Gli eroi di Dragon Quest sono tornati, e sono pronti ad affettarvi senza pietà a colpi di spada!
Dragon Quest è una saga di culto hack and slash, con elementi tipici del musou. È per tutti gli amanti dei JRPG. Il franchise nasce il 27 maggio 1986. La serie ha compiuto già il suo trentennale, proponendo diversi spin-off rispetto al filone di giochi principali.
Tra questi spicca l’hack and slash Heroes, ispirato ai giochi di Koei Tecmo Dynasty Warriors, che ha debuttato nel 2015 su PlayStation 3 e 4, oltre che su Nintendo Switch.
Questo nuovo capitolo aggiunge davvero poco rispetto al precedente. Il genere stesso non ama le evoluzioni e il gameplay offerto è esattamente quello che doveva essere. Combattimenti estenuanti senza fronzoli, una trama che serve da mero pretesto e spettacolari evoluzioni, tra magie, colori e personaggi in stile manga che paiono danzare più che lottare.
Se amate il genere dei musou e la serie Dragon Quest, niente da dire! Questo è pane per i vostri denti acuminati!
Il director del gioco, Tomohiko Sho, punta decisamente sul classico, offrendo un titolo visivamente spettacolare, ma fin troppo tradizionale per quel che riguarda gameplay e trama presentati.
Il più grande mangaka vivente?
Nato nel 1955 a Nagoya, Akira Toriyama è il grande nome che, da solo, riesce ad attirare milioni di fan attorno a sé, in ogni sua apparizione più o meno importante. L’autore è una vera e propria leggenda per gli amanti dei fumetti giapponesi. Un vero simbolo della vecchia scuola! Da sempre il suo nome è legato a serie di culto quali Arale e Dottor Slump, Dragon Ball e decine di personaggi carismatici, visti in diversi One Shot, tra i quali Pink, Go! Go! Ackman e cowa!. Da sempre, però, nei videogiochi il suo nome è legato a Dragon Quest.
Il gioco…
Il gioco è ben scritto e il plot narrativo ideato da Atsushi Narita, anche se molto stereotipato, riuscirà a coinvolgervi al punto giusto fin da subito. Per contro, c’è da dire che il titolo non è un gioco di ruolo tradizionale, ma un vero hack and slash con elementi tipici del Musou. E proprio in questi casi, si sa, la trama è in fondo solo un pretesto per legare continui combattimenti massivi in arene diverse e consequenziali.
…e la trama
La storia di Dragon Quest Heroes II si svolge in una terra divisa in sette regni differenti, che per secoli sono stati in pace e d’accordo tra loro.
Ma, all’improvviso, inizia una guerra sanguinosa tra i diversi reami. Gli eroi di ogni contrada devono battersi tra loro per riportare la pace rotta così drammaticamente.
Dietro questi avvenimenti pare esserci una misteriosa profezia che aveva predetto la guerra tanto tempo prima. Eccezionale, come da tradizione del marchio, il comparto audiovisivo.
[su_note note_color=”#faf0e3″]Produttore: Squareenix | Sviluppatore: Koei Tecmo-omega Force | info: 1-4 giocatori | Lingua:iTa [/su_note]
Spicca, come al solito nella saga, l’altisonante nome di Akira Toriyama, leggendario autore di Dragon Ball, da sempre legato al franchise di Dragon Quest. In questo capitolo è accompagnato da due disegnatori di enorme bravura, Kentaro Yamamoto ed Eiichiro Nakastu.
La grafica
Colpiscono parecchio le vetrate multicolore delle chiese, come del resto il paesaggio rurale delle campagne. La maggior parte degli scontri si svolge, infatti, all’aperto, soprattutto inizialmente. Le scelte cromatiche sono sempre fuori dalle righe, con un festival di colori sgargianti che sembra rendere quasi omaggio alla psichedelia degli anni Settanta e alle luci stroboscopiche delle discoteche.
La forza è nell’anima, il tuo ruolo sarà combattere, figlio
Lo sviluppatore responsabile del titolo è un nome molto noto per gli amanti dei musou. Si tratta di omega Force, una divisione di Koei Tecmo che si è occupata per anni, internamente, della serie strategica Romance of the Three Kingdoms.
Da allora è responsabile della serie Dinasty Warriors, con ben nove capitoli principali e innumerevoli spin-off. Tra i titoli realizzati, ricordiamo anche alcune versioni a tema di franchise famosi, come one Peace, Fire emblem e persino Zelda. Poco noti, invece, il titolo d’avventura Enigma per PS1 o l’action Destrega.
Dragon Quest Heroes II è un caleidoscopio multisensoriale, ricco di effetti speciali, esplosioni, fuochi incrociati, magie spettacolari e tutto ciò che può dare gioia agli occhi.
Un trip mentale che ci fa viaggiare in un sogno a colori.
La direzione artistica del gioco ha puntato alla spettacolarità dei combattimenti, cosa che si contrappone alla troppa semplicità di tutto il resto.
Gli elementi ruolistici sono ridotti al minimo sindacale. Tuttavia, è il genere stesso del gioco che si sposa meglio con continui combattimenti all’arma bianca con masse di mostri agguerriti piuttosto che con troppe riflessioni su quale arma sia più efficace contro un singolo e ben determinato nemico.
Non mancano boss fight davvero fuori parametro, che iniziano fin dai primissimi momenti di gioco. Un enorme nemico da sconfiggere già poche decine di minuti dopo aver iniziato il movimentato titolo.
[su_note note_color=”#faf0e3″]La possibilità di evocare alleati per aiutare il party in battaglia e quella di usare magie devastanti sono due delle migliori caratteristiche del titolo, elevandolo dai fin troppo simili giochi del genere musou già visti.[/su_note]
Il famigerato Randellatore Notturno che si diverte a prenderci a codate sul sedere, con frustate mortali! Il party permette di gestire contemporaneamente fino a quattro giocatori, trovandosi spesso impegnato con attacchi multipli da ogni fronte. Anche equipaggiare le migliori attrezzature sarà importante, ma non così decisivo.
Trofei e conclusioni
Tantissimi i trofei legati alla vostra bravura nel gioco, all’ottenimento di particolari armi o semplicemente anche alla risoluzione di diverse missioni secondarie, oltre che alla estenuante quest principale. Cacciatori, siete avvertiti. Dragon Quest Heroes II è uscito in Europa il 28 aprile.
In Giappone, il gioco è stato pubblicato anche per Nintendo Switch e successivamente, il 27 maggio, arriveranno (sempre in Giappone) le versioni per PS3 e la defunta PS Vita.
Si tratta di un franchise fortissimo in patria, tra i più amati. Square Enix esclude invece il port per le suddette macchine in Europa. Il mercato della PlayStation 4 è ormai quello determinante nel nostro continente e sarebbe inutile sprecare risorse su sistemi ormai datati.
Buone notizie, invece, per gli amanti del PC, poiché la casa ha deciso di portare il gioco anche sui sistemi basati su Windows, tramite il canale di distribuzione digitale Steam.
[amazon_link asins=’B00Z7JNQ5U,B01GS50R1W,B00YXW21UI,B01MRNT3CK,B01NGYYA0R’ template=’ProductCarousel’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’66d5aed2-49f3-11e7-b01c-7fe36a24c76a’]