Dusk Diver 2 è un gioco di ruolo a stampo action, che già con il suo primo capitolo aveva suscitato parecchie critiche positive e incuriosito una buona cerchia di giocatori. L’attesa per questo secondo capitolo era molto alta, soprattutto per la brusca conclusione del capostipite della serie, il quale aveva lasciato abbastanza interdetta una gran parte dell’utenza.
Quasi come se lo avesse capito, Dusk Diver 2 riprende la storia subito dopo la conclusione degli eventi narrati nel primo capitolo, con la giovane Yumo che, anche se con profonde cicatrici lasciate dalla precedente avventura, riesce bene o male a svolgere una vita alquanto tranquilla e spensierata, abbattendo di tanto in tanto qualche bestia del Caos che riaffiora nella realtà nota col nome di Youshanding.
Nel mentre, nell’affascinante ambientazione del gioco, ovvero il distretto commerciale Ximending di Taipei, nuove fazioni fanno la loro comparsa attratte dal potere delle Dragon Vein, accompagnati da loschi figuri e guai all’orizzonte.
Anche se riprende direttamente gli eventi del primo capitolo, Dusk Diver 2 fornisce nei primi atti, tutte le informazioni necessarie ad avere un’infarinatura di quello che è successo in precedenza e sui personaggi che ne hanno fatto parte, in modo da rendere il titolo appetibile e comprensibile anche a chi non avesse giocato il primo capitolo.
Dusk Diver 2, un nuovo gameplay
Detto questo, le vere rivoluzioni che Dusk Diver 2 introduce si trovano tutte a livello di gameplay, soprattutto nella parte del combat system dove, al contrario del primo capitolo, ci saranno fino a quattro personaggi presenti sul campo di battaglia contemporaneamente, rispetto alla sola Yumo. Alla nostra eroina si uniranno anche le vecchie conoscenze Leo, Le Viada e Bahet, ognuno dei quali avrà il proprio set di mosse e abilità che lo renderanno unico e più adatto a particolari situazioni.
La giovane Yumo è una combattente agile e rapida, che riesce a concatenare numerosi colpi e creare combo lunghe e devastanti, Leo sarà più adatto ai combattimenti contro nemici possenti, grazie alla potenza dei suoi colpi; Le Viada è una combattente dalla distanza che riesce grazie ai suoi attacchi a tenersi sempre a debita distanza dal pericolo e infine Bahet, grazia al suo falcione, risulta il più adatto nel combattere numerosi nemici contemporaneamente, grazie ai suoi attacchi ad ampio raggio.
Anche mentre controlleremo uno di loro, gli altri saranno presenti sul campo di battaglia e ci aiuteranno nel combattere i nemici, anche se a dire la verità, in questi frangenti l’intelligenza artificiale sia nemica che alleata non è risultata molto adeguata: i nemici tenderanno il più delle volte a ignorare i nostri alleati e cercare di combattere contro di noi, e i nostri alleati spesso glielo lasceranno fare. Comunque una piccola pecca alla quale si può passare tranquillamente sopra visto che il fulcro del divertimento in Dusk Diver 2 è proprio quello di menar le mani contro i nemici.
Oltre alle diverse skill proprie, ogni guardiano avrà accesso al devastante potenziamento chiamato Burst, il quale andrà a incrementare notevolmente i nostri attributi, traducendo il tutto in danni maggiori; inoltre continuando a colpire ripetutamente un nemico, si attiverà su di lui il Break Status, che lo renderà momentaneamente senza nessuna difesa e ci darà la possibilità di eseguire i devastanti Break Strike.
A un rinnovato e ampliato sistema di combattimento, in Dusk Diver 2 non mancherà la componente ruolistica, con pasti consumabili nei ristoranti del quartiere che ci offriranno diversi buff, un abbastanza classico sistema di equipaggiamento nel quale però potremmo aggiungere degli orbs su ogni pezzo, in modo da attivare buff e abilità aggiuntive. Siccome anche l’occhio vuole la sua parte, anche in Dusk Diver 2 sarà presente un sistema di guardaroba dove potremo cambiare l’aspetto dei nostri personaggi con tutti gli accessori ottenuti dalle quest principali e secondarie.
Se da una parte Dusk Diver 2 offre un sistema di combattimento rinnovato e molto più dinamico, grazie all’inserimento dei nuovi personaggi, dall’altra presenta un leveling system che potrebbe risultare un po’ penalizzante, a meno che non si intenda svolgere sessioni di grinding. Infatti i nostri personaggi non saliranno di livello in maniera automatica, ma toccherà a noi spendere manualmente l’esperienza ottenuta per potenziare i vari attributi.
Fino a qui niente di male, anzi, questo sistema offre una forte componente di personalizzazione basata sul proprio stile di gioco, ma il brutto è che l’esperienza accumulata sarà condivisa fra tutti i personaggi, e questo significa che se spendiamo più punti su uno di essi per migliorarne i parametri, gli altri ne avranno meno a disposizione.
In alcune parti del gioco, Dusk Diver 2 fa pesare questa scelta con picchi di difficoltà sopra la media, nei quali ci siamo trovati in difficoltà per il nostro aver cercato di potenziare tutti i personaggi alla stesso livello. Purtroppo a questo bisogna aggiungere che l’esperienza ottenuta da combattimenti e missioni non è mai generosa.
Qualche piccola incertezza
Il comparto grafico di Dusk Diver 2 ha uno stile notevole e molto particolare, che ripropone in modo molto curato anche l’affascinante distretto commerciale Ximending. I personaggi sono ben caratterizzati e anche i diversi effetti speciali nei combattimenti risultano molto godibili. Una pecca però la si nota con gli NPC in lontananza sulla mappa, i quali inizialmente sono tutti di un solo colore, e avvicinandosi si caricano lentamente, nota che stona parecchio con il resto del contesto.
Un’ottimo lavoro invece lo svolge la colonna sonora, composta da numerosi brani elettronici molto battuti durante le fasi di combattimento, e da motivi orecchiabilissimi durante gli altri momenti di gioco. I controlli risultano essere di facile comprensione, e una volta padroneggiati si potrà dare il via a combattimenti molto gratificanti e divertenti.
Il framerate su Nintendo Switch risulta inferiore a quello delle altre console, e soprattutto nei combattimenti, non riesce sempre a tenere i 30 minimi richiesti per godersi appieno questo genere di gioco, ma la ibrida Nintendo sa compensare questa mancanza con il fattore portabilità.