Dr. Fetus’ Mean Meat Machine è un titolo che parte da premesse interessanti, ma rischiose: proporre una sorta di clone di Puyo Puyo, dove però i teneri esserini sono sostituiti da cloni – molto meno teneri – di Super Meat Boy. Siamo quindi davanti a un match-4 game, dove però si aggiungono alcune meccaniche prese di peso da Super Meat Boy. Vediamo il risultato in questa recensione.
La storia di Dr. Fetus’ Mean Meat Machine
La trama non è il piatto forte di Dr. Fetus’ Mean Meat Machine, che si limita semplicemente a proporre al giocatore un semplice pretesto narrativo, il quale fa semplicemente da sfondo alle vicende narrate.
Per essere precisi, il Dr. Fetus ha deciso di clonare il suo acerrimo nemico, creando versioni artificiali di quest’ultimo che possano in qualche modo aiutarlo a sconfiggerlo o, almeno, a perfezionare le sue trappole. I primi cloni, però, sono decisamente imperfetti e di conseguenza vanno distrutti. Come? Chiaramente gettandoli in un vero e proprio mattatoio, dove farli esplodere a gruppi di almeno quattro.
Un’idea non troppo elaborata e potremmo dire persino contraddittoria (perché le trappole portano al game over, se distruggono in ogni caso i cloni?), ma comunque sufficiente per giustificare i vari livelli in cui il giocatore si ritrova.
Puyo Puyo con Super Meat Boy
La struttura ludica di Dr. Fetus’ Mean Meat Machine è molto semplice. Il gioco è diviso in vari livelli di difficoltà crescente, da superare uno alla volta. Questi sono scenari molto brevi che richiamano molto da vicino i puzzle game in stile Puyo Puyo, ovvero i match-4 dove far cadere dall’alto dei “blocchi” di colore diverso, da abbinare e distruggere per poter ottenere un certo punteggio.
In particolare, il titolo propone tabelloni rettangolari e poco larghi, dentro i quali cadono dall’alto i cloni di Super Meat Boy. Questi sono esserini di colore diverso, da abbinare in gruppi di quattro alla volta, in qualsiasi ordine. Abbinando quattro o più creature, infatti, queste esplodono e liberano il tabellone, aumentando il punteggio del giocatore fino al raggiungimento di una soglia che conclude il livello.
Questa soglia può essere raggiunta più facilmente tramite le combo, ovvero tramite la distruzione di più esserini diversi, tutti con una sola mossa. Per esempio è possibile impilare i colori in modo che, alla distruzione del primo gruppo, si uniscano le creature di altri colori, formando linee di quattro o più, che quindi vengono distrutte a loro volta, magari innescando un’altra combo.
Tutto questo, però, volge al termine se il tabellone viene riempito tutto o, più semplicemente, per via delle trappole. Lo scenario di Dr. Fetus’ Mean Meat Machine è infatti disseminato di trappole di ogni tipo (come le classiche seghe circolari) che, se toccate portano al gameover e a ricominciare il livello da capo. Queste funzionano quindi letteralmente come Super Meat Boy, diventando punti di one-shot che portano il livello a un restart immediato.
In questo caso, però, il risultato non è dei migliori. La presenza massiccia di ostacoli nel tabellone, infatti, rende difficilissimo creare combo interessanti con gli esserini, andando quindi a mortificare quelle che sono le meccaniche base del titolo. Mentre nella serie originale le trappole si sposano bene con il platform, costringendo il giocatore e sfruttare al meglio le meccaniche di movimento, in Dr. Fetus’ Mean Meat Machine diventano invece un impedimento che distrugge quasi del tutto la base del comparto ludico.
Le trappole, quindi, non spingono il giocatore a capire bene le meccaniche e a sfruttarle per sopravvivere (come accade per esempio in Puyo Puyo Tetris), ma rendono il gameplay limitato e frustrante. Avere delle seghe circolari al centro dello scenario, banalmente, può costringere a spostare le creature colorate, rovinando combo che sarebbero possibili e rendendo quindi tutto più monotono. Nei livelli avanzati, poi, questo si traduce in un accumulo lentissimo del punteggio o in game over davvero troppo frequenti.
In altre parole, Dr. Fetus’ Mean Meat Machine è un puzzle game difficile, ma per i motivi sbagliati. Il risultato finale riesce comunque a essere divertente e interessante, ma senza riuscire a superare altri congeneri, che propongono una qualità decisamente più elevata. Va però segnalata la limitata quantità di contenuti, che si limitano ai semplici livelli storia. Niente modalità aggiuntive, per esempio endless o versus, che possano dare al prodotto longevità anche dopo i titoli di coda.
Tecnicamente gradevole
Dr. Fetus’ Mean Meat Machine ha un comparto tecnico davvero niente male. Il titolo sfoggia infatti scenari dettagliati, accompagnati da sprite sempre molto definiti e animati a dovere. Si aggiungono effetti visivi sempre soddisfacenti, che rendono più interessanti le varie interazioni. Questo viene poi valorizzato da un comparto estetico che richiama il tipico stile della serie Super Meat Boy, delineando quindi una grafica cartoon dalle tinte dark.
Infine, il comparto sonoro si dimostra un ottimo accompagnamento, grazie a musiche adatte ai vari livelli e a effetti sonori adatti alle varie occasioni.