El Hijo – A Wild West Tale è un gioco di avventura stealth, dove prenderemo i panni di un bambino e a tratti anche della mamma, il quale dovrà nascondersi ed evitare il conflitto con i nemici in scenari multipli, ma tutti accomunati da un’atmosfera spaghetti western. Non ci saranno combattimenti, l’unica cosa di cui dovrai preoccuparti sarà scappare e non farti vedere.
Al contrario di altri giochi basati sulla formula stealth, l’essere beccati non vorrà dire fallimento istantaneo, ma avremo qualche secondo per riuscire a scappare dal nemico. Se a questo metteremo una grafica che ricorda, vagamente, i classici della premiata ditta Disney-Pixar, avremo un ottimo indie game, in grado di intrattenere e divertire.
Dove portate la mia mamma?
La storia di El Hijo – A Wild West Tale è raccontata tramite delle scene di intermezzo non doppiate. Come detto prima, l’atmosfera è quella di un film spaghetti western, tuttavia invece che essere la classica storia dove l’eroe senza macchia cerca di uccidere tutti i cattivi, qui una mamma vedova inizierà il proprio figlio all’arte del non farsi vedere.
La storia, a parte un piccolo cenno iniziale dove vedremo nostra madre rapita da alcuni brutti ceffi non è spiegata molto chiaramente, anche per colpa della totale assenza di dialogo. Il tutto verrà raccontato tramite i gesti e le espressioni facciali dei protagonisti. Anche se è una soluzione che può far storcere il naso ai più, dettata soprattutto dall’anima indie di El Hijo – A Wild West Tale, funziona tutto sommato bene.
Solid Snake, is that you?
Le meccaniche di gioco di El Hijo – A Wild West Tale, sono semplici, ma non per questo meno divertenti. I vari livelli di gioco scorrono veloci, al contrario di altri titoli dove la componente stealth è così predominante da risultare lento e molto riflessivo. Una delle caratteristiche che ho notato in El Hijo- A Wild West Tale, è sicuramente la sua anima molto trial & error; spesso dovremo capire com’è strutturato il livello per sapere la posizione dei nemici e degli ostacoli. Fortunatamente l’utilizzo di alcuni check point posizionati in alcuni punti, non fa sopraggiungere il tanto temuto fattore frustrazione.
Uno dei difetti che forse c’è da imputare a El Hijo – A Wild West Tale, è l’intelligenza artificiale dei nemici. In alcuni casi i personaggi a schermo saranno fin troppo facili da evitare, tanto che arriveremo ad un punto dove riusciremo tranquillamente a superare gli sguardi indiscreti dei cattivi che vorranno catturarci. Tuttavia in alcune sezioni, soprattutto nelle parti più avanzate del titolo, ci saranno punti molto ardui da passare, specialmente quando saremo in presenza dei cani da guardia. Nonostante ciò l’esperienza generale è divertente.
Nascondersi nell’ombra o in alcune parti dell’arredamento, tipo armadi o vasi, sarà fondamentale per evitare di essere scoperti, non solo, queste aggiunte danno a El Hijo – A Wild West Tale un tocco anche di puzzle game il che non guasta per davvero. Non avremo nessun strumento per far fuori i nemici, tipo pistole, tuttavia potremo lanciare dei sassolini per creare rumore e quindi far allertare i personaggi che dovremo evitare. Nei pochi momenti in cui avremo il controllo della madre, avremo la possibilità di utilizzare una fionda per rompere vasi e serrature.
Questa capacità, più avanti nel gioco, verrà appresa anche dal figlio, tuttavia il suo colpo sarà molto meno potente, ma più preciso. Oltre alla fionda, ad un certo punto della nostra avventura, potremo utilizzare anche i fiori di cactus, i quali se lanciati contro i nemici li lasceranno senza visuale per qualche secondo, facendoci passare inosservati.
Hai un serpente nello stivale
Graficamente il gioco è estremamente gradevole, come detto ad inizio articolo siamo di fronte ad una buona ispirazione ai classici Pixar, grazie ad una grafica 3D molto cartoonosa, che ricorda alla lontana le avventure di Buzz e Woody. In più la visuale isometrica aiuta a capire cosa c’è intorno a noi e quindi anche a poter calcolare in tempo la nostra prossima mossa. Nessuna sbavatura, inoltre, rendono El Hijo – A Wild West Tale, bello da vedere e mai stancante. Gli ambienti sono variegati e fanno calare il giocatore perfettamente nell’atmosfera western classica.
Anche il sonoro non è male, peccato, come detto ad inizio recensione, che le scene di intermezzo non siano doppiate, quindi dovremo fare affidamento solo alle espressioni facciali per capire cosa succede. Tuttavia le musiche e i vari effetti dell’ambiente circostante, fanno il loro dovere, riuscendo a calare il giocatore nell’atmosfera western del titolo.
In conclusione
Concludendo El Hijo – A Wild West Tale, pur non essendo un capolavoro assoluto, è un gioco che consiglio vivamente. Forse una storia raccontata meglio, con anche dei dialoghi e un’intelligenza artificiale dei nemici tarata meglio, avrebbero elevato il titolo a piccola perla da giocare a tutti i costi, tuttavia, già in questa condizione, è fortemente consigliato.
Anche graficamente è molto gradevole e da proprio quell’idea di spaghetti western, tanto cara agli appassionati di Trinità e dei film di Sergio Leone. Non avremo il carisma di Solid Snake, ne la giocabilità della serie Metal Gear, ma se vuoi qualcosa per riempire l’attesa del prossimo blockbuster tripla A, El Hijo – A Wild West Tale, può tranquillamente essere un candidato a per questa missione.