Sviluppato e pubblicato da Capcom, Dragon’s Dogma 2 è l’attesissimo sequel action rpg a tema fantasy medievaleggiante dove siamo chiamati a impersonare l’Arisen. Noi abbiamo affrontato innumerevoli viaggi e combattuto creature inenarrabili su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a scoprire un mondo duro e privo di compromessi?
Dragon’s Dogma 2 e il ritorno dell’Arisen
Sono passati praticamente 12 anni dal primo Dragon Dogma e in tantissimi erano in attesa di mettere le mani sul sequel. Un sequel da cui ci si aspetta molto. Ma iniziamo con una domanda: è necessario giocare al primo capitolo per poter godere appieno di questa nuova opera targata Capcom? La risposta secca è: no. Certo, con il bagaglio di esperienza del primo titolo, l’avventura muta completamente in quanto potrai cogliere spunti, dettagli (tanto narrativi quanto ludici) ed evoluzioni che i neofiti non possono neanche immaginare.
La realtà comunque è che Dragon’s Dogma 2 è un titolo a sé e che sfiora quasi la natura di “reboot”. Tant’è che nel gioco stesso non appare mai il numero due vicino al titolo, limitandosi al semplice: Dragon’s Dogma. Eppure, siamo lontani dal primo capitolo, osando decisamente di più in termini narrativi e ludici.
Tradotto, seppur ci troveremo dinanzi a una narrazione composta da trame e sottotrame, più o meno originali e articolate, il vero fulcro del titolo permane la libertà esplorativa con tutte le sue innegabili potenzialità e inevitabili e imprevedibili conseguenze. E qui Capcom ha fatto un lavoro mastodontico e che analizzeremo nel dettaglio.
Inoltrandoci nella narrazione, i primi momenti sono abbastanza prevedibili, si inizia con un festeggiamento con una cut scene sorprendentemente elaborata al cui completamento inizierà la nostra nuova avventura. Dove? In prigione. In una sorta di cava mineraria. Come schiavo. O meglio, come una pedina resa schiava. Come tante pedine rese schiave. Non siamo soli ma siamo privi di memoria.
Sì, l’escamotage della perdita di memoria è abusatissimo, eppure in Dragon’s Dogma 2 trova la sua ragione di essere e viene ben utilizzato nonostante gli inevitabili cliché. Tuttavia, mentre procediamo nella nostra breve esperienza da schiavo, qualcosa cambia. Il nostro avatar ha un richiamo nel momento in cui avviene un incidente e lì la situazione cambia. Qualcuno ci rivela chi siamo e ci indica la via verso il nostro destino. Noi siamo l’Arisen e il mondo ci reclama.
Ma c’è un grosso problema. Al mondo può esistere un solo Arisen eppure al trono ne siede già uno. Salvare villaggi, sconfiggere creature mostruose e gigantesche, trasportare oggetti, difendere innocenti, scendere a patti con la malavita, decidere chi ascoltare e come agire sono i tasselli di un’avventura enorme e che trova il potere nel fatto che sarai tu l’autore dei tuoi passi e delle successive conseguenze.
Le missioni principali fungono da linea guida ma ti assicuriamo che sarà inevitabile smarrirsi nel vasto e vivo mondo di gioco, fatto di insediamenti pulsanti di vita e di creature crudeli e assetate di sangue pronte a mettere alla prova le abilità tue e del tuo gruppo. L’avventura, il viaggio, domina incontrastato nonostante alcune leggerezze narrative e inevitabili ripetizioni.
Un mondo di pedine intelligenti
Ma a sorprendere è l’intelligenza e il potere di comunicazione e apprendimento delle pedine. Come forse saprai già, ogni Arisen ha una sua pedina personale e questa apprende la nostra natura, ci osserva, ci aiuta, offre consigli, idee, raccoglie oggetti, combatte con noi, ci cura… ma allo stesso tempo viaggia, è altrove, è con altri utenti. Magari la nostra pedina farà parte del tuo viaggio.
