Dominato dalle influenze degli anni ’90 e dal desiderio di standard alti, Dread Templar irrompe nelle nostre anteprime per mostrare i muscoli, un arsenale vario e letale, il tutto accompagnato con elementi rpg azzeccati ed una colonna sonora di grande impatto insieme ad una storia che non sembra fare molto centro.
Sceso all’inferno per compiere la sua vendetta, il giocatore avrà a disposizione una enorme pletora di armi di distruzione che varia dalla fidata coppia di pistole a lancia razzi demoniaci ed archi oscuri. Tra livelli incredibilmente dettagliati ed uno stile nostalgico, Dread Templar gioca le sue carte in maniera eccellente, fondendo l’adrenalina e ritmo di gioco veloce con una musica che calza a pennello e fa rivivere la magia del sound design di Doom con il suo stile retro composto da pixel e con modelli di ultimo livello tecnico: un’accoppiata vincente a mio parere!
Dread Templar: il desiderio di vendetta si tinge di sangue demoniaco
Pieno di vibrazioni familiari ed aspetti comuni agli FPS, il gioco presenta una solida base di gameplay vecchio stile: il classico shooter a stanze, ognuna ricca di nemici diversi e sempre nuovi, uniti a consumabili, numerosi pick-up e segreti (davvero segreti!) che fanno scaturire la voglia di esplorare e buttare un occhio dietro ogni angolo!
Il ritmo di gioco è incalzante, sostenuto a piene mani da una colonna sonora metal che sembra aver capito a pieno cosa rendesse Doom tale. Gli elementi arcade non mancano e si baciano alla perfezione: dalla più che classica katana che può diventare un giavellotto, avremo a disposizione un utilissimo dash da usare per schivare proiettili e saltare ostacoli.
Livelli demoniaci
Dread Templar, suddiviso in due capitoli, presenta numerosi livelli ricchi di nemici e tonnellate di segreti da trovare. Ogni angolo, stanza e corridoio del gioco presenta tranelli, vie segrete e numerosi nemici da combattere in modo diverso utilizzando ogni arma a nostra disposizione. Suddivisi in soliti puzzle ambientali, invece, sono le porte che richiedono chiavi, ognuna di un colore diverso e che rendono bene l’idea di ricerca.
Gli encounter per ogni stanza invece non stancano e mettono in costante prova il giocatore senza mai lasciargli un briciolo di calma, se non che a massacro finito!
I segreti invece sono sempre nuovi e mai semplici da trovare: passiamo dalla semplice armature extra sotto ad un piccolo ponte fino a varchi nei muri che ci trasportano in zone totalmente nuove e piene di pericolo di alto livello, ma con ricompense da sogno come gemme di sangue, utili per il potenziamento delle armi e mod specifiche, ognuna con la sua utilità per il personaggio o il suddetto strumento di morte.
Uccidere con stile!
L’enorme arsenale di Dread Templar fa riferimento alle grandi armi di Doom e Quake, ma con il suo personale stile e mirino. Ognuna con il suo personale mirino e feeling, le armi del gioco hanno un utilizzo per ogni momento, evitando che il giocatore si fossilizzi su una sola arma per volta. Ogni sparo è ben calcolato e fa sentire tutta la potenza che sprigiona la sua scarica di proiettili o la rosa di pallettoni del fidato canne mozze tanto per citarne uno.
Cosa davvero carina è il piccolo, ma ben pensato, sistema di potenziamento delle armi che richiede le rare “gemme di sangue” e le numerose mod che vanno a modificare sensibilmente danni, capacità, rateo di fuoco di quest’ultime, mentre slot dorati permetto di cambiare totalmente la meccanica principale dell’arma: dalla semplice coppia di colt 1911 a quella di strumenti infernali capaci di sparare fuoco e trapassare i nemici… smoking!
Quando la situazione si fa complicata, invece, il nostro asso nella manica si rivela il “bullet time”, breve lasso di tempo attivabile dal giocatore che ci trasformerà in un film di Matrix: ad una velocità elevata di movimento corrisponde un tempo al rallentatore e danni aumentati, permettendoci di fuggire da situazioni ostiche senza il minimo graffio e con montagne di cadaveri alle spalle.
Un feeling più che conosciuto
L’enorme nostalgia suscitata dagli stessi movimenti, level design e mostri presenti nel livello fanno rivivere a pieno questa passione per gli anni ’90 e l’arbore dei primi FPS. Ovviamente se l’estetica è rimasta ad uno stile retro, il gameplay si mostra moderno e molto rifinito rispetto ad altri titoli simili, senza contare che abbiamo ancora qualche tempo prima del rilascio ufficiale di Dread Templar.
Ogni azione ha un ritmo incalzante e non avremo un solo secondo di pausa mentre irromperemo in stanze sempre diverse e piene zeppe di mostri demoniaci, dimostrando nuovi nemici di tanto in tanto e senza mai stancare. Purtroppo l’insieme della storia non si è rivelata davvero forte come il suo gameplay, ma fornisce la giusta linea guida e giustifica ogni azione del templare, lasciamo molto spazio alla cure per ogni singola arma ed alla distruzione che può portare.
Di sicuro è un gioco che appassionati di Doom, Quake o anche solo della nostalgia anni ’90 ameranno e non dovranno lasciarsi sfuggire senza ombra di dubbio!