Recentemente mi è capitata tra le mani la versione PlayStation 4 di Dungeon Defenders: Awakened e in questi giorni non ho potuto resistere alla tentazione di provarlo assiduamente in maniera quasi ossessiva. Ora mi ritengo finalmente pronto a dirti cosa ne penso di questo gioco.
Il titolo sarà valso l’attesa? Oppure questa versione PlayStation 4 è fin troppo al di sotto delle aspettative? Se sei curioso rimani qui con me e ti garantisco che alla fine di questa recensione non avrai più dubbi su Dungeon Defenders: Awakened!
Dungeon Defenders: Awakened, la recensione completa
Prima d’iniziare con la recensione, come al solito voglio raccontarti in poche parole di che genere di gioco stiamo parlando: Dungeon Defenders: Awakened non è altro che un titolo uscito nel 2020 su Steam. Si tratta del terzo capitolo della saga Dungeon Defenders che ha fatto la sua comparsa nell’ormai lontano 2011.
Se non avessi mai sentito parlare della serie sappi che si tratta di un videogioco di ruolo di genere azione difensivo. Dovrai resistere a una serie di ondata nemiche, aiutandoti con torrette, trappole e mille mila altri strumenti di difesa. Ovviamente potrai anche darti all’arma bianca e attaccare i nemici direttamente.
Insomma, la serie nel corso del tempo è riuscita a guadagnare molti fan, me compreso. Ma questo capitolo sarà valido? Scopriamolo insieme.
Un gameplay che non osa troppo!
Dungeon Defenders: Awakened è come ti ho appena anticipato il terzo capitolo della saga, di conseguenza le mie aspettative erano molto alte. Il porting PlayStation 4 si è fatto molto attendere e questo non ha fatto altro che contribuire ad aumentarle ulteriormente.
Parto subito parlandoti del gameplay che si appoggia a radici solide e ben studiate nei capitoli precedenti. Ti ritroverai fin da subito nella taverna, e interagendo con un cristallo potrai scegliere se giocare a una missione o alla modalità survival (da solo o in compagnia). Avviata la partita, ci vorrà un attimo per sentirsi a casa e forse è proprio questo il problema: ci si sente fin da subito a casa!
Mi spiego meglio: il gameplay di questo gioco è solido, ma mancano a mio parere interessanti novità. Avrei gradito per esempio l’aggiunta di più mosse speciali, più animazioni e a voler osare troppo, persino nuove classi! Al di là di questo, vi è tutto quello che si può desiderare da un Dungeon Defenders: orde infinite di orchi, gioco di squadra a dir poco essenziale, torri che aiutano nella difesa e possibilità di potenziarle a più non posso.
4 eroi molto diversi tra di loro
In Dungeon Defenders: Awakened avremo a disposizione 4 eroi totalmente diversi tra di loro: Scudiero, Apprendista, Cacciatrice e Monaco. Ognuno di questi eroi avrà a disposizione abilità uniche e personali. Lo scudiero per esempio, oltre a poter piazzare torrette e scudi difensivi, sarà anche molto abile nel combattimento corpo a corpo. La cacciatrice invece, punterà tutto sulla distanza e su trappole letali.
Insomma, ogni personaggio è diverso dall’altro e sarà anche possibile cambiarlo nel corso della partita. Ciliegina sulla torta di questo sistema, è sicuramente la condivisione dei punti XP. Giocando con lo scudiero per esempio, anche gli altri personaggi riceveranno punti XP e non rimarranno indietro nella loro evoluzione.
Uno dei punti forti di Dungeon Defenders: Awakened è senza dubbio la diversità dei personaggi e delle trappole che possono piazzare. Quando prima esordivo che giocare in team sarebbe stato fondamentale, parlavo proprio di questo!
Drop e personalizzazione dell’equipaggiamento
Senza dubbio la possibilità di ottenere sempre armamenti più potenti dai nemici e aumentare il livello del proprio personaggio è un fattore chiave in Dungeon Defenders: Awakened. Questa feature però, non è sempre intuitiva e immediata: complice un’interfaccia non troppo pulita, lo smistamento dell’inventario a volte è assai frustrante e macchinoso.
Mancano per esempio banali opzioni, come quella che permette di equipaggiare automaticamente l’equipaggiamento migliore e quella che ti permette in un solo colpo di selezionare tutti gli elementi per poi eliminarli. Insomma, sotto questo punto di vista ci sono ancora parecchi passi avanti da fare e questo a volte frustra un po’.
Discorso analogo si può fare per la gestione dei punti esperienza, dove purtroppo manca una descrizione dopo ogni tipo di categoria che è possibile potenziare. Nonostante questo però, il sistema funziona alla grande e non ho riscontrato particolari problemi!
Fioccano i bug!
Dungeon Defenders: Awakened sarebbe un ottimo gioco, se non fosse per il fatto che presenta fin troppi bug e cali di frame! Non è raro che nel corso della tua avventura la PlayStation 4 subisca l’effetto di un framerate fin troppo ballerino.
Se questo non dovesse bastare, molte volte la barra della vita dei nemici non risulta sincronizzata con il loro reale stato, alcune zone della mappa presentano delle texture che compaiono e scompaiono a casaccio e prendere gli oggetti per terra a volte è una vera e propria sfida di pazienza.
Si tratta ovviamente di situazioni che possono essere corrette con una semplice patch. Purtroppo però è mio dovere segnalarle. Il titolo è comunque giocabile, chiudendo un occhio di tanto in tanto!
Forse il gioco è un po’ troppo facile
Se ti approcci per la prima volta alla serie, devi sapere che Dungeon Defenders: Awakened come ogni capitolo prevede un solo modo per essere sconfitti: lasciar sì che le orde di orchi distruggano il tuo prezioso cristallo. Di conseguenza, potrai morire quante volte vuoi durante le ondate, un sistema di respawn ti riporterà in vita.
Detto questo, è anche disponibile un’abilità di ricarica vita che userà dei punti che si otterranno sconfiggendo i nemici. Morire è letteralmente un’impresa difficile in Dungeon Defenders: Awakened, ed è proprio questo che mi lascia perplesso.
Giocando con gli amici e avendo una solida base difensiva, a mio parere la difficoltà è fin troppo contenuta. Avrei gradito un maggiore livello di sfida al’interno del gioco. Ma questa è una riflessione soggettiva più che una critica! L’esperienza di gioco dopotutto, varia da persona a persona.
Un comparto audio e video nella media
Per concludere voglio parlare del comparto audio e video di Dungeon Defenders: Awakened. La produzione non ha mai fatto della grafica il suo punto di forza, ma anche questa volta non ci si può lamentare. Se tralasciamo il framerate ballerino, la grafica è molto gradevole nel suo stile cartoonesco e il comparto audio tra la base dai vecchi titolo.
Moltissimi suoni sono pari a quelli presenti nel primo Dungeon Defenders e questo non può fare altro che far scendere una lacrimuccia a chiunque come me, nel 2011 era intento a giocarci.
Assodato questo, non posso che promuovere i due aspetti del gioco. Sicuramente però, Dungeon Defenders: Awakened necessita di alcune patch correttive in modo tale da alzarne il livello prestazionale generale che potrebbe essere molto più elevato dell’attuale.