DotHack è stato il tema principale del video (che ti lasciamo in calce all’articolo) di risposte alle domande dei fan da parte del CEO di CyberConnect2 Hiroshi Matsuyama, pubblicato in queste ore sul canale YouTube della casa di sviluppo nipponica. In particolare i fan hanno chiesto a gran voce novità sulla possibilità di vedere un remake o almeno una remaster dei 4 capitoli originali della serie nativi per PlayStation 2: DotHack//Infection, DotHack//Mutation, DotHack//Outbreak, DotHack//Quarantine.
Le richieste di spiegazioni da parte dei fan non sono scaturite solo dalla voglia di rivedere questi titoli (che hanno fatto la fortuna di CyberConnect2 prima dell’avvento di titoli come Dragon Ball Z: Kakarot la serie Naruto Ultimate Ninja Storm) su console di generazioni più recenti, ma anche dalla constatazione che qualcosa in questo senso in effetti è stata già fatta: nel 2017 infatti è stato rimasterizzato per PlayStation 4 e PC DotHack//Conglomerate (con il nuovo nome DotHack//G.U. Last Recode), titolo della serie datato 2006 diviso in tre capitoli che costituivano un’altra storia ambientata nello stesso universo dei primi giochi, in occasione del quindicesimo anniversario di .hack. Quindi, effettivamente, le condizioni per un progetto di remaster o remake anche dei primi quattro titoli sembra ci siano, ma per ora ancora nulla è stato fatto.
Le parole del CEO su DotHack
Alla domanda “perché non c’è stato il remake o remaster dei primi quattro capitoli di DotHack” il CEO Hiroshi Matsuyama ha risposto dicendo che c’è tutta l’intenzione di portare avanti un progetto in tal senso, ma purtroppo le decisioni in merito vengono prese da Bandai Namco Entertainment che, in qualità di Publisher, è l’unica ad avere voce in capitolo per le scelte di produzione.
Inoltre Matsuyama ha spiegato che DotHack//Last Recode (di cui puoi vedere il trailer qui sopra) sta vendendo bene, e quindi sarebbe utile cavalcare l’onda del successo di questa prima remaster promuovendo il più possibile il gioco, farlo vendere ancora di più per mostrare a Bandai Namco la potenzialità della serie così da stimolare la società a produrre le remaster degli altri capitoli.
Il CEO ha voluto anche far sapere ai fan di DotHack (sia giapponesi che non giappones) che comprendere bene il loro disagio e nervosismo, causato dalla banale risposta che viene sempre data loro in merito alla questione, sostanzialmente riassumibile in “chiedete a Bandai Namco“. Ha anche fatto sapere che l’idea, proposta da alcuni fan, di portare avanti un nuovo progetto indipendente da Bandai e dal brand di DotHack ma che di fatto possa essere identificato come un suo “successore ideale”, sia effettivamente un’idea interessante e che sta tenendo in considerazione, anche se sostiene che per il momento lo scenario migliore sia sperare che Bandai Namco dia l’ok per la remaster dei quattro titoli originali della serie.
Del resto, che CyberConnect2 fosse interessata a ulteriori progetti per DotHack non è una sorpresa: già nel 2019 in un altro video di risposte alle domande dei fan, gli sviluppatori si erano detti interessati a idee del genere (se vuoi sapere di più di quelle dichiarazioni, ne abbiamo parlato meglio in un nostro articolo dell’epoca che trovi qui).
In sostanza, Matsuyama ha spronato i fan a non perdere la speranza e ha suggerito di “portare avanti la battaglia” attraverso la promozione e l’acquisto di DotHack//G.U. Last Recode, così da rendere appetibili agli occhi di Bandai Namco progetti di ulteriori remaster dei vecchi titoli o la produzione di nuovi titoli che portino avanti la serie.
Prima di lasciarti al video delle risposte del CEO che trovi qui sotto, ti ricordiamo che, dopo il successo della serie picchiaduro basata sul manga di Naruto e del più recente Dragonball Z: Kakarot, ora CyberConnect2 è al lavoro su un altro adattamento videoludico di un manga che sta riscuotendo enorme successo sia in Giappone che in occidente: Demon Slayer (di cui qui trovate il trailer di lancio del gioco). Resta quindi sintonizzato su questi canali per rimanere aggiornato su tutti gli sviluppi sia del destino della serie DotHack che degli altri progetti di CyberConnect2.