Sviluppato da A Jolly Corpse e pubblicato da Devolver Digital, Dropsy è un’avventura punta e clicca originariamente pubblicata nel 2015 per computer e tornata alla ribalta grazie all’edizione per Nintendo Switch. Il gioco è un vero e proprio tuffo nel passato del genere con una cura nel dettaglio e una tenerezza che lascia positivamente sorpresi. Questa è la nostra recensione, sei pronto ad abbracciare Dropsy il clown?
Dropsy: un clown in cerca di affetto
Il prologo ci mostra un disastro che coinvolge il tendone da circo del nostro paffuto protagonista. Un vasto incendio divora la struttura e questo episodio segnerà profondamente tanto il protagonista quanto i cittadini che identificheranno Dropsy come una figura pericolosa e/o da evitare. Ma chi è Dropsy? Semplicemente, è un buffo e inquietante clown dalla corporazione generosa e “ballonzolosa” (vedilo muovere su schermo e capirai perché abbiamo utilizzato questo termine). Non solo, il clown ha un volto che inizialmente può spaventare e non poco: sdentato e perennemente truccato (potrebbe quasi fare concorrenza a It).
In più, i media locali (dalla televisione ai giornali) raccontano delle probabilità che sia proprio Dropsy la causa dell’incidente che è anche costato la vita a un’artista del circo. Quindi non è così sorprendente che sia malvisto dall’intera cittadina. Eppure Dropsy non si arrende e dopo un incubo iniziale, decisamente creepy ma lodevole per resa visiva, e le cui metafore potremo provare a intuire solo procedendo nel percorso, ecco che incontriamo il nostro fedele co-protagonista: il cane di Dropsy. Il panzuto clown vive nei resti del tendone distrutto e sembra intenzionato a farsi amare da tutti i cittadini. Il suo scopo, infatti, è quello di aiutare il prossimo fino a guadagnarne la fiducia per poi poterli abbracciare (letteralmente).
Ma la strada per la redenzione è lunga e difficoltosa e passerà per vie impervie e sorprendentemente imprevedibili. C’è un po’ di tutto in Dropsy, da macro aziende che promettono miracoli farmaceutici e che utilizzano robot poliziotti (che a comando diventano anche robot barman) ad alieni, passando per tizi vestiti da pollo a tizie che cantano al karaoke. Il cast di Dropsy è decisamente vario, colorato, vivo, coeso e magico. L’impianto narrativo funziona e ci sono eventi, sia grandi che piccoli, che riescono sinceramente a intenerire l’utente, a farlo emozionare o a soffrire insieme al povero clown. Perché Dropsy è fondamentalmente un’anima buona che dietro quell’enorme corpo spaventoso, soffre. Parliamo di un racconto che lascia qualcosa e che soprattutto fa riflettere e non poco.
Gameplay
Dropsy è un’avventura grafica particolarmente ancorata agli standard del genere ma che a modo suo prova a personalizzare. Prima di tutto, non ci sono linee di dialogo da leggere. Niente. Perfino i documenti e i servizi al telegiornale presentano scritte illeggibili e che fungono, appunto, da meri simboli grafici. I personaggi del gioco comunicano con strani versi e l’unico indizio che sarà dato al giocatore per comprendere le loro esigenze saranno dei baloon con dentro delle figure. Il nostro compito sarà decifrare quelle immagini e comprendere come aiutarli, cosa cercare o dove andare.
Inizialmente questa trovata può spiazzare, non tutte le immagini sono subito chiare, anche perché alcuni luoghi, oggetti o persone, le scoprirai procedendo nell’avventura ma garantiamo che una volta abituati, il gioco scorre via senza troppi problemi e anzi, ti ritroverai ad apprezzare il creativo sistema di comunicazione che, al tempo stesso, è anche una sfida d’ingegno.
Altra piccola novità per il genere è il fatto che gran parte della mappa a nostra disposizione è già da subito aperta. Questo presenta Dropsy come una sorta di avventura grafica open world, con tanto di missioni secondarie da completare. Queste sono ovviamente legate agli abitanti e ai loro innumerevoli problemi, disagi o quant’altro. Come detto, Dropsy mira ad abbracciare tutti, ma il gioco non ci obbliga a farlo, solo alcuni saranno fondamentali per procedere nella trama principale ma coloro che vogliono completare l’avventura al 100% avranno pane per i loro denti. D’altronde, nella camera di Dropsy c’è un’intera parete da riempire con le foto di cose, persone e animali abbracciate. Vogliamo aiutare il clown a riempirla? Certo che sì.
