“In principio ci fu Dead Island, che ebbe un discreto successo…successivamente, il 28 gennaio 2015 arrivò Dying Light con tantissime novità…e oggi…” a circa 4 anni di distanza, si torna a parlare ancora del primo capitolo relativo alla serie survival horror prodotta dalla software house Techland. Nonostante l’avvincente trailer di Dying Light (DL) mostrato durante lo scorso Electronic Entertainment Expo 2019 (E3), la casa sviluppatrice polacca è tornata a parlare tramite il proprio Lead Designer, Tymon Smektala, durante un’intervista rilasciata a Gamesindustry.biz.
Abbiamo fatto alcune presentazioni di marketing per i nostri partner in cui abbiamo mostrato l’evoluzione da Dead Island a Dying Light e Dying Light a Dying Light 2 […] Quindi c’è questa continuità. Ma penso che ogni gioco faccia qualcosa di diverso […] Dead Island era fondamentalmente un hack’n’slash in prima persona con gli zombi. Dying Light era più un gioco d’azione, ma non avevamo la capacità di costruire un titolo con una narrazione […]. Ma il successo di Dying Light, come è stato ricevuto, ci ha dato la fiducia che sappiamo cosa stiamo facendo, che dovremmo smettere di interrogarci. È così che è nato Dying Light 2
Durante l’intervista, Tymon Smektala ha sottolineato chiaramente l’importante evoluzione che c’è stata dal suo primo titolo Dead island al suo ultimo Dying Light 2, dichiarando anche come il primo capitolo della serie sia riuscito a far colpo sulla critica videoludica e su tutta l’utenza multi piattaforma. Per questo motivo lo stesso Smektala ha fatto presente che il primo survival horror firmato Techland, nonostante sia un titolo del 2015, non è stato mai abbandonato da parte del team di sviluppo che ha continuato a produrre interessanti DLC fino al 2018, con la “campagna 10-12”, cioè rilasciare 10 nuovi contenuti aggiuntivi durante tutto il corso dell’anno. La parte più interessante dell’intervista è arrivata quando Tymon Smektala ha dichiarato che, nonostante la necessità di concentrare tutte le risorse della software house sul prossimo titolo in uscita, il 2019 vedrà ancora un piccolo team di sviluppatori preparare contenuti aggiuntivi per il primo capitolo, che potrebbe altresì diventare anche una buona piattaforma di test per nuove idee da implementare all’interno della serie. Ecco le parole di Smektala:
[…] Ma abbiamo avuto un incontro proprio prima dell’E3 in cui dicevamo che volevamo ancora aggiungere qualcosa al primo. E ora c’è un piccolo team che sta lavorando su cose aggiuntive che accadranno in Dying Light. […] sostenere un gioco come Dying Light per così tanto tempo ci permette di essere leggermente più pazzi e leggermente più creativi con alcune cose, e anche testare alcune idee ed elementi di gioco di cui non siamo sicuri.
Grazie a queste bellissime e rincuoranti parole, tutta la community che si è appassionata a Dying Light, potrà dormire sonni tranquilli in attesa dell’arrivo del prossimo capitlo della serie. Nel frattempo ricordo che Dying Light è disponibile su tutte le principali piattaforme videoludiche quali PlayStation 4, Xbox One e PC (Steam).