L’E3 2019 si avvicina sempre di più e in molti sono pronti a partire per Los Angeles dove ad attenderli c’è un’edizione dell’Electronic Entertainment Expo particolare per certi aspetti ma molto meno interessante per altri.
Non più come una volta
Sony e PlayStation, Eletronic Arts e Microsoft mancano, mostrando i loro prodotti lontano dalla fiera.
Nonostante siano anni che l’E3 non appariva così in cattivo stato, con un organizzazione che abbandona per un anno il Convention Center dedicandosi allo spalmare la fiera lungo Santa Monica, con assenze sempre più pesanti, sempre meno titoli e con l’assenza delle booth babes.
L’E3 non è più quello di una volta e sicuramente lo sarà ancora meno con il passare degli anni, gli espositori sono sempre meno ma non si può di certo negare che sia il raduno più importante per chi lavora nella videogames Industry, dove i titoli oramai hanno preso un posto secondario dato che è possibile oramai vederli in press tour successivi alla fiera se non addirittura prima dell’inizio di questo grandissimo evento.
Ad oggi questa fiera si concentra nelle strette di mano, nelle conoscenze su progetti futuri o addirittura su rivelazioni di quelli in via di sviluppo portando a scambio di opinioni e figure chiave dell’intrattenimento.
Queste parole dovrebbero far riflettere chi guarda solamente gli schermi lamentandosi alla fine dicendo “si è visto poco, mi aspettavo di più”, senza pensare a chi magari tornando a casa dopo essere stato fisicamente li ha un bagaglio di conoscenze, entusiasmo e sogni che non si possono immaginare.
Siamo qui per dire che una vetrina così importante ha bisogno di una nuova spinta, nuovo carburante magari da parte dei big che sono passati per quel palco con il cuore pieno di speranza che i fan apprezzassero ciò che stavano presentando perché perdere del tutto un evento del genere sarebbe un duro colpo.