Finalmente ci siamo. Dopo una lunga attesa dall’annuncio della sua campagna Kickstarter, Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è finalmente tra di noi, offrendo ai giocatori quello che è un vero e proprio tributo ai tempi d’oro dei JRPG, con le loro meccaniche quasi aspre, non accomodanti, a volte difficili da digerire, ma che al tempo stesso sanno offrire emozioni e coinvolgimento come non si vedeva da tempo. Questa scelta viene delineata anche dallo stesso sviluppatore, Rabbit & Bear, il quale precisa che il loro gioco non è solo un tributo ai vecchi titoli degli anni ’90, ma vuole proprio farne da eco ricalcandone meccaniche di gameplay e scelte di design.
Chi come me, è un po’ più “livellato” di età, se appassionato di JRPG ricorderà quella pietra miliare che porta il nome di Suikoden, una serie che purtroppo è andata persa nel tempo, ma che si erge tutt’oggi come punto di riferimento per il genere, con un mondo costruito davvero credibile e connesso, personaggi carismatici e a volte memorabili, e storie in grado di emozionare nel profondo. Bene, Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è l’erede spirituale di questa serie, figlio dello stesso padre e dal DNA inconfondibile, che cercherà di farci vivere un’avventura come non si vedevano a tempo.
Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, conflitti, guerre, martiri ed eroi
La storia di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes ricalca lo stile della serie alla quale si ispira, portandoci in una terra dove il terrore di una nuova guerra, fa vivere in tempi di oscuri e di continua incertezza.
Le vicende sono ambientate nel territorio di Allaran, un agglomerato composto da diverse nazioni, ognuna con la propria cultura e valori diversi. Questi popoli, umani, elfi, uomini bestie e diversi altri, hanno da sempre creato alleanze e conflitti a colpi di spada e utilizzando il potere delle lenti runiche, potenti artefatti che garantiscono abilità e nuovi poteri a chi le utilizza.
Tra tutte queste nazioni, l’impero Galdeano ha posto particolare attenzione allo studio delle lenti runiche, riuscendo a scoprire una tecnologia che amplifica a dismisura il potere di questi oggetti magici. Con la scusa di riappacificare i rapporti tra la Lega delle Nazioni e, appunto, l’Impero Galdeano, quest’ultimo ha proposto una collaborazione fra le parti, per scovare altri di questi potentissimi artefatti, con la promessa di condividerne i risultati. Ma fidarsi e bene, non fidarsi è meglio.
I tre protagonisti: Nowa, Seign e Marisa
In una di queste spedizioni inizierà la nostra avventura in Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes. Nei panni di Nowa, giovane dal carattere solare e buono, ma davvero molto determinato, appena arruolato nella Guardia della Lega delle Nazioni, incontreremo Seign Kesling, giovane ufficiale dell’impero, molto dotato e di lignaggio imperiale.
Seppur radicalmente diversi e consci di poter essere rivali in un prossimo futuro, i due stringono subito amicizia, anche se il destino avrà in serbo davvero tante sorprese per entrambi. Non nego che Nowa e Seign mi hanno fatto tornare subito in mente il protagonista di Suikoden 2 e il suo migliore amico Jowy. Completa il quadro dei tre protagonisti principali Marisa, una giovane donna che fa parte dei Guardiani, un gruppo che ha come obiettivo quello di proteggere le foreste.
Gli altri 100 eroi
Come nella serie Suikoden, anche in Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes avremo a che fare con più di 100 personaggi diversi, tutti arruolabili e la maggior parte di essi utilizzabile in battaglia. Ovviamente ci saranno personaggi principali nelle trame della storia, mentre altri saranno marginali o del tutto superficiali, ma sono tutti comunque ben caratterizzati sia nel design che nel combat style.
Durante l’avventura saremo obbligati ad averi alcuni personaggi chiave nel party, ma anche quelli opzionali saranno parte degli eventi. Certo, la maggior parte delle volte parteciperanno con frasi di circostanza, ma comunque saranno attinenti agli eventi. L’ottimo doppiaggio di tutti i protagonisti fa il resto, donando agli stessi una maggiore personalità, rendendoli più vivi, rispetto ad anonime linee di dialogo.
Rabbit & Bear ha usato proprio il doppiaggio di ogni personaggio, per far si che anche i più marginali possano ritagliarsi un posticino nel cuore del giocatore. Per un motivo o per l’altro, sin da subito non si potranno provare emozioni o empatia verso alcuni. In alcuni frangenti, quando Nowa fa prevalere la sua determinazione alla bontà d’animo beh, viene la pelle d’oca, così come non si potra rimanere indifferenti di fronte alla “particolare” personalità della guaritrice Francesca, solo per citarne una.
