Il mercato videoludico è una continua fonte di reddito per moltissime imprese; chi sviluppa, chi pubblica, chi crea contenuti, chi supervisiona o aggiusta.Chiunque sa che si tratta del mercato perfetto: 60 anni senza crisi, cali di guadagno, un incasso complessivo da 150 miliardi di dollari solo nel 2019.
Dagli anni ’80, un numero sempre maggiore di persone si inizia ad interessare ai videogame in maniera agonistica; nascono in questo periodo le prime leghe, tornei e gare competitive. Inizia lentamente a crearsi l’ambiente degli Esport. Come in ogni sport che si rispetti, purtroppo, si trovano imbroglioni di ogni sorta.
Oltre ai famigerati cheater, si è scoperto che i trucchi negli Esport non si limitano al piano virtuale del gioco; ci sono anche player che pur di vincere assumono sostanze stimolanti per avere un vantaggio sugli avversari. Di recente si è aperto un dibattito anche sulle sostanze dopanti negli Esport, tanto per farti un esempio ecco cosa è successo.
Adderall e psicostimolanti
Torneo di Counter Strike: Global Offensive, giocano i Cloud9, uno dei migliori team al mondo. In squadra troviamo Kory “Semphis” Friesen. La squadra vince senza troppi problemi sbaragliando gli avversari. In un intervista su YouTube Semphis ammette che l’intero team era sotto effetto di Adderall. Dopo circa un mese Friesen e squadra vengono squalificati dal torneo.
Ci sono altre migliaia di esempi purtroppo, in cui gli stimolanti vengono usati da player professionisti; durante il 2019 alle Overwatch League un top player si ritirò dal torneo dicendo che almeno 20 concorrenti facevano uso di Adderall, Ritalin o altre droghe. Un ambiente che nonostante le apparenze, nasconde molti problemi sotto la superficie.
Questa orribile tendenza ovviamente mette in difficoltà gli organizzatori che iniziano ad adottare misure atte a limitare e proibire l’uso delle sostanze dopanti. Diversi tornei iniziano a sottoporre gli atleti a test anti-doping, la ESL prima tra tutti ad agire dopo la rilevazione di Kory Friesen nel 2015. Attualmente molte altre associazioni di Esport hanno aderito alla politica no-doping, obbligando i partecipanti a sottoporsi ad analisi per rilevare Evekeo, Adderall e Adderall XR, ProCentra e Zenzei, Focalin e Focalin XR, Vyvanse, Concerta, Daytrana, Metadate CD e Metadate ER, Methylin e Methylin ER, Ritalin SE, Ritalin LA e QuilliVant XR, Nuvigil e Provigil, anfetamine in genere e altri stimolatori cognitivi.
L’Adderall è un potente farmaco sviluppato per combattere narcolessie, problemi di concentrazione o iperattività (ADHD). Una volta assunto si ha letteralmente un boost, simile per effetto alle anfetamine: concentrazione migliorata, reattività migliorata, stanchezza meno pressante, miglior risposta muscolare. Insomma con una pastiglia si riesce a dare un drastico miglioramento alle prestazioni di gioco. Anche gli altri stimolanti hanno grosso modo gli stessi effetti, anche quelli collaterali.
Irrequietezza, insonnia, mal di testa persistenti, bruciore agli occhi, allucinazioni, inappetenza; questi sono alcuni dei sintomi di chi usa o abusa di questi farmaci senza necessità o supervisione medica, il tutto accompagnato da una dipendenza che spinge l’utilizzatore ad aumentare progressivamente la dose, diventando una dipendenza da droga, con tutti i rischi che comporta.
Caffeina, taurina e stimolanti naturali
Escludendo le sostanze più pesanti, finalmente proibite dalla maggioranza dei circuiti sportivi, rimangono alcuni dubbi sull’assunzione di stimolanti più blandi o naturali. Caffeina, estratti di ginseng, guaranà, amminoacidi come carnitina, L-carnitina, taurina, arginina e altri potrebbero essere la prossima tappa dei gamer imbroglioni.
In commercio sono disponibili capsule, compresse o gocce di alcune di queste sostanze, acquisto libero e senza ricette. Spesso si tratta di integratori alimentari generici, prodotti per palestra; facili da reperire, e soprattutto con poche controindicazioni.
I termogenici ad esempio, prodotti usati in fase di definizione nel body building contengono quantità interessanti di caffeina o the verde insieme a diversi amminoacidi. Anche nei supermercati sono disponibili compresse o gocce di alcuni stimolanti. Al loro interno si trovano quantità di principi attivi come caffeina, teina, guaranà e ginseng.
Assumendo un paio di compresse, tazze di caffè o altre sostanze potremmo raggiungere una concentrazione di queste sostanze nel sangue sufficiente ad incidere sul tempo di reazione e la capacità cognitiva.
Il dubbio posto dagli organizzatori è se effettivamente assumere due o tre caffè prima di una gara e una quantità adeguata di altri stimolanti naturali possa considerarsi alla stregua del doping; è il caso di porre un limite all’assunzione di stimolanti in genere prima di una gara? Mancando un organo centrale per gli Esport, come la FIFA per il calcio o la NBA per il basket, non esiste un’autorità centrale che gestisce la lotta agli stimolanti in maniera chiara e uniforme. Questo porta i singoli organizzatori a creare la propria linea guida contro il doping, creando così la possibilità di aggirare le regole, ricorrendo agli stimolanti lasciati fuori dai test antidoping pre-gara.
