Era il 1986, un anno prima che io nascessi, quando un videogioco di nome Renegade arrivò nelle sale giochi. Questo era il primo beat’em up a scorrimento orizzontale a toccare l’occidente, ma non sarebbe stato l’ultimo. Ispirati da questo bizzarro titolo, caratterizzato da dei comandi davvero ostici, iniziarono a nascere una marea di seguiti spirituali che avrebbero creato un genere (quello dei beat’em up appunto). I due che ebbero più successo in Giappone furono Double Dragon e Kunio-kun della casa di produzione Technōs (in realtà lo stesso Renegade era proprio una conversione/localizzazione del primo Kunio-kun), ma solo il primo riuscì a superare i confini nazionali per diventare un fenomeno mediatico senza cui non avremmo avuto gran parte dei titoli arcade/beat’em up che hanno caratterizzato la mia adolescenza.
Da quella fatidica data sono passati 34 anni e ora Arc System Works (diventata da tempo proprietaria di tutti i diritti dei giochi Technōs) porta in occidente questo Double Dragon & Kunio-kun Retro Brawler Bundle per PlayStation 4 e Nintendo Switch. Un titolo lunghissimo per una collezione mastodontica di ben 18 giochi diversi. A farne parte sono la prima trilogia di Double Dragon (1987-1990), Renegade (1986), altre tre localizzazioni di Kunio-kun, ovvero River City Ransom, Super Dodge Ball e Crash’n the Boys Street Challenge, (1988-1992) e ben 12 titoli della serie di Kunio-kun che in occidente non c’erano mai arrivati!
Due Fratelli Simili, ma Diversi
La storia di Double Dragon è conosciuta da tutti. Una banda di delinquenti in una città dominata dal caos rapisce la ragazza del protagonista. Lui e suo fratello si mettono quindi a pestarli tutti per cercare di salvarla. E’ una trama che potresti aver già visto giusto quelle mille volte adattata in film d’azione e simili. L’eredità di Double Dragon è enorme e prosegue fino a oggi, ma i giochi originali erano proprio i tre che fanno parte di questo bundle. Con il proseguire della storia si nota come i toni si fanno sempre più cupi, con morti ammazzati un po’ ovunque (compresa la stessa Mariah che veniva salvata nel primo gioco).
Kunio-Kun ha invece un’ambientazione completamente diversa. Si passa dalle sudice strade di una metropoli ad un quartiere in fiamme per una rivalità tra diverse scuole giapponesi. Se in Double Dragon l’ispirazione è The Warriors e simili, in Kunio-Kun si prende a modello di riferimento i film sulla yazuka e sulla delinquenza giovanile. Ovviamente questa ambientazione sarà completamente abbandonata nelle varie localizzazioni che torneranno invece a essere vissute nelle solite metropoli piene di gang. Un’ulteriore differenza tra le due serie è che, contrariamente a Double Dragon, Kunio-Kun si spingerà sempre di più verso una comicità decisamente giapponese, soprattutto nel momento in cui le dispute tra scuole saranno risolte a suon di assurde competizioni sportive.
Semplice da Imparare. Difficile da Completare.
I 18 giochi che fanno parte di Double Dragon & Kunio-Kun Retro Brawler Bundle (riprendo fiato) sono i classici giochi da sala arcade/Nintendo. Sono caratterizzati da un’elevata facilità di apprendimento nei comandi, ma anche da una difficoltà assurda fin dai primi secondi di gioco, soprattutto nei titoli più vecchi. Ti capiterà più volte di morire senza neanche riuscire a fare nulla. All’epoca, d’altronde, questi titoli servivano a far sborsare soldi ai ragazzini e mantenere vivo il settore videoludico in forte espansione. Fa piacere tanta fedeltà al materiale originale da parte di Arc System Works, ma se non sei abituato, può risultare a dir poco frustrante.
Il gameplay si basa quasi interamente su due soli tasti (la x e il cerchio su PlayStation 4). Il triangolo serve semplicemente a mettere in pausa mentre il quadrato ha delle funzioni extra usate solo in alcuni dei titoli presenti. Combinando i primi due tasti e le frecce direzionali farai praticamente tutto, dal saltare e scalare i muri, all’afferrare gli avversari e lanciarli in una sequenza di colpi e proiezioni. Nella maggior parte dei giochi proposti, sfruttando queste capacità dovrai farti strada, livello dopo livello, tra un esercito di nemici e boss fino a raggiungere il tuo obiettivo.
In questi giochi si pongono le basi delle meccaniche di molti dei beat’em up moderni più conosciuti (soprattutto quelli a marchio Capcom). Queste possono però risultare molto rozze ed ostiche da imparare per un giocatore moderno. Ti basti sapere che in alcuni dei primi titoli per colpire in una direzione dovevi premere il tasto che dava in quella direzione mentre con l’altro tasto colpivi alle spalle. Se però ti giravi, tutto si ribaltava. Confuso? Bene, pensa di doverlo comprendere mentre orde di nemici ti attaccano senza alcuna pietà. Tutto con una sola vita… se morirai sarà game over e dovrai reiniziare completamente dall’inizio. E’ presente una funzione di salvataggio che, però, sarà utile il giusto visto che salva il momento e non il livello raggiunto. Se arriverai al livello finale con una tacca di vita, sempre lì ti troverai e tanti auguri a finire il gioco.