A livello di gameplay in Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, quando formeremo il party, avremo 3 slot dedicati alle riserve. Questi slot possono essere occupati solo dai personaggi obbligatori di quel momento, i quali non potranno essere schierati in battaglia. Questa opzione serve per avere una maggiore libertà nella composizione del nostro team, senza troppe costrizioni, una trovata semplice ma che abbiamo gradito davvero molto.
Senza alcuno spoiler, nelle circa 45 ore che servono per completare la trama principale di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes (oltre 100 per tutte le attività secondarie), i momenti critici, emozionanti, esaltanti e le sorprese non sono mai mancate. La trama è davvero bella, la narrazione coinvolgente e si, si respira parecchio l’aria dei vecchi JRPG, Suikoden ovviamente su tutti. Per il sottoscritto non siamo all’altezza di personaggi come Luca Blight, inarrivabile come villain, ma alcuni dei protagonisti saranno davvero poco distanti.
Gameplay: rinnovare senza svecchiare
Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes non ricalca Suikoden solo nella cura di trama, mondo costruito e personaggi, ma anche nello scheletro del gameplay. I combattimenti sono a turni, nel più classico stile dei JRPG, con incontri casuali. Si, hai capito benissimo, incontri casuali. Già questo farà storcere il naso a parecchi giocatori, ma noi abbiamo trovato questa scelta coerente con la volontà dello sviluppatore. C’è anche da dire che, nel bene o nel male, il tasso di incontri casuali è leggero, fattore che aiuta nel non appesantire l’esplorazione.
Il classico combattimento a turni
Per la battaglia, in Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes potremo schierare fino a sei eroi contemporaneamente, disposti su due file da tre slot ciascuna, in più uno nello slot aiuto, che non parteciperà nelle battaglie ma fornirà alcune abilità passive al gruppo. L’ordine delle azioni è riportato in alto a destra dello schermo, con una classica linea temporale. La principale caratteristica da tenere in considerazione è il raggio degli attacchi delle armi:
- S (short): Può attaccare solo dalla prima linea e solo contro la prima linea nemica;
- M (medium): Può attaccare dalla prima o dalla seconda linea. Dalla prima linea può bersagliare entrambe le linee nemiche, dalla seconda solo la prima linea nemica;
- L (long): Può attaccare da qualsiasi linea tutte le linee nemiche.
Le azioni a disposizione saranno l’attacco con l’arma equipaggiata, l’utilizzo di abilità speciali date dalle lenti runiche equipaggiate, che possono essere attacchi con arma oppure magie, l’utilizzo di oggetti, abilità difensiva personale che varia a seconda del personaggio, e ancora i potentissimi attacchi eroe.
In Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, le abilità, a seconda del tipo, costeranno SP recuperabili uno ogni turno, oppure MP, recuperabili solo con oggetti appositi o riposando alle locande. Le azioni difensive variano a seconda dello stile dell’eroe utilizzato; alcuni potranno istigare i nemici ad attaccarlo per poi contrattaccare, altri avranno una difesa che limiterà i danni, altri ancora aumenteranno la schivata per evitare del tutto il danno e così via, con diverse altre da scoprire.
Gli attacchi eroe, anche questi ripresi direttamente dalla serie Suikoden, sono delle combo potentissime e spettacolari tra due o anche più eroi, legati tra di loro per storia, caratteristiche o altro, che costano SP per tutti i partecipanti.
L’eroe che occuperà lo slot aiuto o supporto, fornirà alcune abilità davvero interessanti: la locandiera Cassandra ci permetterà di poter modificare il party presso qualunque punto di salvataggio, opzione molto utile, mentre altri aumenteranno la quantità di risorse ottenute o forniranno bonus ai parametri.
Gli scontri di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes ci sono sembrati davvero ben calibrati e mai noiosi, merito anche di un folto cast appagante da utilizzare, animazioni dei vari attacchi curate ed esaltanti, e nemici da studiare. Si dovrà sin da subito capire quale nemico fare fuori per prima, perché spammare semplicemente attacchi su nemici casuali non porterà molto avanti. Ottimi anche i boss, forse con un po’ troppi HP, che tendono a prolungare un po’ inutilmente il combattimento.
Nei vari scontri casuali o incontri con i boss, potrebbe comparire il comando espediente. Questa sarà un’azione situazionale, come aprire uno scrigno oppure, nel caso del primo boss, cercare riparo dietro delle rovine. Tante piccole introduzioni che riescono a rinfrescare un po’ il gameplay, seppur lasciandolo rimanere saldamente ancorato alla tradizione.
