EarthNight è un endless runner arrivato da poco su Nintendo Switch che ci mette nei panni di due eroi solitari in lotta contro dei draghi che hanno conquistato la terra. Pur restando cirscostritto nei limiti del genere, il titolo risulta comunque divertente e appagante, grazie a un gameplay profondo e ben fatto che unisce la semplicità dei comandi a meccaniche profonde e a uno skill ceiling davvero altissimo. In pratica, se ti piace il genere, dovresti davvero dargli un’occhiata, dato che EarthNight espande a dismisura la classica formula che caratterizza questi giochi.
“There is one they fear…”
La storia di EarthNight parte da un pretesto davvero semplice, anche se originale: i draghi hanno invaso la terra e soggiogato la razza umana. Dopo aver perso la guerra contro queste bestie giganti, l’umanità ha smesso di combattere e si è arresa. Per questo motivo il pianeta è ora abitato da enormi dragoni, che volano tranquilli tra i cieli, navigano le acque e distruggono le città; mentre l’umanità è relegata a vivere in orbita su delle navicelle spaziali.
In questo futuro post-apocalittico distopico e surreale, un uomo e una ragazza scelgono di combattere gli invasori e di riprendersi il pianeta. Da una navicella che funge anche da base operativa, i due si lanciano ogni giorno verso il pianeta per cacciare e uccidere più dragoni possibile.
Come si può vedere, l’intreccio di EarthNight è un semplice pretesto per giustificare le carneficine di bestie volanti. Tuttavia, lo stile del titolo è semplicemente superlativo e l’atmosfera che lo permea è davvero unica e originale. Inoltre, trattandosi di un endless runner arcade, la trama riveste un ruolo quantomai secondario.
Una caccia senza fine
Arriviamo ora al fulcro di EarthNight, il gameplay. Come in ogni endless runner, la maggior parte del tempo speso all’interno del titolo sarà dedicato a corse senza fine. Ma andiamo con ordine.
Ogni partita inizia dalla nostra navicella spaziale, dove possiamo selezionare uno tra i due personaggi presenti nel titolo: Sydney e Stanley, ovvero una ragazza in grado di controllare lo spirito di un drago con cui trafiggere i nemici e un omaccione barbuto con una spada dietro la schiena. I due utilizzano abilità leggermente diverse.
Stanley è più semplice da utilizzare e vanta due tipi di salto, mentre Sydney può contare su un doppio-salto e su uno scatto areo. Indipendentemente da queste differenze, il personaggio utilizzato può variare in qualsiasi momento la velocità di corsa, aumentandola o diminuendola, e può regolare la caduta dai salti scegliendo di atterrare al suolo più velocemente. A questo si aggiungono alcuni potenziamenti che permettono movimenti particolari. Tutto questo è molto utile ai livelli alti di difficoltà, dato che permette di schivare dei nemici che altrimenti condurrebbero a morte certa oppure di restare in aria più tempo atterrando su delle piattaforme che altrimenti sarebbero troppo vicine.
In poche parole, in EarthNight non si deve solo saltare, ma è possibile fare delle serie di uccisioni aree per ottenere più punti e ricaricare la vita persa. I controlli permettono di muoversi con un’agilità invidiabile che pochi congeneri possono vantare. Purtroppo, a questo si affianca un tutorial fin troppo frettoloso, che non consente di capire a fondo le meccaniche in modo immediato. Sta quindi al giocatore comprendere tutti i piccoli dettagli del gameplay, morte dopo morte.
Corsa infinita
Dopo aver scelto il nostro eroe possiamo iniziare a giocare. Ogni partita inizia sul dorso di un drago gigante. Il nostro compito qui è quello di correre sopra la creatura fino ad arrivare alla sua testa e iniziare a pugnalarla ripetutamente. Per fare ciò seguiremo un livello 2D generato proceduralmente che ci mette davanti ostacoli di ogni genere. Ogni scenario è sviluppato anche verticalmente e, oltre a proseguire verso la testa del drago, è possibile imboccare diversi percorsi secondari fatti di piattafome, nemici su cui rimbalzare e altri appigli che ci portano in alto.
Durante le corse è possibile trovare oggetti da raccogliere per aumentare il punteggio e power-up (da sbloccare prima nella nostra navicella) utili per semplificarci la vita. Inoltre, sparse per il livello ci sono tre uova di drago viola. Raccoglierle singnifica infliggere più danni alla testa di drago alla fine del percorso, in modo da ottenere l’uccisione più facilmente. A livelli di difficoltà più elevati, questo diventa un aiuto non trascurabile.