Ecco e in tal caso, la nostra pedina potrà raccontarti i gusti del nostro Arisen. Che pedine abbiamo privilegiato, se siamo soliti accamparci prima di ritrovarci in condizioni critiche, se preferiamo viaggiare carichi di oggetti o se preserviamo lo spazio del nostro limitato inventario. Potrebbe anche suggerirti la nostra classe o darti consigli sulle missioni che abbiamo fino ad ora completato, fungendo da navigatore e guidando i tuoi passi.
Ma non solo, la nostra pedina potrebbe essere specializzata nell’eliminazione di un dato nemico, essere dotata di abilità specifiche (e che approfondiremo nei prossimi paragrafi) o essere malata. Il mondo di Dragon’s Dogma 2 mostra il meglio di sé nella gestione e creazione delle pedine, liberamente editabili come il nostro avatar e libere di viaggiare ovunque con tanto di possibilità di affidare loro una missione e un dono da offrire, in caso di compimento, all’Arisen che l’ha ospitato.
Cosa si può criticare al sistema delle pedine? Probabilmente il fatto che, inevitabilmente, finiranno col ripetere le stesse frasi, ma quando due pedine si incontrano e parlano liberamente tra loro, commentando lo stato del team, le proprie preferenze, le esperienze passate, dando vita a dialoghi concretamente imprevedibili (soprattutto se ascoltati per la prima volta) il senso di stupore è pari quasi quanto quello offerto dalle vaste lande di gioco. Ma stiamo divagando, è tempo di scoprire il gameplay di Dragon’s Dogma 2.
La vita di un Arisen
Dragon’s Dogma 2 è un action RPG single player in terza persona che non fa sconti nelle sue meccaniche. E a tal proposito, prima di inoltrarci in dettagli, è bene sottolineare che l’ultima fatica Capcom non è adatta a tutti. Parliamo di un titolo ostico, ancorato fedelmente a meccaniche “scomode”, poco user friendly ma perfettamente coerente con la sua natura. Detto ciò, la prima cosa che dovrai fare, pad alla mano, è affrontare lo sconfinato editor per dare un volto e un corpo al tuo Arisen.
Sull’editor di Dragon’s Dogma 2 se ne è parlato tantissimo e ci sono così tanti tratti e dettagli che puoi modificare, che è possibile spenderci delle ore. Il nostro suggerimento è quello di investirci il giusto tempo, visto che per cambiare alcuni tratti dovrai spendere un bel po’ di monete (senza contare che alcune cose, come la razza, non potrai più modificarle). Oltre al tuo avatar, potrai anche personalizzare con il medesimo editor, anche la tua pedina (anche questa potrai modificare alcune cose col medesimo oggetto).
L’editor è così vasto e ben fatto che non sorprende che abbiano deciso di utilizzarlo per praticamente tutti i personaggi presenti in Dragon’s Dogma 2 in modo molto simile a quanto visto nella modalità “storia” di Street Fighter 6 (di cui puoi leggere anche la nostra recensione). Tra l’altro, l’importanza di essere soddisfatti del proprio avatar si lega a doppio filo col fatto che, al momento, Dragon’s Dogma 2 prevede un unico file di salvataggio.
Questo rientra tra le prime scelte ludiche ferree e ostiche su cui si aggrappa Dragon’s Dogma 2 e a cui abbiamo dedicato un corposo approfondimento. Ti basti sapere, in breve, che non potrai tornare indietro sui tuoi passi e che il gioco salva automaticamente molto spesso sovrascrivendo di continuo ogni il salvataggio, incluso quello manuale (lo ripetiamo: c’è un unico salvataggio).
Nella creazione del proprio Arisen e della propria pedina, sarai anche chiamato a scegliere la loro classe di appartenenza che, almeno all’inizio, saranno suddivise in sole quattro opzioni. Abbiamo il guerriero, ossia il classico combattente specializzato nell’arma bianca dotato di potenti attacchi e buona difesa (grazie agli scudi). Seguono gli arcieri, che fanno della distanza il loro punto forte riuscendo anche a individuare i punti deboli dei nemici.
Chiudono il cerchio l’immancabile mago, che compensa la scarsa potenza fisica dei bastoni a potenti e variegati incantesimi di vario genere (inclusi quelli di supporto e ripristino di energia vitale) e l’astuto e rapido ladro che mira a sfondare le difese nemiche cercando di farsi colpire il meno possibile (classica tattica alla mordi e fuggi).
