EA, dopo il suo brillante debutto su Steam, ha preso apertamente posizione a favore del movimento Black Lives Matter dall’inizio delle proteste. Non solo: la software house si è anche impegnata a sostenere direttamente il movimento con donazioni di denaro e apportando dei cambiamenti interni alla compagnia.
Forse qualcuno ricorderà come l’anno scorso EA abbia organizzato un summit dedicato al tema della costruzione di community “sane”, chiamando all’appello 200 personalità di rilievo nell’industria del gaming oltre che insegnanti, genitori e giocatori.
L’interessante discussione è sfociata nell’avvio del progetto Play Charter. Si tratta di un set di regole molto precise riguardo ai comportamenti consentiti nelle community che prevede anche conseguenze nel caso in cui si riscontrino atteggiamenti razzisti, omofobi e, più in generale, violenti sia sui canali, sia nei giochi pubblicati dalla stessa software house. “Se noteremo qualcuno comportarsi in modo violento, faremo sì che se ne assuma la responsabilità” – queste le parole del comunicato ufficiale.
In pratica, il progetto Play Charter porterà nuovi strumenti di moderazione atti a non solo a segnalare e riportare gli abusi alle regole, ma anche a passare alle vie di fatto, punendoli. Secondo quanto riportato dalla stessa EA, sono stati rimossi oltre 3500 assets creati dai giocatori e sono state intraprese azioni commensurate alle relative responsabilità.
“Non tollereremo oltre razzismo, sessismo, omofobia o abusi di alcun genere” – dichiara la software house, che si pone come obiettivo la costruzione di migliori comunità, non solo virtuali, ma anche reali. Ai giocatori è espressamente richiesto di trattare gli altri con lo stesso rispetto con cui desiderano essere trattati.
Viene, inoltre, aggiunta una lista piuttosto dettagliata di azioni non consentite sulle piattaforme EA e una precisa serie di conseguenze qualora si contravvenga alle regole stabilite, che vanno dalla restrizione all’accesso ad alcuni servizi sull’account del giocatore fino alla sua completa sospensione. Questo genere di provvedimento, per altro, è espandibile a tutti gli account posseduti da un unico giocatore.