Poche volte ci si trova davanti titoli come Dredge, un gioco capace di mescolare poche meccaniche davvero molto semplici con una trama avvincente, cupa e ricca di mistero che affascina il giocatore, concedendo a conti fatti un’esperienza videoludica che convince sia dal punto di vista puramente del gameplay, che da quello narrativo. Il tutto acquista ancora più valore se si considera che Dredge è il primo titolo sviluppato da Black Salt Games, il quale adesso può freggiare un’ottimo biglietto da visita.
Dredge inizia con un incipit narrativo già utilizzato molte volte, ma che comunque affascina sempre. Dopo un terribile naufragio, il nostro protagonista si ritrova nel misterioso villaggio di Midolla Maggiore. Complice il fattore di dover saldare il debito per la nostra nuova imbarcazione, oltre che mossi dalla gratitudine del soccorso ricevuto, metteremo le nostre abilità di pescatore al servizio del villaggio.
Pescare ovviamente significa trascorrere lunghi periodi a bordo della nostra imbarcazione, cercando di sfruttare al meglio la giornata lavorativa raccogliendo più bottino possibile. Trascorrere il tempo in mare però farà suonare i primi campanelli d’allarme. Anche senza dilungarsi nelle spiegazioni, la gente del villaggio ci avvisa che sarebbe meglio rientrare sulla terraferma prima del tramonto.
Di notte infatti il mare cambia: non solo sarà spesso visibile una misteriosa nebbia violacea, ma faranno la loro comparsa diverse creature simili a mostri, che renderanno sempre tensivo navigare le buie acque notturne. Ovviamente i pesci più pregiati e i tesori migliori si potranno ottenere solamente la notte, e questo ci costringerà a prenderci enormi rischi a bordo della nostra fedele imbarcazione.
La storia procede senza un vero e proprio filo conduttore lineare, ma saremo noi a ricostruirla pezzo dopo pezzo, parlando con i diversi abitanti del villaggio o con gli altri individui che incontreremo navigando, raccogliendo strumenti, artefatti e leggendo note, nonché trovando diversi messaggi in bottiglia. La particolarità che Dredge offre nella sua narrazione è che quest’utima non sarà frammentata, ma a ogni battuta di pesca susseguirà l’aver scoperto qualcosa in più dei misteri Lovecraftiani che dimorano nelle profondità delle acque.
Dredge: una barca per trovarli e nella stiva incatenarli
Come abbiamo accennato a inizio recensione, Dredge presenta un gameplay davvero basilare, ma che riesce a divertire con le sue meccaniche. Navigando avvisteremo diversi spot dove poter pescare o dragare, segnalati da acqua crespa, e una volta posizionatici sopra inizierà un minigioco dedicato alla pesca. Fatto questo, un elemento fondamentale sarà quello di stipare in modo ottimale sia la nostra strumentazione che il nostro pescato, nella stiva dell’imbarcazione, in una specie di tetris che ricorda la gestione dell’inventario in Resident Evil 4.
Inoltre si dovranno tenere d’occhio due parametri fondamentali. Il primo è il trascorrere del tempo, che avverrà solamente quando compiremo azioni come navigare, dragare o pescare, e al quale se non si presta la dovuta attenzione, rischierà di far marcire il nostro pescato. Il secondo è il livello di follia del pescatore, che andrà ad aumentare man mano che saremo soggetti alle influenze della nebbia viola notturna e delle creature marine. Per non far perdere del tutto il senno al nostro pescatore, potremo stare vicini a fonti di luce oppure riposare in uno dei tanti insediamenti che si possono scoprire navigando.
Durante la navigazione saranno davvero tanti gli eventi narrativi e non, ai quali viene esposto il giocatore, e tutti risultano davvero intriganti, così come le missioni secondarie, quasi mai banali ma ottimamente scritte, non semplici fetch quest. Potremo anche avere accesso ad alcune abilità particolari, che serviranno a tenere lontano o a superare determinate situazioni contro le creature marine, ma è meglio lasciare la giocatore la scoperta di tale aspetto.
Sarà molto importante anche raccogliere materiali per potenziare la nostra imbarcazione, alla quale ci affezioneremo sempre di più mentre affronteremo le pericolose acque notturne. Il denaro e i materiali che servono per potenziarla, possono essere ottenuti completando le missioni oppure semplicemente raccolti durante la navigazione. Questa attività sarà necessaria per avanzare nel gioco, in quanto oltre a fornirci utilità come l’aumento dello spazio nella stiva, ci permetterà anche di muoverci più velocemente e raggiungere mete più lontane.
Tecnicamente su Nintendo Switch Dredge risulta davvero godibile, anche se presenta il solito problema dei testi a schermo un po’ piccoli in modalità portatile. Lo stile grafico è piacevole e affascinante, in perfetto tema con lo spirito del gioco, sia per quanto riguarda le ottime e varie ambientazioni, sia il design dei protagonisti e anche il sonoro cupo e sempre all’altezza aiuta il giocatore a immergersi ancora di più nell’avventura.
Dredge presenta anche un’ ottima traduzione in italiano, che rende molto godibile la grande enciclopedia presente nel gioco, che comprende tutti i termini e creature che incontreremo nel nostro navigare. Da segnalare qualche lieve rallentamento su Nintendo Switch che non ne inficia assolutamente la godibilità.