Sviluppato e pubblicato da Cococucumber, Echo Generation: Midnight Edition è un gioco di ruolo con una spruzzata di intrigante strategia che deve tutto alla sua atmosfera nostalgica anni ‘80/‘90 e all’umorismo che permea quasi tutta l’opera. Oltre a essere un titolo solido e accessibile, in grado di rievocare tanti altri prodotti (qualcuno ha detto Stranger Things?) senza indebolire la propria identità tanto narrativa quanto estetica.
Dopo aver consumato l’edizione originaria di cui puoi recuperare comodamente la nostra recensione, siamo tornati nel mondo immaginato da Cococucumber in questa inedita remastered per Nintendo Switch. Pronto a scoprire la nostra nuova recensione e a farti ammaliare dalla creatività di un team che con Ravenlok (la nostra recensione è qui) ha dimostrato di che stoffa è fatto.
Echo Generation: Midnight Edition e un mondo di richiami
Echo Generation: Midnight Edition è una piccola gemma narrativa che trova la sua potenza non tanto nella complessità dell’intreccio, comunque presente, ma nel sapiente utilizzo dell’effetto nostalgia degli anni ‘80/’90 con un sapiente e mai invasivo sfruttamento di elementi, atmosfere e situazioni che rievocano in modo diretto o meno altri prodotti videoludici e soprattutto cinematografici.
In pratica riesce a riprodurre su schermo un effetto simil Stranger Things ed è proprio la serie televisiva firmata Netflix tra gli elementi più richiamato nel mondo di Echo Generation: Midnight Edition a partire dai protagonisti: un giovane ragazzo e la sua sorellina. I due vivono a Maple Town, una cittadina immaginaria solo all’apparenza tranquilla ma che racchiude un substrato di segreti che andremo gradualmente a svelare.
Si parte da piccole commissioni per poi sviare alla ricerca del proprio genitore smarrito per approdare a situazioni sempre più paranormali e surreali quali alieni, mecha, zombie e creature mostruose di vario genere. Il tutto con una coerenza narrativa che si adatta incredibilmente bene con le situazioni a schermo e che, soprattutto, riesce a coinvolgere e ad appassionare nonostante un inizio abbastanza lento e a una combo di protagonisti inizialmente sciapi.
Bastano però incontrare i nostri primi avversari, dei procioni parlanti che si atteggiano a bulli da quartiere, per capire che l’opera firmata Cococucumber punta moltissimo sull’umorismo e lo fa in modo mai banale o volgare, riuscendo a consegnare un’opera trasversale e in grado di appassionare praticamente chiunque seppur strizzando l’occhio per ammaliare soprattutto coloro che gli anni ‘80/’90 li hanno vissuti per davvero e che potranno così cogliere anche il più piccolo degli omaggi in un gioco di “caccia al richiamo” sinceramente divertente e spontaneo.
Un gioco di ruolo solido e divertente
Se la narrazione funziona grazie all’effetto nostalgia e a un sapiente utilizzo di diversi generi amalgamati tra loro, il tutto condito con un umorismo surreale e mai banale, il gameplay di Echo Generation: Midnight Edition non è da meno. Siamo davanti a un gioco di ruolo a turni che richiama il sistema ludico di opere del calibro di Paper Mario e Mario & Luigi.
Come quindi avrai intuito, ci ritroviamo impegnati in battaglie a turni interattive dove siamo chiamati ad eseguire piccoli minigiochi per massimizzare i danni o potenziare le difese. Prima ancora di entrare nel dettaglio, è bene evidenziare che il team di combattenti in nostro possesso è composto da tre individui: i due protagonisti più un animale (almeno all’inizio). Avremo il controllo di tutto il team e ognuno di loro è dotato di abilità differenti oltre che di differenti statistiche.
Una volta in battaglia, come nei giochi di ruolo con Mario, potremo decidere se utilizzare l’attacco semplice o se selezionare un’abilità. Ogni azione è legata a un piccolo minigioco che varia dalla corretta esecuzione di alcuni tasti, dal premere un tasto entro un determinato lasso di tempo, completare un mini-puzzle, premere un tasto appena delle luci si fanno verdi e così via. C’è una discreta varietà ma questa stessa varietà può complicare un po’ la situazione.
Il motivo è semplice: Echo Generation: Midnight Edition non è un gioco facilissimo o da prendere alla leggera. Le sfide, soprattutto quelle contro i boss, possono regalare brutte sorprese in termini di difficoltà. In poche parole: devi apprendere come difenderti dai vari colpi avversari e come utilizzare le proprie abilità. Questo significa padroneggiare al meglio i rispettivi mini giochi e quindi fare un po’ di pratica. E considerando il numero di battaglie che ci aspettano, e che sfiorano anche la ripetitività, ne hai di modi per allenarti.
La difficoltà è legata anche a una scarsa abbondanza di cure e a un grinding rallentato ( i nemici non respawnano subito). Ma il gioco non è proibitivo, anzi, parliamo di un titolo che richiede solo attenzione e pazienza oltre che buon tempismo e un pizzico di strategia. Il tutto a favore di un livello di sfida competitivo e appagante che mantiene un buon ritmo nonostante un impatto iniziale non morbidissimo.
Level up, abilità e nuove aggiunte
Come nei già citati titoli di Mario, anche in Echo Generation: Midnight Edition il level up comporta una scelta. Per ogni passaggio di livello, potrai decidere uno di tre valori da aumentare in modo permanente: energia vitale, forza o punti abilità. Questi ultimi riguardano le abilità che, al loro utilizzo, consumano appunto i suddetti punti come se fosse la barra delle magie di un qualsivoglia gioco di ruolo.
E parlando di abilità, le potrai ampliare quando scoverai e raccoglierai dei particolari fumetti. Ogni fumetto dona un’abilità inedita. Dove si trovano i fumetti? Potrai scovarli nascosti nelle aree di gioco o completando missioni secondarie e opzionali, in tutta sincerità, non ci sono sembrate meramente accessorie o fini a se stesse.
Ed è anche in merito a questi ultimi elementi che l’aggiornamento di Echo Generation nell’attuale Midnight Edition è andata a mettere mano: esiste ora un registro missioni per tenere traccia di tutte le richieste mentre, per l’esplorazione, è stata migliorata anche la gestione della telecamera che va ad adattarsi meglio a seconda dell’area di gioco in cui ci ritroveremo a vagabondare.
Ma le novità introdotte con Echo Generation: Midnight Edition non finiscono qui: l’opera mira a essere più user friendly, abbattendo il backtracking e introducendo il fast travel legandolo a particolari cabine telefoniche che andranno prima scovate in giro per le aree di gioco. Infine, l’aggiornamento include l’apprezzabilissima presenza dei sottotitoli in lingua italiana.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Echo Generation: Midnight Edition si difende discretamente bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo, senza prestare il fianco a rallentamenti o bug di sorta. Il titolo, facente parte della Voxel Trilogy di Cococucumber, non raggiunge il livello di cura del dettaglio di Ravenlok (che ricordiamo essere uscito dopo il titolo in analisi) ma offre scenari vari e di tutto rispetto.
Il colpo d’occhio è notevole e i dettagli, comunque presenti, si difendono egregiamente. Buone anche le animazioni per un titolo che inizia ammantato da un certo anonimato estetico per poi esplodere in tripudio di omaggi e originalità. Solo cose belle, invece, per il sonoro. Parliamo di sonorità evocative, azzeccate e coerenti con l’atmosfera del titolo.