Ti abbiamo parlato di Drifting: Weight of Feathers per la prima volta circa una settimana fa, descrivendolo a grandi linee. Oggi, dopo tanto penare (ti spiegheremo meglio nel corso della recensione l’odissea internautica simil-burocratica che abbiamo dovuto affrontare per riuscire a parlarti per bene di questo titolo), siamo in grado di fornirtene una presentazione accurata.
Si tratta di un titolo sviluppato da un unico developer, nella fattispecie il taiwanese Ming Yen Wu, che si è affidato per il publishing al navigato editore Light of Creators.
Sebbene dal punto di vista tecnico si possa dire un’opera egregia, Drifting: Weight of Feathers presenta numerose carenze che lo configurano come uno di quei prodotti che sarebbe potuto essere migliore. Tuttavia, noi di iCrewPlay siamo tenuti a recensire il prodotto come ci è stato fornito, ergo non possiamo basarci né sui se né sui ma.
Drifting: Weight of Feathers, una storia solo accennata
La maggior parte delle informazioni (se non la totalità di esse) sul background narrativo dietro agli eventi di Drifting: Weight of Feathers proviene dallo stesso sviluppatore attraverso le varie interazioni col pubblico attraverso la piattaforma Steam, le quali da un certo punto di vista si rivelano abbastanza bastevoli per descrivere l’avventura di Faye, la protagonista del gioco, la quale, molto concisamente, deve fuggire da un intero esercito che la bracca.
Ha così inizio una silenziosa fuga acrobatica attraverso Bluestar, un pianeta ricoperto da oceani punteggiati di isole rocciose e strutture ciclopiche. Silenziosa perché né Faye né i suoi inseguitori proferiscono parola nel corso del gioco. Tale mutismo è interrotto solo dalla colonna sonora e dai rumori ambientali.
Tutto ciò rende di fatto la protagonista un personaggio totalmente anonimo, caratterizzato solo da una prorompente fisicità che farebbe uscire dai gangheri le femministe più transigenti (bisogna ricordare che sul web c’è una guerra in corso sulla celeberrima regola 34).
Neanche la possibilità di personalizzare Faye porta alcun beneficio, complice il fatto che si tratta di per sé di una personalizzazione piuttosto blanda, rappresentata dalla sola possibilità di modificarle lo stile della capigliatura, forse orchestrata al solo scopo di aggiungere dei collezionabili al gioco (gli stili di capigliatura vanno raccolti durante il gioco).
Velocità ed enigmi, ma a che scopo?
Dal punto di vista del gameplay, Drifting: Weight of Feathers è un platformer 3D con vaghi elementi TPS e una discreta componente puzzle, rappresentata da godibili enigmi ambientali, la cui risoluzione richiede l’impiego delle abilità acrobatiche della protagonista, la quale trascorre la maggior parte degli otto livelli di gioco o a mezz’aria o sfrecciando sui muri.
Persino il combat è totalmente asservito alle meccaniche puzzle, infatti si verificano situazioni in cui Faye deve utilizzare i nemici sconfitti come fulcro per darsi uno slancio con il suo rampino, strumento fondamentale per mantenersi il più possibile in movimento (il procedere a piedi rallenta di molto l’azione). La mobilità va mantenuta anche onde evitare i proiettili nemici, specie quelli più pesanti. Un modo rapido per disfarsi degli avversari umani è rappresentato dai kunai, i quali agganciano direttamente il bersaglio.
Il corpo a corpo è totalmente inesistente per privilegiare un approccio distanziato e di precisione, favorito dai momenti di slow motion che si attivano ogniqualvolta si prende la mira con l’unica arma di Faye, una piccola pistola a raggi laser, sebbene, come si è detto, ogni singolo combattimento è funzionale ad aprirsi una via di fuga. Il risultato di tutto ciò è un combat poco profondo al pari della protagonista.
Neanche l’ambientazione risulta molto invitante da esplorare, al contrario, le immense aree verticali sono talmente spoglie che ogni voglia di godere della loro vista passa quasi nell’immediato, con spesse volte il sorgere del pensiero più triste che possa mai sovvenire a chi ama il gaming, ovvero: “Ma quando finisce?”
Inoltre bisonga segnalare quello che sembra un piccolo omaggio al vecchio e ancora vivo nella memoria dei gamer e delle gamer genere arcade: un timer nell’angolo superiore destro dello schermo che segna il tempo di riferimento in cui andrebbe completato il livello. Una caratterstica che alcuni titoli di vari generi stanno riportando in auge e che alcune saghe non arcade (e.g. Halo) non hanno di fatto mai abbandonato.
Fluido e scorrevole, ma tante problematiche a monte
Prima di raccontare l’anticipata odissea che abbiamo vissuto, è opportuno spendere qualche parola di lode per il comparto tecnico di Drifting: Weight of Feathers, che è nei fatti un’esperienza priva di qualsivoglia calo di framerate. Un ottimo risultato considerando lo sviluppo in solitaria e la riuscita dove titoli meglio pubblicizzati e opera di più mani hanno fallito (vedi l’infelice Severed Steel, che fu un crogiolo di singhiozzi grafici).
Anche dal punto di vista dei controlli il titolo risulta agevole, tanto da combo mouse e tastiera quanto da pad, sebbene, data la precisione richiesta in alcuni momenti, è consigliabile la prima tra le due soluzioni. Non soffre inoltre di input lag e gode di un sonoro perfettamente in sincrono. Come anticipato, non siamo di fronte ad una colonna sonora degna di un Ennio Morricone, tuttavia le musiche accompagnano l’esperienza in maniera egregia.
Ed ecco ora per te il racconto: devi sapere che Drifting: Weight of Feathers è l’unico titolo uscito dopo il 2020 ad essere giocabile solo ed esclusivamente se si è disconnessi da Internet. Se si avvia il gioco mentre il PC è connesso alla rete, esso infatti crasha dopo quaranta secondi di numero.
Il bug, secondo lo stesso Ming Yen Wu, che ci siamo fatti premura di contattare direttamente onde avere almeno la possibilità di recensire se non il prodotto completo almeno una parte e che ci ha per l’appunto indicato la suddetta soluzione, riguarda solo le macchine con Windows 11, per cui, se possiedi questo sistema operativo, non dimenticare di disconnetterti da Internet prima di avviare il gioco.
Dalle risposte che abbiamo ricevuto e dalla disponibilità che abbiamo ravvisato appare evidente che si tratta di uno sviluppatore amante del proprio prodotto e competente nel proprio campo. Ciò è testimoniato dalla demo gratuita che ha messo a disposizione sulla pagina Steam di Drifting: Weight of Feathers, evidentemente desideroso di mettersi alla prova prima di costringere qualcuno a spendere denaro per provare la sua opera d’esordio.
Una piccola nota negativa di Drifting: Weight of Feathers va ai checkpoint, che spesso causano respawn casuali in aree di gioco già superate da diverso tempo (non si tratta di un open world, per quanto gli ambienti non siano esattamente lineari). Un’altra a qualche ispirazione un po’ troppo evidente nel personaggio e nell’estetica delle navi nemiche. Faye ricorda infatti sia nel nome che nelle caratteristiche acrobatiche Faith dei due Mirror’s Edge mentre le navi ricordano eccessivamente i Pelican di Halo.