Drizzlepath: Deja Vu è una rivisitazione del primo gioco creato da Tonguç Bodur: Drizzlepath. Pubblicato da Eastasiasoft per console (Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S) e PC grazie a Steam, il gioco offre scenari in 3D che riescono a stupirti. Purtroppo, però, non sempre ciò che appare bello lo è veramente e spesso è solo tutta apparenza.
Il costo di questo titolo è di €3,29, scontato del 50% per le prossime 30 ore insieme a vari pacchetti che ti permettono di avere tutti i prodotti creati dallo sviluppatore fino ad oggi, ad un prezzo decisamente contenuto.
Drizzlepath: Deja Vu inizia sott’acqua
Il viaggio alla scoperta di noi stessi parte nel bel mezzo di una nuotata. Non sappiamo se questa persona stesse affogando, se stesse realmente nuotando o chissà quale altra attività; fatto sta che Drizzlepath: Deja Vu si apre in mezzo ai pesci, con noi che non possiamo fare altro che “camminare” in avanti senza andare sul fondale o verso la superficie, impedendoci di poter raggiungere la riva. Ci siamo indispettiti? Un po’; per poter raggiungere la terra ferma abbiamo dovuto cercare un masso, uno di quelli che presenta un piano liscio e regolare, e da lì abbiamo fatto scivolare il personaggio per permettergli di raggiungere un ulteriore macigno e ricadere in acqua. Questa volta, però, allo stesso livello del terreno.
E no, non è come stai pensando: non potevamo scavalcare il pietrone e raggiungere il terreno così facilmente. Abbiamo fatto il giro largo per trovare un’apertura (che in un primo momento non avevamo visto, proprio a causa del dislivello iniziale) e siamo, finalmente, usciti dall’acqua. La prima cosa che notiamo all’aria aperta sono gli alberi; fatti bene, con una grafica che non rispecchia il mondo sottomarino. Il livello di dettagli fra questi due mondi è completamente diverso, tanto da sembrare prima un gioco per PlayStation 3 e poi per PlayStation 4.
Una volta toccato terreno con i nostri piedi, però, cosa abbiamo fatto? Niente, perché il personaggio si muoveva letteralmente da solo. Colpa nostra che non abbiamo visto i comandi iniziali e, provando tutti i tasti consentiti, avevamo azionato la camminata automatica, ma ti assicuriamo che è stato alquanto strano. Un gioco che non consente di fare altro se non camminare? Ok, può starci, ma deve essere un titolo ricco e purtroppo Drizzlepath: Deja Vu non è così.
Cammina, cammina, senza mai stancarti
L’obiettivo principale di Drizzlepath: Deja Vu è quello di creare atmosfere e ambientazioni in grado di dare al giocatore una morale profonda e quasi devastante. Gli elementi all’interno di questo mondo sono incredibili, senza dubbio, e per arrivarci dovrai semplicemente camminare. Lo sviluppatore ci ha visto talmente tanto bene su questo dettaglio che ha inserito la camminata automatica, prevedendo che il giocatore si sarebbe stancato quasi subito. Ed effettivamente è stato così; non appena abbiamo scoperto come togliere questa funzione, siamo partiti all’insegna dell’esplorazione.
Tra l’altro, una cosa che ci ha fatto rimanere a bocca aperta è la velocità tra la camminata lenta e la camminata super lenta. Se con la camminata normale, quella che facciamo tutti i giorni per andare a comprare il pane, il gioco dura un paio d’ore (giusto per sparare un esempio), con l’altra modalità il gioco ne dura almeno il triplo. Non capiamo questa scelta, in quanto solitamente è preferibile dare l’opzione fra passeggiata classica e corsa; in entrambi i casi, tra l’altro, non abbiamo mai sentito un colpo di tosse, un affaticamento, neanche sott’acqua.
É anche vero che in Drizzlepath: Deja Vu non hai la possibilità di saltare o arrampicarti su un piccolo masso per guardare il panorama da un’altra prospettiva; la fatica è decisamente minore, ma avremmo gradito vedere qualche dettaglio reale in più e non solo “vai avanti e non fermarti mai”.
