una figura di spicco nell’alta finanza americana, noto per il suo stile di vita e gli investimenti in campi di lusso come moda, hotel e casinò, campi da golf e televisione che hanno contribuito a renderlo celebre.
Un uomo di potere cerca sempre una cosa: maggior potere. Questo è stato probabilmente il motivo che lo ha spinto alla carriera politica, coronando i suoi sforzi quasi ventennali nel 2017, succedendo a Barack Obama nella massima carica degli Stati Uniti d’America.
Qui ha dato il “meglio” di se, con scaramucce politiche con il leader nord koreano, commenti abbastanza infelici sugli immigrati e la costruzione del muro tra USA e Messico, impeachment con i servizi segreti Russi tramite Wikileaks; insomma si è lasciato scappare ben poco dalle sue esperienze.
Anche Donald Trump da bravo uomo d’affari non si è fatto sfuggire l’occasione di diffondere la sua immagine tramite il proprio canale Twitch. Con i suoi modi di fare molto “grezzi” per non dire altro, ha spesso fatto chiacchierare di se, ma su una piattaforma come Twitch non ci sono cariche politiche privilegiate.
Durante un suo comizio diffuso online dal suo canale, ha spesso usato parole poco eleganti per definire i messicani, talvolta finendo nell’offensivo e razzista. Chiamare immigrati messicani “stupratori” e “hombre” sembra essergli costato un bel ban temporaneo da Twitch.
Una scelta più che legittima della piattaforma di oscurare temporaneamente un canale che incita l’odio e diffonde messaggi di razzismo, anche e soprattutto se chi li diffonde è la più alta carica politica della nazione.
“Come chiunque altro, i politici su Twitch devono aderire ai nostri Termini di servizio e alle Norme della community. Non facciamo eccezioni per i contenuti politici o degni di nota e agiremo sui contenuti che ci vengono segnalati che violano le nostre regole”
Una risposta chiara dai rappresentanti della piattaforma che non lascia dubbi. Una giusta punizione che speriamo aiuti Trump a recuperare un poco di modi e di buon senso, ma che lascia una monito a tutti gli utenti di Twitch. Se ti comporti male Twitch ti vede.
Il presidente più odiato della storia americana