Arrivati alla testa della creatura il nostro eroe inizierà a pugnalarla ripetutamente per esaurirne la barra vitale prima dello scadere del tempo. Per farlo basta premere B con una frequenza diversa in base al tipo di dragone. Per esempio, un normale drago spaziale richiede di sollevare il braccio al massimo per poi premere il tasto, invece uno di roccia richiede di premere il comando ripetutamente per frantumare il cranio.
In ogni caso, dopo aver ucciso la creatura il nostro eroe si lancia nel vuoto e si passa a una modalità in cui possiamo “paracadutarci” su un altro dragone in volo per iniziare un altro livello sul suo dorso, arrivare al suo cranio e ucciderlo. Dopo aver eliminato diverse creature, si passa a una zona diversa dell’atmosfera terrestre dove si deve ripetere lo stesso procedimento fino al raggiungimento dell’area successiva. Ogni zona presenta tipi diversi di nemici e una difficoltà progressivamente superiore. Di fatto, EarthNight è un gioco molto difficile che, proprio come altri congeneri, richiede al giocatore di prendere dimestichezza con le meccaniche di gioco e di farmare qualche power up prima di avere qualche speranza di raggiungere la conclusione.
Cosa c’è dopo la morte?
Morire in EarthNight, quindi, non è la fine. Infatti, il nostro personaggio viene riportato sulla navicella e qui avremo accesso a un negozio dove poter migliorare i power-up sbloccati. Ma non è tutto; uccidere i dragoni e ottenere oggetti ci permette di sbloccare nuovi potenziamenti che ci aiuteranno nelle corse successive. Abbiamo davvero di tutto: stivali per un salto extra, spade elementari, necessarie per attaccare frontalmente i nemici, e così via.
Il farming di materiali diventa, quindi, cruciale e la progressione del gioco è lenta ma costante. Ogni partita, soprattutto quando è particolarmente lunga, permette di accumulare preziose risorse da spendere una volta tornati sulla navicella. Alcuni oggetti vengono semplicemente convertiti nella valuta di gioco, mentre altri diventano “ingredienti” per le migliorie. Per fortuna questo miglioramento perenne è gestito davvero bene e la sensazione di non “sprecare tempo” dopo l’ennesima morte riesce a scacciare la frustrazione di aver perso e di dover ricominciare tutto da capo.
Durante le prime corse non si sente il bisogno di potenziare i personaggi ma, scendendo nelle aree più profonde dell’atmosfera, EarthNight si mostra in tutta la sua brutale difficoltà: i nemici incontrati sono più ostici da schivare o uccidere, gli ostacoli sono difficili da evitare e ogni errore costa caro. Soprattutto nelle ultime due zone, non basta aver assimilato al meglio le meccaniche, ma serve anche una buona dose di potenzialmenti.
In sintesi, EarthNight è un endless runner appagante, in grado di regalare parecchie soddisfazioni grazie alla sue meccaniche profonde. I salti sono gestibili attraverso scatti arei, velocità e direzione; i potenziamenti sono migliorabili e combinabili (per esempio raccogliere due spade elementari ne forgia una più potente) e i dragoni affrontati sono di diversi tipi e con una difficoltà crescente. Ciononostante, il titolo soffre della classica ripetitività del genere, data dallo svolgersi ciclico delle stesse azioni: uccidi draghi, raccogli oggetti, potenziati e ripeti tutto.
Sia chiaro, se cerchi un titolo di questo genere, EarthNight è uno dei migliori in circolazione, nonché uno con il gameplay particolarmente profondo; tuttavia, non aspettarti un gioco rivoluzionario o un platform tradizionale.
Divertente da giocare e bello da vedere
Il comparto tecnico di EarthNight è davvero eccellente. I personaggi e i nemici sono disegnati in 2d e animati alla perfezione. A questo si aggiungono elementi tridimensionali che donano a tutto maggior profondità. Il risultato finale è una resa grafica davvero dettagliata e soddisfacente.
Il comparto sonoro, invece, pecca di ripetitività, con poche melodie che si reiterano in loop. Questo inizialmente non è un problema, ma alla lunga diventa tedioso.
Chiude il cerchio un comparto artistico davvero certosino, che vanta uno stile davvero unico e originale. I due personaggi sono immediatamente riconoscibili e lo stesso si può dire di nemici e scenari. Questi ultimi, poi, sono pieni di elementi surreali, come nuvole che indossano occhiali da sole, mucche (sul dorso di un drago che vola nello spazio) e così via. Tutto ciò delinea un’atmosfera davvero ben riuscita e uno stile artistico unico, che unisce alla perfezione elemente magici con altri futuristici.