Ormai è qualche hanno che ho smesso di comprare titoli a sfondo calcistico, ma li vivo indirettamente informandomi e giocando dagli amici o con mio fratello. La motivazione è presto detta, quella di FIFA come in molti di voi sapranno è diventata una serie che ormai da qualche anno è diventata l’ombra di se stessa: dopo aver superato a buon ragione PES nel cuore degli amanti dei giochi di calcio, FIFA si è chiaramente adagiato sugli allori. Ogni anno son state millantate e proposte fintissime rivoluzioni di gameplay, vagamente percepibili poi su campo, mentre nel frattempo si intensificavano bug, venivano implementate meccaniche predatorie in FUT per le microtransazioni e si è arrivati al piccolo scandalo, mai del tutto chiarito, del sistema Momentum. I giocatori che vivono con un po più di coscienza il mercato del videogioco sanno benissimo che la staticità (forse addirittura peggioramento) del brand di FIFA è dovuta a un Electronic Arts che cerca di investire il meno possibile nel rinnovare e di risparmiare sul minimo pixel. Una desiderio legittimo quello di volerci guadagnare da parte di una software house, potresti dirmi, e avresti assolutamente ragione. Peccato che, se il malcontento della community di FIFA dovesse continuare ad aumentare e all’orizzonte dovesse profilarsi il ritorno di una vecchia nemesi, saranno le finanze già incrinate di EA a crollare.
La serie di Konami PES dal canto suo aveva letteralmente cominciato a marcire fin da PES 2013. Un lento declino di cui, complice, s’era fatta la sua software house. Non è un segreto dire che Konami questi ultimi anni se la sia vista estremamente brutta. Alla lite e il divorzio con Kojima, alla cancellazione di Silent Hill P.T. e apparente morte del brand, a scelte aziendali disastrose (qualcuno ha detto Metal Gear Survive?) si è aggiunto il lento declino di una delle IP più care all’azienda di videogiochi giapponesi, la “fine” di PES.
Se già PES 2018 aveva ricominciato a far ben sperare, questo 2019 PES è tornato alla carica avendo dalla sua delle buone carte da giocare contro il suo storico rivale. Un gameplay nettamente migliorato rispetto al 2018 e più simulativo, un gioco tecnicamente superiore a FIFA 2019, ma pur sempre inferiore al colosso di EA per quantità di modalità di gioco offerte. Dal piano del gameplay vero e proprio però, PES 2019 aveva capito che perseguire lo stesso percorso della concorrenza non avrebbe giovato. Perciò il titolo di Konami ha scelto di offrire un esperienza diversa e nei fatti risulta ben più realistico, sia graficamente che nelle movenze, nell’aspetto dei giocatori e nella fisica del pallone. Anche il ritmo di gioco sembra molto più compassato rispetto al competitor, ma questo è davvero uno di quegli aspetti che sono i giocatori a dover scegliere per loro gusto personale se condannare o lodare.
Veniamo adesso al presente e mettiamo sul tavolo quello che sappiamo: FIFA 2020 si è presentato in maniera vergognosa all’E3. Per chi non dovesse ricordare a cosa mi riferisco, alla fiera losangelina non sono mostrati gameplay, ma solo persone reali che giocavano a calcio “in onore” di FIFA Volta, una nuova modalità che ripercorre le orme di FIFA Street. Chiaramente, da buon videogiocatore che sono, non dico quello che sto per dire perchè sono fazioso: chi spera che un videogioco esca male non è un appassionato, ma solo un altro bimbo nutella che vuole rendere tossica la community. Per tornare al discorso però, puzza di marcio il fatto che all’E3 non sia stato mostrato mezzo filo di gameplay, quando è chiaro che gli acquirenti di FIFA vogliano vedere il gioco e non qualche sconosciuto giocare una partita di calcio. A tal riguardo però non c’è da sorprendersi, è noto già da molto quanto EA sia ormai distante dalla propria community. Nonostante tutto di PES 2020, che quest’anno si reinventa eFootball PES 2020 forse proprio a voler segnare una rinascita, sono stati mostrati in quello stesso periodo tantissimi gameplay. Una trasparenza che, apprezzata da me e da tanti altri giocatori, promette solo in bene.
Poco giorni fa sono state mostrate le nuove grandissime innovazioni di FIFA 2020. Come sempre, stando a sentire l’oste, è migliorato quasi tutto, dalla fisica, alle animazioni, FIFA 2020 è un gioco nuovo per quelli di EA. Per carità, potrebbe anche essere ed è quello che mi auguro, ma non è saggio fidarsi di un cane che ti ha già morso.
Dall’altro lato della medaglia c’è PES 2020 che, oltre ad avere dei modelli davvero fantastici in cui persino dettagli come il sudore sembrano reali, ha dalla sua un miglioramento del gameplay letteralmente visibile a occhio. Le animazioni e i giocatori sono dotati di una fisicità sconcertante, la fisica del pallone realistica e la reale influenza delle statistiche dei giocatori sulle performance degli stessi delineano un gameplay solido. Un gioco che rispetto a FIFA, risulta estremamente più tattico e simulativo. Arriva stamattina la notizia che altre licenze sottratte a FIFA da Konami dopo il duro colpo dei diritti della Juventus. La software house giapponese ha infatti annunciato che nel suo prossimo sportivo saranno disponibili in esclusiva la Brasileirao Serie A e Serie B, i due principali campionati di calcio brasiliani. Due competizioni d’importanza in realtà piuttosto marginale soprattutto qui in Europa, ma comunque dal grande fascino soprattutto per grandi stendardi come il Flamengo, il Santos. Sul pallone raffigurato nell’immagine ufficiale rilasciata da Konami è inoltre possibile notare il logo della Brazilian Football Confederation, suggerendo che nell’accordo potrebbe essere compresa anche la nazionale.
Se non vogliamo prenderci in giro, anche “il duro colpo” della Juventus in realtà è un attacco marginale. Levando quel bruttissimo FC Piemonte, i giocatori della Juve rimarranno con il loro nome e saranno simili nelle fattezze alle controparti reali. L’attacco più che concreto è ideale, Konami sta attaccando FIFA su uno dei suoi fregi di superiorità più grande, quello delle licenze. E non come ha fatto nel suo PES 2016, acquistando i diritti per il Bayern e il Barcellona. Stavolta i diritti Konami se li sta prendendo in esclusiva, togliendoli alla diretta concorrente e non condividendoli. La sfida fra questi due storici titoli di calcio è aperta e come nello stesso sport a cui si ispirano, chi vince la partita si vede alla fine. A Konami però va riconosciuta una crescita per quanto riguarda PES, sia in termini ludici che aziendali. Finalmente un eFootball PES 2020 in crescita che è uscito dall’ombra e dalla sua passività (con una E che sta a simboleggiare l’impegno preso nei confronti degli eSport), dichiara guerra a un FIFA sempre più in declino e che sta perdendo sempre più terreno. Nel caso volessi verificare quanto ho scritto in questo articolo, ti ricordo che la demo di PES 2020 arriverà il 30 luglio mentre il gioco uscirà il 10 settembre 2019.
Tutto giusto, ma il Boca Juniors è argentino non brasiliano..
Ciao Daniele, grazie per la segnalazione! Ho corretto la piccola svista, purtroppo essendo della Roma e sapendo che De Rossi voleva andare in Brasile ho fatto confusione. Nonostante tutto sono contento che tu sia d’accordo con il resto dell’articolo.