Se ti sei imbattuto in questa recensione probabilmente conosci Slay the Spire, così come tutte le gioie che può regalare un roguelite deckbuilder. E se ti dicessi che da poco è disponibile in accesso anticipato un titolo che fonde il genere roguelite deckbuilder al folle stile artistico di Cuphead? Oggi ti farò una panoramica di Doors of Insanity, un titolo arrivato su Steam in Early Access e dalle enormi potenzialità.
Doors of Insanity propone un design di gioco interessante, ma c’è bisogno di fare di più
In Doors of Insanity non è presente una vera e propria trama a fare da sfondo e, in realtà, non se ne sente un vero e proprio bisogno. Nei panni del nostro personaggio, personalizzabile tramite un editor, dovremo farci strada attraverso il purgatorio così da raggiungere il paradiso. Il tutto a colpi di carte e dadi.
Esistono tre diversi generi di carta: offensive, difensive e speciali. Ognuna ha un suo costo in mana, solitamente regolato in base alla potenza della singola carta. Il tuo personaggio di norma ha un massimo di 6 punti mana; come prevedibile per un titolo del genere consumare tutti i punti mana disponibili dovrebbe portarti alla fine del turno.
Al contrario, in Doors of Insanity sono presenti i dadi. Di norma se ne ottiene uno a turno, ma è possibile averne di più tramite l’effetto carte specifiche; se i dadi non sono stati utilizzati, vengono conservati e rilanciati ogni turno. Avrai la possibilità di utilizzare questi dadi senza spendere alcun mana, lanciandoli su di te per mettere preziosa armatura oppure per danneggiare un avversario. Il valore dei punti armatura o del danno assegnato equivale al doppio del numero presente sul dado nel turno in cui lo si utilizza. Per farla semplice, utilizzando un dado con un bel numero 6 potrai arrecare 12 danni.
A dare un poco di brio al gameplay sono gli artefatti, bonus passivi in grado di stravolgere il gameplay in più modi. Da quello che fa 20 danni a tutti i nemici a inizio combattimento, a quello che dona un punto mana in più al prezzo di un tempo limite in cui concludere lo scontro, pena la morte; insomma ne vedrai delle belle.
Doors of Insanity ha anche una deriva RPG piuttosto marcata, anche se al momento piuttosto superficiale. Nel titolo è presente un vero e proprio sistema di equipaggiamento; è un peccato che al momento armi e armature, anche se di diverse rarità, donino soltanto degli aumenti di statistiche. Dare effetti passivi di diversa natura ad armi e armature di buona rarità darebbe ancora più profondità a un sistema di gioco che già se la cava alla grande.
Una volta che avrai concluso una partita, facendone partire una nuova manterrai i cristalli e l’esperienza acquisita; con questi potrai sbloccare potenziamenti passivi di varia natura o persino sbloccare nuove carte ed eventi.
Ma quindi cos’è che non funziona?
Come Early Access, Doors of Insanity si conferma un titolo si dalle grandissime potenzialità, ma ancora piuttosto acerbo. Il contenuto risulta abbastanza esiguo: delle 70 carte disponibili molte vanno riviste e in generale il bilanciamento delle stesse va rivisto. Alcune carte sono infinitamente più utili di altre, anche a parità di costo di mana e anche il sistema di summon, limitato a quattro soli minion, diventa problematico nel deckbuilding.
Ne deriva che, per ora, il pool di carte che ha senso utilizzare rimane abbastanza ristretto. Anche il sistema dei dadi, benché interessante andrebbe rivisto: se mettersi 12 armatura senza sprecare mana può risultare utile anche nelle zone avanzate, attaccare con i dadi diventa quasi inutile dopo la prima zona.
Anche gli eventi sono divertenti la prima volta, ma tendono a ripetersi troppo spesso; in più sono presenti più eventi negativi che positivi, cosa che dopo poco ti spingerà a evitarli come la peste.
Con i potenziamenti passivi nel menù iniziale otterrai grandi vantaggi in termini di potenza, ed è possibile superare le quattro zone di gioco in poche ore. Per fortuna, grazie ai cristalli che si acquisiscono di partita in partita sarà possibile sbloccare eventi diversi e una difficoltà maggiore; tuttavia questi escamotage per allungare le ore di gioco funzionano solo fino ad un certo punto.
Preparati ad un purgatorio cartoon
Dal punto di vista visivo Doors of Insanity è una gioia per gli occhi, soprattutto se hai adorato Cuphead. Infatti l‘intero gioco è animato in modo simile
alla perla di StudioMDHR, i nemici e le ambientazioni di gioco sembrano usciti da vecchi e inquietantissimi cartoni animati. In particolare i modelli dei nemici cambiano di zona in zona e anche se per il momento non sono tantissimi sono davvero ben realizzati!
Se nei combattimenti la grafica passa a un piacevole scenario in 2D, nella scelta delle stanze in cui proseguire ti ritroverai a percorrere corridoi a tre dimensioni piuttosto dettagliati. In generale anche alcuni eventi sono animati in questo modo, mentre altri sono semplicemente disegnati. Speriamo di vedere un design diverso di porte e corridoio in futuro, così da caratterizzare al meglio ogni zona di gioco.
Una delle cose più riuscite di Doors of Insanity è sicuramente la musica, con brani curati e inaspettatamente ottimi per la media del genere. Purtroppo invece, com’era prevedibile, il gioco è ancora un nido di bug. Crash, glitch grafici e salvataggi cancellati sono problematiche piuttosto frequenti.
Dovresti comprarlo?
Solo se sei un amante sfegatato dei roguelite deckbuilder ed il motivo è presto detto. Allo stato attuale, il progetto è ancora in una fase molto embrionale e nonostante le enormi potenzialità, ancora non cammina minimamente sulle sue gambe. Se vuoi aiutare gli sviluppatori nel creare un titolo che potrebbe surclassare persino Slay the Spire ti consiglio di acquistare (e anche goderti) Doors of Insanity.
In caso contrario, ti consiglio di mettere il titolo in wishlist e di aspettare ancora qualche mese per vedere con che frequenza e come verrà supportato. Non è detto che diventi uno dei massimi esponenti del genere, ma di una cosa siamo certi: ne ha tutte le potenzialità!