Le guerre su larga scala e i duelli
Se in Suikoden le battaglie su larga scala erano una specie di morra cinese, in Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes invece si sono trasformate in battaglie strategiche su mappe a scacchiera. In certi punti del gioco dovremo condurre sfide tra eserciti, e qui entreranno in gioco i nostri alleati. Potremo comporre le nostre unità inserendo all’interno gli eroi che abbiamo arruolato nella nostra avventura, ognuno dei quali offrirà i suoi eventuali bonus e punti di forza.
A turni muoveremo le nostre unità in una casella, e se finiremo in una occupata dal nemico, partirà lo scontro. Terminata la battaglia, l’unità che avrà subito più danni, se questi non saranno stati sufficienti ad annientarla, retrocederà di una casella. Avremo anche la possibilità di attivare alcune abilità fornite dagli eroi incorporati nelle unità, che andranno a potenziare i nostri parametri, alcune unità, curarci e molto altro.
Seppur parte secondaria del gameplay di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, questa nuova modalità di gestione delle battaglie ci è piaciuta parecchio. Magari sarebbe stato comodo un tasto per velocizzare lo svolgimento della stessa, ma queste avrebbero probabilmente perso in drammaticità.
Ritornano anche i duelli uno contro uno, i quali ci faranno vivere davvero momenti drammatici nel corso dell’avventura, come non fossero bastati duelli come quello tra Teo McDohl e Pahn nel primo Suikoden. Qui saremo chiamati a scegliere se attaccare o difendere, cercando di capire le intenzioni del nostro avversario dalle sue parole, per cercare di massimizzare i danni inflitti e subirne il meno possibile.
Il quartier generale: un’intera città, non solo un castello
In Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, anche la meccanica di costruzione del proprio quartier generale è stata rivisitata. La differenza principale è che questa volta dovremo occuparci di un’intera città e non solo di un castello.
Parlando con uno dei protagonisti che si unirà automaticamente alla nostra causa, avremo di fronte un “albero” per lo sviluppo della nostra città. Ognuno di questi sviluppi, tranne quelli obbligatori e automatici per la trama, richiederanno sia l’aver trovato un eroe capace di gestire l’attività, che le risorse necessarie per costruirla. Queste ultime potranno essere raccolte esplorando le varie mappe, tramite appositi punti di raccolta, o al completamento di alcune missioni.
Questa sezione di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, seppur non molto profonda, riesce nel suo intento, ovvero quello di creare nel giocatore quel senso di affetto e appartenenza verso i propri compagni e la propria base. Ultimo ma non meno importante, è davvero soddisfacente vedere la città evolvere.
Tecnicamente parlando
Bisogna premettere che Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, benché abbia completato la campagna Kickstarter in pochissimo tempo, è pur sempre un prodotto low budget, e quindi c’era da aspettarsi alcuni singhiozzi a livello tecnico, che per fortuna però non sono così evidenti da rovinare l’esperienza di gioco.
Graficamente eccelso il design di personaggi, nemici, boss, e alcuni biomi, mentre a volte troviamo elementi davvero molto grezzi, che cozzeranno malamente con il colpo d’occhio quasi sempre affascinante che il titolo di Rabbit & Bear ha da offrire. In linea generale però Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes risulta graficamente sempre piacevole, anche grazie a un effetto che sfoca i punti più lontani da dove si trova l’eroe, per poi metterli a fuoco man mano che ci avvicineremo.
Il comparto sonoro di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes invece è pari a una produzione di altissimi livelli. Il doppiaggio dei vari eroi, davvero tanti e nessuno escluso, li rende vivi, con un’anima, e contribuisce a rendere i vari avvenimenti della storia davvero immersivi. In alcuni punti la determinazione del giovane Nowa, sottolineata da un doppiaggio magistrale, fa venire i brividi.
Anche le varie musiche, sia esplorative che dei combattimenti, riescono ad accompagnare il giocatore in maniera egregia, proponendo alcuni motivi davvero drammatici in alcune situazioni di gioco.
Per quanto riguarda schema e composizione dei vari menù, qui si poteva fare di meglio, in quanto non risultano proprio immediati e comodi, ma anche in questo caso non siamo di fronte a pigrizia dello sviluppatore, ma al volersi ispirare in tutto e per tutto ai JRPG vecchio stile. Da notare anche l’assenza di un diario per le missioni secondarie, quindi armati di carta e penna alla vecchia maniera, e stai pronto a segnarti diversi dettagli delle richieste.
Altra scelta di gameplay che molti non condivideranno, sarà quella di non aver accesso alla possibilità di salvare in qualsiasi momento, ma lo potremo fare solo nei pressi delle locande, oppure su particolari sfere posizionate nei vari dungeon, e comunque sempre presenti prima di boss fight o momenti salienti. Da sottolineare la presenza della lingua italiana per quanto riguarda menù e sottotitoli, mentre non per il doppiaggio, ma visto la qualità di quello inglese e giapponese, non ne sentiamo la mancanza.