Un JRPG con elementi da Graphic Novel: con questa definizione sommaria è possibile inquadrare Dragon Star Varnir…e un’altra moltitudine di titoli provenienti dal mercato videoludico asiatico!
Il titolo sviluppato e prodotto da Idea Factory, con l’aiuto di Compile Heart, risponde pienamente ai canoni che hanno caratterizzato tutto il filone di videogiochi orientali che ultimamente si sta facendo strada in Europa e nel resto del mondo.
Ma fermiamoci un attimo prima di fare paragoni ed incasellare Dragon Star Varnir all’interno di una definizione senz’anima: prendiamoci il tempo di analizzare questo titolo per capire i suoi punti di forza ed i suoi punti deboli.
Dragon Star Varnir: la definizione esatta di Harem…
Dunque, c’è il nostro protagonista, un cacciatore di streghe, il quale si ritrova a diventare esso stesso una strega (o stregone, per dirlo al maschile, genere che tuttavia non viene contemplato all’interno del gioco). Per tutto il resto dell’avventura, quindi, saremo circondati da un vero e proprio harem di streghe uscite direttamente da un’anime giapponese.
Avremo la catgirl, la tsundere, le loli, etc.etc. Insomma, un vero e proprio campionario dei diversi tipi di ragazze che la cultura giapponese (ed in generale, orientale) ha riversato negli anni all’interno di opere fumettose ed animate. Non che questo sia un qualcosa di negativo a prescindere, ma il fan service è sempre un’arma a doppio taglio, strettamente legato alla qualità generale del titolo.
Parlando invece della trama vera e propria, c’è da dire che non siamo di fronte a nulla di originale: Streghe e cacciatori di streghe sono nemici per natura in questo universo narrativo (come gli scozzesi ed altri scozzesi), ma il nostro protagonista si ritroverà a passare dalla parte del nemico maturando un forte sentimento di astio nei confronti di coloro che prima reputava amici e compagni.
Draghi e mostri fantasy generici (e non originalissimi) faranno da sfondo narrativo. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole con Dragon Star Varnir, ma è sbagliato pensare che il titolo punti tutto su altro: i disegni ed il roster di personaggi in pieno stile harem sono indubbiamente uno dei punti forti del gioco, per tutti coloro che apprezzano questo stile.
Combat System: classico turn-based, ma con qualche elemento in più
Il combat-system di Dragon Star Varnir non è certo originale rispetto al resto del titolo, essendo, di fatto, un turn-based system più che classico. Per apportare un minimo di varietà, lo studio di sviluppo giapponese ha ben pensato di implementare delle piccole variazioni sul tema:
- il party potrà vantare solo 3 membri attivi in combattimento, ma altri 3 potranno (e dovranno) essere settati come membro di supporto, in grado di modificare le statistiche delle prime linee.
- il campo di battaglia sarà strutturato su 3 livelli di altezza, con le abilità speciali capaci di colpire non solo in orizzontale su ogni piano, ma anche in verticale, donando tanta strategia in più alle battaglie.
Purtroppo, Dragon Star Varnir casca dallo stesso pero da cui son già caduti molti degli altri titoli JRPG sviluppati di recente: una difficoltà iniziale irrisoria che si protrae per troppo tempo nel corso della storia, salvo poi alzarsi solo nelle fasi più avanzate. La complessità del combat-system trova libero sfogo solo quando può essere applicata ad una battaglia degna di tale nome, altrimenti rimane un qualcosa di “inutilmente complesso”.
Il Gamplay in generale
Al di fuori delle sequenze di combattimento, Dragon Star Varnir si presenta come un dungeon-crawler di ampio respiro, con le varie mappe affrontabili che si delineano come un qualsiasi dungeon in stile Skyrim (una sola uscita ma tante strade per fare loot).
Ogni mappa è ripercorribile infinite volte, sia per farmare materiale che per portare a termini alcune missioni secondarie. Il punto di partenza per ciascuna missione sarà invece la residenza delle streghe, la quale fungerà da HUB centrale di gioco e dove potremo preparare al meglio il nostro party.
La fase di livellamento dei protagonisti è forse una delle più insipide mai viste in un JRPG: il potenziamento avviene in maniera quasi del tutto automatica, non esistendo una scelta vera e propria. Semplicemente, una volta accumulati abbastanza punti, si potranno spendere all’interno di set abilità/statistiche preimpostati, sbloccabili sconfiggendo nemici e boss importanti.
Anche in questo caso, la varietà di scelta prende piede solo nelle fasi avanzate del titolo, mentre nella prima parte dell’avventura il giocatore si limiterà a sbloccare in maniera automatica i pochi potenziamenti disponibili.
Dragon Star Varnir: un lato tecnico senza ne arte ne parte
Quando un sistema funziona, perché cambiarlo? Dal punto di vista grafico, Dragon Star Varnir non è nulla più e nulla di meno di un qualsiasi altro JRPG di fascia media presente sulla faccia della terra. Senza voler di nuovo battere il chiodo sull’elemento fan-service, non si può non parlare di come l’intero cast di personaggi (principali, secondari e persino di facciata) sia praticamente stato pescato casualmente dalla miriade di materiale presente nella cultura giapponese. E’ per forza un bene o un male? Non possiamo dirlo, la scelta sarà unicamente dell’utente.
Il comparto sonoro presenta anch’esso le stesse caratteristiche del JRPG medio: musiche fantasy apprezzabili ma non memorabili, le quali si ripetono in maniera ciclica diventando anonime, salvo essere di volta in volta spezzate dalla soundtrack del combattimento, anch’essa dimenticabilissima.
In buona sostanza, Dragon Star Varnir farà sicuramente la felicità di chi i JRPG li divora come fossero delle patatine: ci sono le meccaniche, ci sono i personaggi e c’è lo stile grafico. Nessuno di queste elementi risulta essere eccellente, ristagnando in una mediocrità/sufficienza stentata, certo…ma chi di noi non ha mai giocato ad un titolo mediocre (magari anche apprezzandolo tanto, perché no!) per il semplice voler ritrovare gli elementi che più apprezzava nei videogiochi?