A tal proposito è bene dire che tra i comandi a disposizione del clown, tutti selezionabili grazie a un comodo e classico cursore a schermo che cambierà forma in caso di azioni particolari (come raccogliere, usare o parlare), c’è proprio quello di abbracciare, ma non sarà così facile attuare un compito così semplice. Come detto, Dropsy è allontanato da tutti e inizialmente solo alberi e animali (non tutti) lo accoglieranno senza esitazione. Gli altri presenteranno un sistema di missioni abbastanza intuitive e complicato dal fatto che, appunto, hai un’intera e vasta mappa a disposizione e ciò che cerchi potrebbe essere ovunque. Ecco quindi che l’open world diventa un piccolo problema, minando il ritmo ma allo stesso tempo fortificando la difficoltà e proponendo al giocatore di essere ancora più attento.
Oltre al comando per abbracciare le persone, Dropsy ha un suo inventario (mette le cose nei pantaloni e anche qui, lasciamo a te il piacere di scoprire l’animazione di apertura dell’inventario…) e ti ritroverai velocemente ad avere oggetti di ogni tipo. Capire come e quando utilizzarli, spetta principalmente a te. Gli enigmi proposti sono quasi tutti abbastanza intuitivi e soprattutto piacevoli da risolvere. Ma, se con Dropsy non riesci a sbloccare la situazione, forse è il caso di passare a uno degli altri protagonisti controllabili. Come? Sempre accedendo al menù a scomparsa presente in alto dove troverai tutti i comandi a tua disposizione e se ti stai chiedendo come far muovere il clown, basterà cliccare su schermo spostando il cursore e Dropsy si muoverà in quella direzione.
Esatto, in Dropsy controlli altri tre personaggi oltre il clown. Sono tutti animali e ci seguiranno fedelmente di schermata in schermata. Ogni animale ha una caratteristica principale. Il cane, ad esempio, può scavare in determinate zone scoprendo oggetti o sbloccando eventuali situazioni. Inoltre, sempre il cane, ha un suo personale collezionabile: far pipì in determinati punti. Quindi se Dropsy punta ad abbracciare tutti, il cane punta a marcare il territorio! Gli altri due animali sono un topo (utile a infilarsi in spazi molto piccoli) e un pennuto giallo (che può svolazzare e raggiungere zone sopraelevate).
In quanto open world pieno di zone da esplorare, non poteva mancare una mappa decisamente dettagliata e che ci aiuterà a tenere sott’occhio i punti principali come le missioni principali (che lampeggeranno a schermo) e i letti in cui poter dormire. A tal proposito, Dropsy ha un meraviglioso ciclo giorno-notte che coinvolge tutti i cittadini. Ogni cittadino ha una sua routine e starà a noi scoprirla. Spesso ciò che non si può fare di giorno, di notte si sblocca. E così via. Dropsy spinge a curiosare di continuo e non può che farci felici. Tornando ai “letti”, riposare ci permette di mettere mano alle fasi del giorno (sono quattro in totale) e decidere autonomamente in quale fase risvegliarci.
Da segnalare che col proseguimento della trama sbloccheremo l’auto da clown che ci permetterà di effettuare dei comodissimi spostamenti rapidi andando così a eliminare uno dei punti negativi di inizio avventura: le lunghe fasi di ricerca di zona in zona. Per quanto riguarda i sottotitoli, come detto, non serve alcuna lingua. Basta prestare occhio alle immagini e al meraviglioso mondo di Dropsy.
Grafica e sonoro
La cura grafica in Dropsy è semplicemente eccezionale. La mappa è varia e la cura dei dettagli lascia sorpresi. Ottime anche le animazioni, con una pixel art che riporta al passato e che regala sincere emozioni. Bastano pochi movimenti, come l’abbraccio di Dropsy, per restare incollati allo schermo. Tutto ciò che si muove a schermo, lo fa bene. Certo le aree non sono grandissime ma va bene così. Compensano con la loro varietà e con la ricchezza di un cast davvero buono e che spazia in vari ambiti dell’umanità e non solo.
Il sonoro di Dropsy è memorabile. Non c’è una sola traccia fuori posto. Le sonorità spaziano di genere in genere, di zona in zona, e sono tanto orecchiabili quanto perfette per accompagnare di giorno in giorno il panzuto clown. Il gioco presenta anche una serie di cassette con cui potrai risolvere enigmi o semplicemente ascoltarle nell’apposito negozio e noi ci siamo rimasti a lungo lì dentro.
Su Nintendo Switch il gioco si difende egregiamente, specialmente in modalità portatile. Nessun problema tecnico e anzi, va segnalato la possibilità di poter utilizzare anche i comandi touch,