Il miglior amico dell’Arisen: la pedina
Le pietre della faglia sono il ponte tra i mondi percorso dalle varie pedine e in cui il nostro Arisen può affacciarsi per selezionare nuove pedine da evocare e reclutare (a patto di pagare il costo richiesto). E a tal proposito, ad esclusione della nostra personalissima pedina, le altre non saliranno mai di livello e questo richiede un costante e furbo scambio di pedine pressocché costante e sempre tenendo conto dei vari bonus e soprattutto della classe d’appartenenza.
Tra le pedine evocabili, ci sono anche quelle ufficiali con tanto di relativo menù (lo stesso in cui potrai settare varie opzioni per migliorare la ricerca della tipologia di pedina di cui hai bisogno). Le pedine ufficiali si distinguono per alcune caratteristiche (come il colore del nome o il costo a zero per i livello 10 o inferiore) e sono particolarmente consigliabili per iniziare il gioco (essendo praticamente realizzate da Capcom).
Ma come puoi interagire con le pedine? Oltre a parlarci normalmente e a gestirne equipaggiamento e abilità, potrai anche impartire degli ordini. Tali ordini hanno però un effetto diverso a seconda se la pedina è impegnata in battaglia o se sta esplorando/viaggiando con noi. Ma facciamo un esempio pratico: il comando “avanti!” in battaglia fa sparpagliare le pedine facendole agire autonomamente, ingaggiando e fronteggiando i nemici liberamente.
Nella fase esplorativa, invece, lo stesso comando ha un ruolo del tutto diverso, spingendoli a distanziarsi dall’Arisen, magari per raccogliere materiali o aprire tesori (ogni pedina ha un suo inventario con relativo massimale di peso).
Inoltre, sempre lo stesso comando può ottenere la funzione di “consenso” in caso di una richiesta da parte della pedina. Banalmente, se la pedina afferma di sapere dov’è la prossima metra, puoi ordinargli “avanti!” e lei inizierà a farci da guida. Per gli altri comandi, troverai presto una nostra guida specifica per imparare a padroneggiare al meglio le pedine.
Un mondo tutto da scoprire
Il mondo di gioco è immenso e non mancano elementi classici come i negozi di armi, armature e oggetti. Tra questi ci sono anche le locande che, nel mondo di gioco di Dragon’s Dogma 2, hanno un ruolo cruciale. Dormire in questi edifici, infatti, non solo restituisce la salute all’Arisen e ai suoi alleati ma azzera la barra di perdita (che va a limitare il massimale di salute man mano che si subiscono danni) e crea un salvataggio prezioso in caso di game over. Inoltre, dormendo, potrai decidere se svegliarti al mattino o di sera (perché il titolo Capcom ha un ottimo ciclo giorno-notte).
Cosa cambia tra il giorno e la notte? Oltre a un effetto grafico sbalorditivo, di notte non vedrai assolutamente niente. Il buio di Dragon’s Dogma 2 è un buio credibile, tangibile, ancora una volta, per niente user friendly. L’oscurità richiede infatti una fonte di luce onde evitare di procedere completamente alla cieca (e le lanterne alimentate ad olio sono essenziali). Ma la notte è anche nido di nemici formidabili e più aggressivi. Ma tranquillo, l’Arisen è un guerriero coi controfiocchi.
Il combat system di Dragon’s Dogma 2 è veloce, votato all’azione pura e appagante seppur con qualche lieve criticità identificabile principalmente nell’assenza di “lock”. non puoi centrare un nemico in particolare e questo, soprattutto nelle prime fasi, può renderci un po’ impacciati nello sferrare fendenti ma ti garantiamo che col tempo e la giusta pratica, non te ne renderai neanche conto.
A seconda della classe scelta, ovviamente, il set di mosse subisce un lieve cambiamento ma di base si parla di attacco veloce e più debole e attacco più forte ma lento. A questo si aggiungono le abilità di classe che sono delle tecniche da sbloccare ed equipaggiare e che potrai utilizzare con una semplice e intuitiva combinazione di tasti.