Il gameplay varia, ma non diventa meno ostico nei vari giochi sporitivi che sono stati generati dalla serie Kunio-Kun. In questi, infatti, ci troveremo sempre ad usare spesso e volentieri solo due tasti, ma dovremo farlo per eseguire azioni diverse e molto più complesse che varieranno anche in base a cosa sta accadendo nel gioco. Se le partite di palla avvelenata sono molto intuitive, lo stesso non si può certo dire di quelle di basket o di calcio dove, se non sei in possesso di palla, con i soliti tasti consiglierai ai tuoi compagni di squadra cosa fare. Peccato che questi non sempre ti ascolteranno! Ti troverai molto spesso a premere i tasti a caso, fidati.
18 Titoli Convertiti?
La presentazione di Double Dragon & Kunio-Kun Retro Brawler Bundle (riprendo fiato) sembra davvero ottima, ma la felicità è destinata a svanire. Avviato il gioco ti troverai davanti ad una schermata coloratissima dove potrai scegliere se giocare online o offline (del primo parleremo tra poco). Successivamente apparirà quindi una schermata in stile Super Nintendo Mini per scegliere uno dei 18 titoli. Per ogni gioco saranno disponibili informazioni tecniche e storiche e varie schermate d’esempio. Per alcuni di questi sarà possibile, inoltre, scegliere tra la versione tradizionale ed una versione “corretta” e a più alta qualità che sistema alcuni dei bug e dei problemi di lag che erano tipici dei giochi Nintendo dell’epoca. Un’aggiunta davvero gradita.
A questo punto sei pronto per giocare uno dei 18 titoli presenti, ma presto avrai una cocente delusione quando scoprirai che molti di questi altro non sono che la versione originale di un videogioco che magari hai già giocato sotto un altro nome. Certo, anche qui si avverte la qualità del lavoro fatto nella localizzazione. Tutti i giochi sono, infatti, completamente tradotti in ogni minimo dettaglio, anche quelli davvero insignificanti. Un lavoro che, a ben vedere, è davvero mastodontico. Alla fine a nessuno interessa davvero il background di un gioco di calcio o i gemiti di un nemico che viene sconfitto, ma è stato tradotto anche questo dimostrando non poco amore per il materiale originale.
Un altro fattore davvero positivo è la libertà di personalizzazione che, combinata ad un buon online (disponibile per tutti i giochi del Bundle), sarà uno dei fattori che spingeranno gli appassionati a giocare a questi titoli. Potrai personalizzare praticamente tutto. Dallo sfondo a come appare lo schermo, passando per la cornice e per altri aspetti tecnici. Potrai modificare persino il tuo avatar online cambiandone completamente l’aspetto ed aggiungendo eventuali titoli di merito (ci torniamo tra un attimo). Pensa alla possibilità di giocare con un amico online usando dei personaggi originali ed in linea con lo stile grafico dell’epoca. Qualcosa che da piccoli ci sognavamo è ora realtà.
Tali personaggi, inoltre, non sono solo una vanteria grafica, ma un modo per dimostrare la propria abilità con il gioco. Inizialmente, infatti, non potremo modificare molto e non ci saranno titoli di merito disponibili. Questi vanno sbloccati completando i 55 trofei presenti nella collezione e la caccia al trofeo è quello che davvero ti spronerà a provare e giocare TUTTO. Se alcuni di questi riconoscimenti si otterranno completando un certo gioco (cosa che comunque non sarà facile, sei avvertito), la maggior parte sarà in realtà ottenibile solo eseguendo determinate azioni, tipo facendo qualcosa di specifico o raggiungendo un certo obiettivo entro un dato tempo. Le sfide disponibili sono davvero tremende e metteranno alla prova chiunque, ma vuoi mettere poi la soddisfazione di mostrare la tua abilità online?
I Motivi Giusti
Double Dragon & Kunio-Kun Retro Brawler Bundle (riprendo fiato) è più che un’ottima collezione di vecchi videogiochi, alcuni dei quali mai arrivati in occidente. E’ una vera e propria lettera d’amore al genere e alle due serie da parte di Arc System Works. Si può percepire la passione che è stata devoluta in questo progetto anche solo dalla scelta di una localizzazione così completa o dal fatto che si sia migliorato la parte tecnica del lavoro di partenza senza snaturare il prodotto originale stesso. Proprio per questo mi infastidisce enormemente che esso sia pubblicizzato in un modo così superficiale.
Quello che viene detto di questo Bundle è che ci sono 18 giochi e si da molto risalto a Double Dragon, ma la prima affermazione è una bugia mentre la seconda è fumo negli occhi. Double Dragon è messo lì giusto per attrarre un pubblico occidentale che non conosce la serie di Kunio-Kun. A conti fatti di questa serie sono presenti solo i primi tre, a fronte di quindici giochi di Kunio-Kun (o derivati da esso). Esistono collezioni molto più complete dedicate allo storico beat’em up, una delle quali è proprio uscita da poco su Nintendo Switch. Avrei preferito una maggiore onestà da parte di Arc System Works perché comportandosi così si è, a mio parere, tirata la zappa sui piedi da sola. Ripeto, Double Dragon & Kunio-Kun Retro Brawler Bundle (riprendo fiato) è un ottimo acquisto e vale il suo prezzo, ma non per i motivi per cui viene pubblicizzato e, alla fine, si ha un po’ la sensazione di essere stati ingannati. Un vero peccato.