Energy drink
Chiariamo un punto fondamentale: i tanto blasonati energy drink, non servono a niente. Esatto, le sostanze contenute in mezzo litro di bibita gassata non sono così efficaci, anzi, possono avere l’effetto opposto. Se le sostanze elencate sopra sono possibili da reperire singole massimizzando la loro efficacia, gli energy drink sono dei composti miscelati in laboratorio; analizziamone uno per capire perché sono inefficaci.
Ovviamente non diremo di che prodotto si tratta, ma ci limiteremo ad osservare gli ingredienti, la loro concentrazione e gli effetti della sostanza. Sulla lattina vediamo la tabella dei valori nutrizionali: 112kcal, grassi 0,2g, carboidrati 27,35g, proteine 0,63g, fibre 0g. A primo impatto possiamo notare che dal punto di vista nutritivo, l’energy drink non da nessun apporto energetico particolare, adesso però tocca ai principi attivi:
- Taurina 1g: la taurina è un amminoacido essenziale, fondamentale negli sport ad alta intensità dove aiuta a ridurre il danno ossidativo nelle cellule sottoposto a sforzo; inutile a meno che non vi mettiate a sollevare il divano mentre giocate a Call of Duty.
- Caffeina 80mg: la caffeina è indubbiamente utile, la quantità in questa bibita è quasi quella di un espresso. L’effetto della caffeina è di potenziare le capacità cognitive, diminuire il senso di stanchezza e migliorare vigilanza e tempi di reazione, l’effetto svanisce dopo 2-3 ore dall’assunzione di una dose. Sia chiaro, la capacità psicoattiva della caffeina la rendono a tutti gli effetti una droga.
- Glucoronolattone 600mg: sembra una parolaccia, in realtà è uno zucchero della frutta (detta in termini spicci), non ha nessuna rilevanza nutritiva; possiede un blando effetto detossificante per il sangue, aiutando a tenerlo pulito da sostanze inerti o pericolose oltre ad aumentare leggermente la glicemia.
- Niacina 20mg: meglio nota come vitamina B3 o PP, si trova in tutti i tipi di proteine (carni principalmente), ha effetti simili alla taurina ma più modesti. Consigliata se siete affetti da pellagra (una carenza di vitamine del gruppo B) altrimenti serve a poco; le quantità assimilate tramite una dieta equilibrata sono più che sufficienti.
- Acido pantotenico 5mg: molto utile per il corpo umano, sicuramente la conoscete con il nome di vitamina B5. Si trova in cereali, crusca e carni, la vitamina B5 serve in molte reazioni di sintesi nel corpo, dai neurotrasmettitori alla sintesi di acidi grassi, colesterolo o ormoni steroidei. Di fatto davanti alla console serve a poco.
- Vitamina B6 10mg: questa vitamina aiuta la sintesi della niacina, oltre a stimolare la sintesi di neurotrasmettitori utili a livello cognitivo, aiuta aumentando i livelli di glucosio nel sangue, dando una sensazione energizzante. Si trova in ogni tipo di alimento praticamente, ad eccezione degli agrumi; insomma potreste trovare quantità molto superiori in una mela.
- Vitamina B12 5mcg: 5mcg sono un quarto della dose giornaliera raccomandata, questa vitamina ha funzioni cardio protettive e di aiuto nella sintesi di alcuni enzimi. Importante nel metabolismo energetico dove aiuta a scindere grassi e proteine in altre sostanze. Come altri ingredienti utili per attività fisica, a livello di concentrazione poco utile.
Dopo aver visto cosa è contenuta nella lattina, passiamo al test: beviamo l’energy drink e vediamo cosa accade. In media le sostanze sono in circolo dopo circa 10 minuti dall’ingestione. La prima ora è quella in cui le sostanze sono entrate in circolo, percepiamo un aumento di reattività e vigilanza. Passati 60 minuti circa, il fegato inizia a lavorare tutte le molecole dell’energy drink; la glicemia scende rapidamente, la caffeina inizia ad essere smaltita dal corpo.
Come ogni droga, anche la caffeina dopo il suo “high” della prima ora ci fa entrare in una fase di “down”; la stanchezza si ripresenta più di prima. Il corpo infatti ha consumato energie anche solo per smaltire alcune sostanze presenti nella lattina. Dopo circa 5 ore la caffeina è tornata nei livelli abituali, i suoi effetti benefici sono durati a malapena un’ora sola. In compenso abbiamo assunto tante ottime sostanze non necessarie al nostro organismo.
Di recente molte aziende stanno creando prodotti denominati mental energy drink, bevande che hanno lo scopo di potenziare le attività cognitive, insomma l’energy drink per il cervello. Purtroppo anche queste bibite sono degli aiuti che non garantiscono supporto sufficiente al nostro cervello per intervalli più lunghi di un’ora o due.
Le sostanze che ingeriamo potrebbero causare più problemi dei benefici. La dose massima di caffeina è di circa 350mg (tra i 300mg e i 400mg in base ad età e corporatura), considerando che diversi energy drink contengono tra gli 80mg e i 250mg, assumerli con leggerezza può portare gravi complicazioni.
Magari dopo aver letto questo articolo cominceremo a guardare in maniera diversa gli Esport, o drink che abbiamo finora bevuto convinti delle loro qualità miracolose. Ovviamente non ci resta che il ricordo di queste convinzioni, rimanendo senza idee per “migliorarci”.
In questo però possiamo aiutarti con il consiglio più saggio che possa venire da un proplayer onesto o un allenatore: riposare bene, fare una dieta equilibrata, tanto allenamento e concentrazione, ecco la formula perfetta per vincere nel gioco e mantenersi in salute.