Rilasciato ormai più di 10 anni fa (Marzo 2011), Dragon Age 2 viene considerato all’unanimità il peggiore dei 3 capitoli della saga sviluppata da Bioware. Che tali considerazioni siano vere o false, lo lascio decidere a te che stai leggendo, perché oggi non parleremo del gioco per come è stato rilasciato, quanto, piuttosto, del gioco per come sarebbe dovuto essere.
Grazie ad alcuni tweet di David Gaider, ex scrittore presso Bioware, possiamo dare un’occhiata a tutto il materiale tagliato/modificato/cancellato dal prodotto finale che fu Dragon Age 2.
All right, enough DA2 posting for today. I blame @BioMarkDarrah.
— David Gaider (@davidgaider) April 13, 2021
Prima di iniziare, lancio uno SPOILER ALERT! Non continuare a leggere se non vuoi sapere troppo sul gioco.
Dragon Age 2: cosa sarebbe potuto essere…
“…un gioco fantastico, nascosto sotto una montagna di compromessi, scorciatoie e scadenze ravvicinate”.
Serafica la descrizione di Gaider in merito allo sviluppo del titolo.
Stando alle parole dell’ex writer, i primi cambiamenti imposti dalla produzione di Electronic Arts (che, a quanto pare, metteva i bastoni tra le ruote agli sviluppatori da prima che fosse mainstream) riguardavano la principale ambientazione del titolo, la città di Kirkwall.
Nei 4 atti in cui si dipana la trama principale di Dragon Age 2, Kirkwall tende a mutare a seconda degli avvenimenti scatenati dalle scelte del giocatore, con una transizione di diversi anni tra un capitolo e l’altro.
Gaider ci fa sapere come il piano iniziale fosse quello di far trascorrere dei mesi, e non interi anni, per mostrarci molti più cambiamenti e rendere la città ancora più viva e responsiva rispetto alle azioni del giocatore.
“Far passare interi anni non serviva per marcare la differenza con l’ambientazione precedente, ma era solo uno stratagemma per diminuire i contenuti in-game a cui si sarebbe dovuto lavorare sezionando la storia in più di 4 sequenze principali”.
Parlando invece della narrazione principale, scopriamo che il boss finale del gioco, il Comandante dei Templari Meredith Stannard, non avrebbe dovuto subire l’influenza del lyrium rosso.
“Ci venne imposto di renderla potente oltre i limiti dell’umano per enfatizzare l’epicità della battaglia finale, ma dal nostro punto di vista l’avevamo resa una fanatica, il che ha fatto perdere completamente mordente alla discussione maghi Vs templari. Alla fine della storia narrata in Dragon Age 2 il giocatore è chiamato a combattere per salvare la città dalla distruzione di un folle, il che lo rende automaticamente un eroe. La scelta politica del parteggiare per l’una o l’altra fazione passa in secondo piano”.
Altro cruccio di Gaider riguarda invece una sotto-strama dedicata al protagonista, Hawke: nel momento in cui si sceglieva la classe del mago, il protagonista risultava essere l’unico a non dover mai combattere contro l’impulso di diventare un abominio.
Il segmento narrativo era già stato scritto da Gaider ed i suoi colleghi, ma venne tagliato di netto.
In ultimo, ma questo non è necessario ci venga detto da un qualche addetto ai lavori, ricordiamo il DLC Exalted March, cancellato prima del tempo e mai rilasciato.
Le ultime affermazioni di Gaider in merito allo sviluppo di Dragon Age 2 sono quelle lasciano di più l’amaro in bocca:
“Da un lato, il titolo esisteva semplicemente per colmare un buco nel programma di rilascio, richiedere più tempo non era nemmeno pensabile. Originariamente venne persino pianificato come un’espansione! Se avessimo avuto più tempo…”.
Scoprire tutto questo non è facile per un fan della saga, soprattutto alla luce del travagliato sviluppo che sta attraversando Dragon Age 4 (QUI il nostro articolo dedicato).
La speranza è sempre quella di trovarci di fronte ad un GDR fantasy di ampio respiro, con tutti gli elementi che hanno reso la saga così amata.