In combattimento e non solo, potrai anche raccogliere oggetti dall’ambiente e scagliarli contro i nemici, come sassi o barili esplosivi. In realtà, se riesci a far vacillare un nemico di stazza medio-piccola, potrai afferrarlo e lanciarlo oppure bloccarlo a terra e devastarlo di colpi (occhio che entrambe le mosse possono essere eseguite da un nemico più grosso su di te).
Per quanto riguarda i nemici grossi (ce ne sono di diversi e tutti perfettamente animati e ben dettagliati con tanto di ferite ben visibili man mano che vengono colpiti), invece, quale che sia la stazza del tuo Arisen, non potrai sollevarli ma, in compenso, potrai arrampicarti su di loro e cercare punti deboli in cui affondare le tue lame. Puoi sfruttare questa occasione anche per cercare di fargli perdere l’equilibrio con la speranza di farli definitivamente crollare al suolo per stordirli e renderli facili prede delle tue pedine.
Come avrai potuto notare, Dragon’s Dogma 2 ha tantissime possibilità di gioco non solo per quanto riguarda l’esplorazione ma anche per combattere i nemici. Il senso di sorpresa e stupore che nasce man mano che scopri nuovi paesaggi si rispecchia nella soddisfazione di tentare e padroneggiare nuove tattiche di combattimento, magari cambiando team di pedine o cambiando arma.
Inoltre, in Dragon’s Dogma 2 c’è tantissimo da fare. Così tanto che la missione principale difficilmente manterrà la priorità. Ti basterà infatti vagabondare intorno alle prime città (o nelle città stesse) per scoprire segreti, dettagli, azzardare missioni e ricevere richieste di vario genere.
Grafica e microtransazioni
Graficamente parlando, Dragon’s Dogma 2 regala scorci immensi e sorprendenti. Ancora una volta, il senso di sorpresa nello svelare un nuovo dungeon o nel raggiungere un’altura per cercare nuovi percorsi è tangibile. Ti senti un vero esploratore in un mondo vasto, ostico, complesso e vivo. Molto vivo. Non solo di nemici ma di pedine e png. Questo sistema pulsante rende l’esperienza vasta e variegata.
Annoiarsi in Dragon’s Dogma 2 è quasi impossibile a patto di accettare la sua natura ostica e ancorata a scelte ludiche volutamente poco accessibili. E qui citiamo la questione dei viaggi e delle microtransazioni. Viaggiare in Dragon’s Dogma 2 richiede spesso lunghi percorsi fatti di “avanti e indietro” costanti. Il senso di stupore su terreni già battuti viene inevitabilmente meno e questo, per lunghi tragitti, può stancare.
In nostro soccorso il gioco fornisce due alternative: i carri e le pietre del teletrasporto. I primi sono viaggi pre-impostati su percorsi precisi e non personalizzabili, ovviamente a pagamento e che, nella maggior parte dei casi, non finiranno bene. Tradotto: il carro sarà assalito dai mostri e probabilmente sarà distrutto. Questo significa che dovrai comunque fartela a piedi.
Le pietre, invece, si collegano a particolari punti da pre-attivare manualmente e sono oggetti consumabili abbastanza costosi. Sono anche tra gli strumenti, insieme a quelli per ripersonalizzare il proprio Arisen e la propria pedina, che rientrano nelle microtransazioni studiate da Capcom. Ci teniamo a dire che, data la natura del titolo, tali microtransazioni non sono per niente invasive e neanche necessarie. Rendono le cose più “veloci” ma sono scorciatoie che limano la natura stessa del titolo.
Le musiche del cielo
Il sonoro di Dragon’s Dogma 2 è molto ben studiato e praticamente sempre sul pezzo. Gli effetti ambientali sono nella norma mentre quelle musicali sono perfette, variando tra l’epico al medievaleggiante, senza mai stancare e accompagnando al meglio le varie fasi dell’avventura.
Da segnalare, inoltre, un buon doppiaggio in lingua inglese mentre i sottotitoli sono interamente in italiano. Un fattore non da poco e che ci aiuta moltissimo nel godere appieno un’avventura non molto verbosa ma costellata di documenti (che ne arricchiscono la lore) e una miriade di personaggi da conoscere e con cui interagire, anche solo per fare due chiacchiere.