Come ogni anno Steam Next Fest ci dà la possibilità di provare numerose demo di giochi indie e non solo. Da amante dei rogue-like e dei combattimenti strategici a turni, non ho potuto fare altro che cercare direttamente queste due categorie nel catalogo Steam e trovare qualcosa che facesse al caso mio. Dunebound Tactics era proprio quel qualcosa, nonostante qualche punto dolente! Scopriamolo in questa anteprima.
Dunebound Tactics: la sopravvivenza nel deserto
Il setting di Dunebound Tactics è tanto semplice quanto interessante. Guideremo un gruppo di individui alla ricerca della propria libertà, in uno scontro continuo contro le forze imperiali che controllano il deserto. Queste terre sono percorse da leyline di Elios, una polvere molto preziosa al centro della vita di tutti. L’Elios non solo è usato come valuta per gli scambi, ma è ciò che ogni essere vivente ha dentro sé e molto altro.
Infatti, per muoverci all’interno dell’immenso deserto di Dunebound Tactics, la nostra squadra utilizzerà una particolare nave alimentata proprio con l’Elios. Per questo il nostro obbiettivo sarà quello di trovarne sempre di più, in modo da non arenare tra le dune di questo posto inospitale, anche a costo di fare enormi sacrifici. Letteralmente.
L’esplorazione della mappa é molto semplice, dovremo guidare la nostra nave verso i punti di interesse più vicini, che potranno essere combattimenti con regole particolari, avamposti imperiali o luoghi nei quali si rifugiano le persone più disparate. In queste location avremo anche la possibilità di prendere delle scelte attraverso dei dialoghi, che ci premieranno con dei perk o ci puniranno togliendoci Elios. Se finiremo il carburante prima di raggiungere un luogo, non preoccupatevi: potremo ricavarne un po` dai corpi dei nostri compagni, uccidendoli. Perché nel deserto la sopravvivenza é tutto.
Tanti combattimenti e qualche dubbio
La maggior parte delle iterazioni che avremo in Dunebound Tactics saranno risolte attraverso l’uso della forza, in combattimenti tattici a turni. Avremo la possibilità di creare una squadra di tre individui, divisi per classi, ognuno con le proprie abilità, i propri bonus e malus. Il campo di battaglia sarà una griglia sulla quale potremo posizionare i nostri personaggi, solitamente costellata da edifici o ostacoli naturali.
A inizio combattimento verrà deciso l’ordine di iniziativa, e poi potremo incominciare a sparare ai nostri avversari o lanciare loro terribili magie. Ogni azione, come il movimento, costa un certo numero di AP (punti azione), ma alcuni attacchi faranno passare al turno successivo senza possibilità di sfruttare gli AP rimanenti, perciò dovremo ragionare prima di buttarci a capofitto nella mischia. Altro elemento fondamentale è la manipolazione del campo di battaglia.
Alcune classi avranno la possibilità di creare o modificare l’aspetto della mappa, creando barriere, posizionando mine o ostacoli naturali intorno ai nemici. Questa è sicuramente la meccanica che più di tutte aggiunge un effettivo valore di tattica all’interno degli scontri, perché, in generale, se ne sente un po` la mancanza. Per come è strutturato, Dunebound Tactics, non offre una grande varietà di approcci, almeno nella demo. Non esistono coperture o mezze coperture nel senso classico del termine, ci si potrà solamente “nascondere” dietro gli edifici, cosa che spezzerà la nostra linea di vista, come quella degli avversari. Perciò se noi potremo colpire il nostro bersaglio, anche lui potrà colpire noi.
Anche la struttura rogue-like è da tenere sott’occhio. Il tipo di gioco sembrerebbe essere più incline ad avere un senso di progressione più simile a Darkest Dungeon, piuttosto che a un normale rogue, dove la sconfitta si traduce in una nuova partita. Lo stesso difetto lo trovai in Spear Song, gioco simile, che falliva proprio nell’offerta di rigiocabilità. Detto questo, Dunebound Tactics, anche grazie alla sua grafica affascinante, sembra essere un progetto da seguire con attenzione, perciò non vediamo l’ora di mettere le mani sul titolo completo e farvi sapere se ci sono stati cambiamenti, oppure no!