Accessibile a tutti, ma non per tutti
Effettivamente, Drizzlepath: Deja Vu è un gioco veramente accessibile a tutti; non presenta difficoltà, non presenta la possibilità di poter passeggiare in multiplayer e non ha alcun tipo di interazione. Tralasciando, ovviamente, la narrazione che si attiva al raggiungimento di vari posti nel mondo. Nonostante questa grandissima accessibilità, il gioco non risulta essere alla portata di tutti.
Ciò significa che se ami un determinato genere, allora Drizzlepath: Deja Vu non fa al caso tuo; ami i giochi di simulazione proprio perché hai modo di fare qualcosa che, nella realtà, non potresti mai fare? Anche in questo caso, evita questo titolo.
Certo, potresti acquistarlo per provare qualcosa di rilassante, ma solo se sei sicuro di starci per più di dieci minuti. Lo sviluppatore indipendente ha creato un prodotto per dare modo al giocatore di riflettere su determinate tematiche, arricchendo l’ambientazione con tantissimi elementi misteriosi e spettacolari; più di giocare, sembra di stare in un museo a cielo aperto. Magari con le classiche cuffiette in dotazione che trasmettono filosofi e divulgatori in grado di spiegarti il significato di ciò che stai guardando.
Grafica bella, ma non ovunque
Ciò che rende speciale Drizzlepath: Deja Vu è la grafica, senza dubbio; alzando gli occhi verso l’orizzonte puoi trovare degli elementi che mai ti saresti aspettato di vedere. Un esempio potrebbe essere lo scheletro gigante con arco e frecce che, a quanto sembra dalla raffigurazione, tenta di uccidere un’altra persona di fronte a sé. Non sappiamo se queste creature siano fatte di roccia o siano scheletri di giganti del passato, ma è stato abbastanza emozionante vederli. Gli ambienti di gioco sono tantissimi, tanto che passiamo da una valle col sole splendente a un posto lugubre, freddo. Purtroppo, però, sembra che la cura avuta nella grafica sia stata solo su questi elementi e non su tutto il resto.
Un titolo come Drizzlepath: Deja Vu deve presentare, quanto meno, una cura a dir poco maniacale per dare valore a ciò che stiamo guardando. Tralasciando il poco realismo inserito al personaggio instancabile, quando abbassiamo la visuale per vedere i fili d’erba muoversi con il vento vorremmo vedere del terreno, non una coperta con una stampa a bassa risoluzione. L’entusiasmo scema immediatamente e questi alti e bassi non fanno altro che mandare in confusione lo stato d’animo del giocatore. L’acqua presenta lo stesso problema, dove in alcuni punti sembra fatta quasi per magia, mentre in altri punti sembra una melma grigiastra che riesce a far galleggiare alghe e poco altro.
Un altro punto a favore è la colonna sonora che non risulta essere pacchiana o troppo separata da ciò che stiamo vivendo. Accompagna egregiamente il giocatore in questa avventura visiva e, molto spesso, riesce anche a farti rilassare talmente tanto che puoi benissimo fermarti in un punto qualsiasi e chiudere gli occhi.
L’esplorazione è la chiave
Per poter attivare tutti i piccoli pezzi della narrazione di Drizzlepath: Deja Vu, non dobbiamo fare altro che navigare all’interno di questo mondo che, nella maniera più assoluta, non abbiamo mai visto. Il bello è proprio questo: ogni cosa che vediamo è nuova, ma al tempo stesso regala la sensazione di già visto, già vissuto e spesso fa perdere l’interesse.
Questo non è causato dalla grafica, ma dal fatto che se io, inteso come giocatore, visito un posto e ritrovo dettagli molto simili a questo nell’ambientazione precedente, cosa ho di nuovo da vedere? L’esplorazione è la chiave, ma la maggior parte degli elementi nuovi sono grandi, enormi, come montagne a forma di scheletro, animali di grosse dimensioni e simili. E questo, ovviamente, fa perdere interesse verso le piccole cose.
Per giocare al nuovo Drizzlepath: Deja Vu di Tonguç Bodur su PC avrai bisogno di rispettare questi requisiti minimi:
- Sistema operativo: Windows 7 a 64-bit;
- Processore: Intel Core 2 Duo 2GHz, AMD Athlon 64 X2 2GHz;
- Memoria: 6 GB di RAM;
- Scheda video: NVIDIA GTX 660 o AMD RADEON R7 370;
- DirectX: Versione 10;
- Memoria: 8.5 GB di spazio disponibile;
- Scheda audio: DirectX compatibile.